ITALIA – ISRAELE | Ci piace pensare che quel lembo di stoffa nera al braccio degli israeliani serva, oltre che a onorare le loro vittime d’oggi, a ricordare al resto del mondo ogni vittima di questa e delle altre guerre, a cominciare da più di ventimila bambini palestinesi trucidati in meno di due anni. Perché – “Far morire bambini innocenti di fame o uccidendoli che è o indifferenza immorale o crudeltà calcolata. In ogni caso, è una tragedia umanitaria e non può essere tollerata” -: lo ha detto “Rabbi” Stephanie Kolin, ebrea, esponente della Congregazione Beth Elohim, di Brooklyn.Ecco perché non era, in partenza una partita come le altre, anche se dal fischio d’inizio in poi è così che l’abbiamo considerata, come il nostro lavoro impone.Italia in bianco, per la divisa indossata e per l’atteggiamento iniziale, a metà tra il sorpreso e l’arrendevole, contro avversari che invadono subito la metà campo altrui e schiacciano le linee azzurre con un pressing efficace, al quale Barella e compagni non riescono a opporre contromisure efficaci, a prescindere dal rocambolesco svantaggio che porta la firma dello sfortunato Locatelli, mancato salvatore della patria in scivolata.Dopo mezz’ora, il vuoto non è soltanto sulla maggior parte delle gradinate, ma anche nella casella che (non) conta le conclusioni in porta degli Azzurri, fino alla conclusione di Locatelli sulla traversa.Il primo tempo sta quasi andando in archivio quando la combinazione Retegui – Kean produce un pareggio senza preavviso, nel senso che l’azione non era stata preceduta da significativi sussulti dei nostri.La ripresa è più equilibrata e caratterizzata da maggiori rovesciamenti di fronte, con l’Italia che torna sotto e poi inverte l’inerzia della partita, con il pari di Kean, di forza e il gioiellino del 2-3: sponda di tacco di Retegui, diagonale di Politano, chirurgico nell’ inserimento.Fioriscono, nell’ultima mezz’ora, da una parte le occasioni che Retegui non capitalizza, dall’altra le sempre rapide ed efficaci transizioni offensive di Solomon e Gloukh.Finisce con Gianluca Mancini fasciato in testa come il De Niro de “Il cacciatore” e i braccialetti di Gattuso che brillano più della manovra azzurra, mentre nel frattempo la combinazione Frattesi – Raspadori, entrambi subentrati, porta al quarto gol, che ci farebbe bene quasi quanto i tre punti, nell’ottica della scalata al girone. Partita in congelatore? Nemmeno per sogno.Non brilla la stella di Bastoni, per la seconda autorete azzurra che fa 3-4.Apprensione e basta? No, Israele pareggia.Crollo emotivo? Nemmeno: un tiro a metà strada con un passaggio filtrante di Tonali, con l’interno destro, sorprende Peretz.Italia alla fine vittoriosa, in una partita quasi impazzita: bene per i gol fatti, malissimo per le ingenuità difensive, andiamo avanti ma cerchiamo di essere migliori di stasera, perché se siamo questi potrebbe non bastare.The post Italia – Israele | Azzurri, il meglio e il peggio di tutto ▷ Lo Scatto appeared first on Radio Radio.