Prima la Serbia, ora l’Algeria. La Fiat Grande Panda raddoppia e, dopo mesi di indiscrezioni, è ora ufficiale quale sarà la seconda fabbrica dalla quale la vettura uscirà assemblata. Uno dei sempre più sofferenti stabilimenti italiani? Macché. Il sito scelto per montare i pezzi – che arriveranno da altrove – è in Algeria, a Tafraoui, nella zona occidentale del Paese nordafricano. A Torino, quello che i vertici di Stellantis continuano a definire il “cuore pulsante” dell’azienda, l’auto è stata solo concepita nel Centro Stile Fiat e presentata in pompa magna in piazza pagando il concerto della festa patronale, costato un milione di euro, con il placet del Comune guidato dal dem Stefano Lo Russo. Un format poi replicato in estate, in sedicesimo, in diverse località balneari della Penisola.Continua, quindi, il trasferimento tecnologico di Stellantis verso il Nord Africa, dove da anni sta puntando a espandere anche la catena di fornitori e subfornitori locali superando il 35% di componenti, anche invitando le aziende della filiera italiana a traslocare le proprie fabbriche. L’investimento sul sito nella provincia di Orano sta del resto dando i suoi frutti: dai 18mila veicoli prodotti nel 2024 tra la 500 e il Doblò, le previsioni aziendali parlano di circa 90mila nel 2026 e di un 2025 che si dovrebbe chiudere attorno alle 60mila unità. Un dato che racconta bene la situazione: sulla base dei risultati del primo semestre, Mirafiori farà fatica ad arrivare a 30mila vetture e Cassino difficilmente sfonderà le 20mila.L’Algeria, insomma, si avvia a essere sempre più un hub realmente strategico per il gruppo e allo studio c’è anche l’avvio della produzione di modelli Opel e Alfa Romeo. E la Fiat Grande Panda, in questo momento, è uno dei modelli sul quale Stellantis sta puntando maggiormente: viene prodotta in Serbia, a Kragujevac, dove l’azienda ha prima trasferito operai dal Marocco e poi ha invitato anche gli operai di Pomigliano d’Arco a trasferirsi con un’offerta da 70 euro al giorno, oltre all’ovvio recupero del reddito che viene perso a causa degli ammortizzatori sociali attivi in tutti gli stabilimenti.La fabbrica campana, tra l’altro, è quella in cui si sforna la Pandina, l’auto con i maggiori volumi di produzione in Italia, seppur in diminuzione rispetto al 2024. Proprio il modello che da solo vale la metà del totale assemblato nel nostro Paese nei primi sei mesi del 2025 è quello che subisce maggiormente la concorrenza interna della Grande Panda. Seppur appartenenti a segmenti diversi, infatti, la “spinta” voluta da Stellantis su quest’ultima auto, sia nelle offerte che nel marketing, rischia di circoscrivere il mercato della vettura assegnata a Pomigliano. Di fronte all’invito a trasferirsi in Serbia, il segretario generale della Uilm Campania, Crescenzo Auriemma, era stato chiarissimo: “Serve dare lavoro agli stabilimenti italiani fermi, non chiedere agli operai di spostarsi all’estero. L’azienda dovrebbe far ripartire concretamente Pomigliano invece di proporre trasferte volontarie che tradiscono responsabilità e impegno”.L'articolo Stellantis raddoppia la produzione della Grande Panda. La nuova fabbrica? Di nuovo all’estero: dopo la Serbia, l’Algeria proviene da Il Fatto Quotidiano.