Fabio Dragoni sbotta in diretta su Greta: “Attivista per il clima parte per Gaza con un motorone diesel?”

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          Un motorhome diesel come simbolo delle contraddizioni, il tema delle sanzioni che ricade sulle imprese italiane e la denuncia dell’ipocrisia politica. Fabio Dragoni, editorialista de La Verità, ha commentato così la vicenda della flotilla diretta verso Gaza.Le contraddizioni sul climaDragoni parte da un dettaglio che considera emblematico: “Tutta questa flotilla parte da un bel motorhome diesel. Greta, che per anni ci ha detto ‘moriremo tutti perché andiamo con il diesel’, parte con un motore diesel. Questo la dice lunga sulla qualità delle battaglie che vengono portate avanti e poi dimenticate con grande naturalezza”. Un segno, secondo l’analista, di come i temi ambientali vengano spesso cavalcati a fasi alterne e poi accantonati senza coerenza.Marce e realtà geopoliticaNon è la prima volta che iniziative di questo tipo cercano visibilità internazionale. Dragoni ricorda come in passato “migliaia di persone erano arrivate in aereo al Cairo per marciare verso Gaza, ma hanno trovato l’esercito e la polizia egiziani che li hanno letteralmente presi a calci e rimandati indietro”. L’analisi si allarga poi al quadro regionale: “I palestinesi che non stanno con Hamas sono soli: da un lato subiscono Hamas, dall’altro gli attacchi di Israele, dall’altro ancora l’indifferenza del mondo arabo, che dei palestinesi non vuole saperne”.Il nodo delle sanzioniIl passaggio più netto arriva sul tema economico. “Si sente dire: mettiamo le sanzioni a Israele. Nei primi quattro mesi dell’anno l’Italia ha esportato per circa 3 miliardi di euro. Proiettati a fine anno, fanno 12 miliardi. E cosa esportiamo? Moda, meccanica, le cose in cui siamo forti. Chi propone le sanzioni dovrebbe dirlo chiaramente: non colpiamo Israele, ma le nostre imprese“. Secondo Dragoni, si tratta di una scelta che “non serve assolutamente a nulla: lo abbiamo visto con la Russia, dove hanno avuto zero effetto. Intanto però hanno colpito chi lavora e produce in Italia”.“Armiamoci e partite”Il giudizio finale è una stoccata alla politica: “Tutti questi politici, che ogni mese ricevono puntualmente lo stipendio, dicono con leggerezza ‘mettiamo le sanzioni‘, tanto a pagarle sono altri. È il solito ‘armiamoci e partite’: i sacrifici devono farli sempre gli altri. Francamente, questa ipocrisia ha stancato”. Per Dragoni, se si vuole davvero un passo avanti, “già se Hamas liberasse gli ostaggi dopo il 7 ottobre saremmo a buon punto”.The post Fabio Dragoni sbotta in diretta su Greta: “Attivista per il clima parte per Gaza con un motorone diesel?” appeared first on Radio Radio.