Ue. Gli interessi strategici visti dallo spazio

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di Luisa Santoro – Il 26 e 27 novembre prossimi l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ospiterà il Consiglio ministeriale 2025 (CM25), appuntamento a cadenza triennale finalizzato a determinare le priorità di finanziamento per il triennio successivo.Come sottolineato dal direttore generale dell’ESA, Joseph Aschbacher, in un momento storico in cui i muscoli prevalgono sulla diplomazia, scuotendo su più fronti l’assetto geopolitico internazionale, e così cogliendo i più impreparati, Europa inclusa, vi è in realtà un ambito in cui il vecchio continente detiene un vantaggio per nulla trascurabile: lo spazio.Grazie a programmi leader a livello mondiale e all’ESA, l’Europa sarebbe, infatti, in grado di agire in modo rapido e deciso per rafforzare la propria resilienza. Ma, sottolinea Aschbacher, nonostante la nostra quotidianità sia capillarmente pervasa da applicazioni e servizi space-based per la meteorologia, l’agricoltura di precisione, il monitoraggio della qualità dell’aria, il tracciamento missilistico in Ucraina, la sicurezza dei nostri confini, ecc.; e nonostante l’industria spaziale globale cresca del 9-10% all’anno, superando la crescita del PIL mondiale e rivaleggiando con i settori in più rapida crescita al mondo, l’Europa investe ancora poco nello spazio, al contrario di Stati Uniti, Cina e India, che vi dedicano risorse da lui definite “audaci”.E non è tutto: il settore che ancor più risente dei sottofinanziamenti europei è quello della difesa, ambito complementare a quello spaziale, per non dire interdipendente. E’ per questo che alla CM25 si parlerà, preannuncia il DG Aschbacher, di sistemi spaziali duali, ovvero sistemi che soddisfano sia le esigenze civili sia quelle di difesa. Secondo Aschbacher, infatti, razionalizzando i bilanci a livello europeo, l’ESA potrebbe contribuire a raggiungere un livello di difesa rapido ed economico per rafforzare la resilienza dei suoi Stati Membri, in coordinamento con loro e l’UE, in modo da superarne le rivalità di strategia industriale, promuovendo al contempo la scienza, il monitoraggio ambientale e la crescita economica.La CM25 si preannuncia, dunque, come qualcosa di più del consueto incontro ministeriale previsto dalla Convenzione istitutiva del 1975 fondata sull’esplorazione e sull’uso pacifico dello spazio: sarà il consesso in cui provare a concretizzare la realizzazione di un allineamento corale su priorità e finanziamenti puntando a un sistema di difesa spaziale comune; l’occasione per prendere quelle decisioni necessarie a dare forma alle ambizioni spaziali a lungo termine dell’Europa.