Caso eredità della famiglia Agnelli, via libera della procura alla messa in prova per John Elkann. Il legale della madre: «Così ammette le sue colpe»

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Dopo anni di indagini, l’inchiesta sull’eredità della famiglia Agnelli vede la luce in fondo al tunnel. La procura di Torino ha formulato la richiesta di archiviazione per alcune accuse avanzate a carico di John Elkann, mentre ha accettato la sua richiesta di messa alla prova su altre contestazioni. I pm hanno anche chiesto l’archiviazione integrale per i fratelli Lapo e Ginevra, mentre la macchina della giustizia continuerà a muoversi per il notaio Remo Morone e per il commercialista – nonché attuale presidente della Juventus – Gianluca Ferrero. Per la decisione definitiva manca l’ok del giudice per le indagini preliminari.La richiesta di messa alla prova: che cosa significaAl centro della vicenda c’è l’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’avvocato Gianni Agnelli, per cui gli Elkann hanno già versato all’Erario una somma di circa a 183 milioni di euro per estinguere il debito con il fisco. I reati contestati a vario titolo agli indagati sono dichiarazione infedele, truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. La messa alla prova, va ricordato, è un istituto del codice penale che non equivale in nessun modo a un’ammissione di responsabilità: l’indagato, che non diventa mai imputato, aderisce a un programma di servizi di pubblica utilità per estinguere qualunque addebito una volta concluso il periodo.La posizione di Margherita Agnelli: «È ammissione di responsabilità»Sulla richiesta è già scontro aperto tra gli avvocati. «C’è una inequivocabile ammissione di responsabilità e acquiescenza rispetto ai fatti contestati», sostiene Dario Trevisan, avvocato di Margherita Agnelli, madre di John, Lapo e Ginevra Elkann. «Evidentemente nella consapevolezza di John Elkann e di Gianluca Ferrero dell’insussistenza dei presupposti per ottenere una sentenza assolutoria». Questo sarebbe «un’ulteriore e inequivoca conferma non solo dell’esistenza del piano fraudolento ideato ed attuato ai danni di Margherita Agnelli sin da dopo la morte del padre, ma anche del fatto che Marella Caracciolo avesse la propria residenza effettiva in Italia e che la sua eredità debba essere regolata dalle leggi successorie, oltreché fiscali, italiane».La posizione degli Elkann: «Chiusura veloce del procedimento»Di opposta visione è la posizione di Paolo Siniscalchi, legale dei fratelli Elkann. «Se tale proposta (di messa alla prova, ndr) sarà accolta il procedimento a suo carico sarà sospeso e all’esito positivo della prova si concluderà con una sentenza di estinzione di tutti i reati per i quali John Elkann è attualmente indagato, risultato analogo a quello relativo alle posizioni dei suoi fratelli Ginevra e Lapo, per i quali è stata chiesta l’archiviazione», ha fatto sapere. «Si apre la possibilità di concludere con celerità e definitivamente una vicenda dolorosa, evitando ulteriori conseguenze sul piano personale e familiare». Al legale di Margherita Agnelli poi ha risposto: «Va sottolineato che Donna Marella era residente all’estero sin dagli anni Settanta e tale scelta non è mutata negli ultimi anni di vita, quelli oggetto di indagine, condizionati dall’aggravamento delle sue condizioni di salute». L'articolo Caso eredità della famiglia Agnelli, via libera della procura alla messa in prova per John Elkann. Il legale della madre: «Così ammette le sue colpe» proviene da Open.