LA STORIA SEGRETA DELL’IMPERO AMERICANO

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L’intrigo e la mistificazione sono le chiavi di lettura delle politiche dell’impero americano, spietato come ogni impero della storia. Ha ridotto in schiavitù più persone e le sue azioni hanno provocato più morti dei regimi Imperiali di Roma, Spagna, Portogallo, Francia, Inghilterra e Olanda, o di quanti ne abbiano uccisi Stalin e Hitler, Eppure i suoi crimini passano quasi inosservati, celati dietro una retorica pomposa. Il nostro sistema scolastico e i media partecipano attivamente a questa congiura di menzogne.Seguici su:     Prima di iniziare la narrazione, vorrei esaminare una parola usata da quell’uomo: impero; una parola bandita negli ultimi anni della stampa, dalle scuole e dai locali pubblici. Ma cos’è esattamente un impero? L’America, con la sua splendida costituzione, Il suo Bill of rights, la sua difesa della democrazia, merita davvero una simile etichetta che riporta alla mente una lunga storia di oppressione e sopraffazione?Impero: Stato nazionale che domina altri stati nazionali e presenta una o più delle seguenti caratteristiche: 1) sfrutta le risorse dei paesi che domina, 2) consuma grandi quantità di risorse, in maniera sproporzionata alle dimensioni della propria popolazione rispetto a quelle di altre nazioni, 3) è dotato di un grande esercito per attuare le sue politiche laddove mezzi più sottili falliscono, 4) diffonde la propria lingua, letteratura, arte e vari aspetti della cultura in tutta la sua sfera di influenza, 5) tassano soltanto i propri cittadini, ma anche quelli di altri paesi e 6) impone la propria moneta agli stati sotto il suo controllo.Questa definizione di impero è stata formulata nel corso di riunioni con studenti di varie università durante il tour di presentazione del mio libro nel 2005-2006. Quasi senza eccezioni gli studenti sono aggiunti alla seguente conclusione: gli Stati Uniti presentano tutte le caratteristiche di un impero globale. A proposito di ciascuno dei punti sopra menzionati:Punti 1e 2. La popolazione statunitense rappresenta meno del 5% della popolazione mondiale, eppure consuma più del 25% delle risorse del pianeta, prevalentemente sfruttando altri paesi, soprattutto del terzo mondo.(Il sistema militare USA è il maggior inquinatore del mondo. Centinaia di basi gravemente contaminate)Punto 3. Gli Stati Uniti dispongono dell’esercito più grande e tecnologicamente avanzato del mondo. Sebbene questo impero sia stato costruito principalmente grazie all’economia – per opera di SDE – i leader mondiali sono consapevole che ogniqualvolta gli altri mezzi falliscono, interviene l’esercito, come in Iraq.Punto 4. La lingua inglese e la cultura americana dominano il mondo.Punto 5 e 6. Sebbene gli Stati Uniti non tassino direttamente altri paesi, e il dollaro non abbia sostituito altre monete sui mercati locali, la corporatocrazia impone effettivamente una tassazione globale occulta e il dollaro è la moneta base del commercio mondiale.(IL MONDO PRODUCE BENI, LORO DOLLARI (CARTA). O COSI, O E’ GUERRA.)Nei miei dibattiti con gli studenti è emersa una settima caratteristica: un impero è governato da un imperatore o un re che controlla il governo e i media, non è eletto dal popolo né soggetto alla sua volontà e non ha un mandato limitato per legge. A prima vista, ciò sembra distinguere gli Stati Uniti da altri imperi, ma è un’impressione illusoria. Questo imparo è retto da un gruppo di persone che collettivamente agiscono proprio come un sovrano. Gestiscono le nostre maggiori corporation e, tramite queste, il nostro governo. Dal momento che finanziano le campagne elettorali e i media, controllano i politici eletti e le informazioni che riceviamo. Questi uomini e donne (la corporatocrazia) rimangono in carica a prescindere dal fatto che la Casa Bianca o il Congresso siano controllati dai repubblicani o dai democratici. Non sono soggetti alla volontà popolare e il loro mandato non è limitato per legge. Questo impero moderno è stato costruito surrettiziamente. Gran parte dei suoi cittadini non sono consapevoli della sua esistenza; lo sono invece quelli che ne subiscono lo sfruttamento, molti dei quali soffrono di una povertà estrema.La base di potere della corporatocrazia sono le corporation. Sono loro a definire il mondo.Queste potenti entità influiscono su ogni singolo paese. I loro tentacoli raggiungono le foreste pluviali più impervi e deserti più remoti.La corporatocrazia fa mostra di promuovere la democrazia e la trasparenza tra le nazioni del mondo, eppure le sue corporation sono dittature imperialistiche in cui un numero esiguo di persone prende tutte le decisioni e miete gran parte dei profitti.Nel nostro processo elettorale il fulcro stesso della democrazia, la maggioranza di noi può votare soltanto per candidati che hanno ricevuto i necessari finanziamenti; perciò siamo costretti a scegliere tra quanti sono in obbligo con le corporation e con gli uomini che le possiedono. Contrariamente ai nostri ideali, quest’impero si fonda sull’avidità, la segretezza e un eccessivo materialismo. Tratto da pag. 17-18La dittatura della finanza… L’FMI fu criticato per quello che molti economisti definirono un : l’eliminazione delle restrizioni al flusso di capitali, l’incoraggiamento delle privatizzazioni, il mantenimento di tassi di interesse elevati come mezzo per attirare gli investitori stranieri e il capitale bancario nel mercato dei titoli e il tentativo di proteggersi dai rischi valutari ancorando le monete nazionali al dollaro, il che aveva anche lo scopo non dichiarato di rafforzare quest’ultimo. Al contempo, i prezzi di beni e servizi aumentavano costantemente a causa dell’inflazione e di quei tassi d’interesse elevati imposti dall’FMI. Era una situazione insostenibile. Quando il crollo economico colpi un paese dopo l’altro, le imprese locali e i governi nazionali non furono in grado di estinguere i debiti che avevano accumulato in dollari statunitensi; scoprirono inoltre che loro reddito da lavoro, in costante diminuzione è pagato in moneta locale, si era svalutato. L’FMI aveva manipolato quei paesi e le loro imprese così da imporgli quella che equivaleva a una pesante tassa, di cui beneficiavano i proprietari delle grandi corporation internazionali. La situazione continua a peggiorare e l’FMI se ne uscì con un . Offrì nuovi prestiti a quelle Nazioni perché potessero evitare di diventare inadempienti. Tuttavia il patto era vincolato all’accettazione di un Pacchetto di Adeguamento Strutturale (SAP)…(CHRISTINE LAGARDE – FMI: “PEGGIO VA, MEGLIO E’ “)Sostanzialmente, ogni paese doveva lasciare che banche e istituti finanziari locali fallissero, ridurre drasticamente la spesa pubblica, tagliare i sussidi per generi alimentari e carburanti e altri servizi per i poveri e alzare ulteriormente i tassi di interesse, nonché, in molti casi, privatizzare e vendere altre risorse dello stato alle multinazionali. Come conseguenza diretta, un numero incalcolabile di persone – soprattutto bambini – morirono per la malnutrizione, la fame e le malattie. Molti altri subirono le conseguenze a lungo termine della mancanza di assistenza sanitaria, istruzione, alloggi e altri servizi sociali.Le analisi hanno confermato che ad affrontare meglio la crisi erano state le nazioni che si erano rifiutate di cedere alle richieste del Fondo Monetario Internazionale (FMI). La Cina ne è un tipico esempio. Pur attuando politiche per incoraggiare gli investitori internazionali, Pechino ha intrapreso un corso molto diverso da quello sostenuto dall’FMI; gli investimenti stranieri, infatti, sono stati incanalati verso le fabbriche, anziché i titoli azionari, mettendo così il paese al riparo da future fughe di capitali e generando posti di lavoro e altre ricadute positive. Tratto da pag. 85-86-87https://youtu.be/VsHI1Qvz604In occasione di quei primi incontri negli anni Settanta giunsi alla conclusione che la Bolivia era matura per le privatizzazione. Gli uomini d’affari e politici di La Paz erano ansiosi di estendere il sistema avviato dalle società minerarie. Sebbene ciò equivalesse alla svendita della loro sovranità nazionale, li solleva dal peso di raccogliere fondi attraverso la tassazione, i mercati finanziari e i loro stessi conti bancari per la costruzione di strutture idriche, fognarie ed elettriche, di reti di trasporti e telecomunicazioni e perfino per la pubblica istruzione e le carceri. Con il mio aiuto capirono anche che avrebbero ottenuto lucrosi subappalti e che i loro figli avrebbero potuto studiare negli Stati Uniti, spesati di tutto, nonché svolgere periodi di praticantato nelle nostre più prestigiose società edili e di progettazione. Così approvarono entusiasticamente incentivi fiscali per gli investitori stranieri e acconsentirono a eliminare le barriere doganali contro le importazioni statunitensi, accettando al contempo quelle che noi imponevamo sui prodotti boliviani. Insomma, la coalizione boliviana tra imprenditoria ed esercito sembrava pronta a aderire a una nuova forma di colonialismo, fintantoché era formulata, nel gergo dell’FMI, come ” buongoverno”, “economia solida” e “adeguamenti strutturali”. Tratto da pag. 113(Evo Morales: “In poco tempo in America Latina ci siamo liberati del FMI. E si vive molto meglio”.)https://youtu.be/ml2aLMCCn0U Sostenevamo di difendere la democrazia in posti come il Vietnam, ma al tempo stesso destituivamo e assassinavamo presidenti democraticamente eletti. Gli studenti delle scuole superiori di tutta l’America Latina capivano che eravamo stati noi a rovesciare Allende incile, Mossadeq in Iran, Arbenz in Guatemala, Goulart in Brasile e Qasim in Iraq, mentre i nostri studenti ne erano all’oscuro. Le politiche di Washington inviavano al mondo un messaggio sconcertante. Le nostre azioni contraddicevano i nostri ideali più sacri. Tratto da pag. 124 Ora come allora, su quel volo dalla Bolivia, stavo tornando a una civiltà che professa di rispettare i diritti umani, eppure gode di un materialismo fondato sullo sfruttamento dei lavoratori di altri paesi (riferimento agli USA N. D. A).Vivo in una nazione la cui popolazione è inferiore al 5% di quella del pianeta, ma riesci a consumare più del 25% delle sue risorse, una società che abbraccia i principi ecologici e produce più del 30% del peggiore inquinamento del pianeta. Il mio aereo stava bruciando carburante estratto dal paese di qualcun altro. Alcuni dei miei abiti erano stati prodotti in fabbriche sfruttatrici. Tratto da pag. 182-183Più o meno nello stesso periodo in cui il petrolio si affermava come la risorsa chiave per entrare nella modernità, l’Unione Sovietica emerse come nemico pubblico numero uno. Gli storici riconoscono che i costruttori gli imperi hanno bisogno di minacce esterne; l’Unione Sovietica ha svolto opportunamente questo ruolo per gli Stati Uniti. L’arsenale nucleare di Mosca conferiva credibilità alla formazioni della corporatocrazia, secondo cui la guerra fredda esigeva approcci innovativi alla diplomazia internazionale. Tratto da pag. 188Trasformammo la Banca Mondiale, l’FMI e altre istituzioni “multinazionali” in strumenti di colonizzazione. Negoziammo affari lucrosi per le corporation statunitensi, stringemmo accordi di “libero” scambio che favorivano palesemente i nostri esportatori a spese di quelli del terzo mondo e sommergemmo gli altri paesi di debiti incontrollabili. In effetti, creavamo governi fantoccio che in apparenza rappresentavano il loro popolo ma in realtà erano al nostro servizio. Tratto da pag. 189Noi americani non eravamo i difensori della democrazia che pretendevamo di essere e il nostro scopo non era quello di aiutare il terzo mondo. Volevamo semplicemente controllarne e le risorse. Tratto da pag. 190Durante quello stesso periodo gli Stati Uniti ebbero seri problemi interni. Il processo di espansione della base di potere della corporatocrazia aveva sprofondato nei debiti la nostra nazione. Oltre ai giacimenti petroliferi, anche le fabbriche che producevano le nostre merci erano sempre più dislocate in altri paesi. I nostri creditori all’estero pretendevano pagamenti in oro. Nel 1971 l’amministrazione Nixon rispose revocando il regime aureo. Ora Washington si trovava di fronte a un nuovo dilemma. Se i nostri creditori si fossero rivolti ad altre valute, la corporatocrazia avrebbe potuto essere costretta a restituire i prestiti al valore che quelle monete avevano rispetto all’oro nel momento in cui aveva contratto il debito. Sarebbe stata una catastrofe, perché i forzieri della corporatocrazia non contenevano più fondi sufficienti per ripagare il debito. L’unica sentinella a sbarrare la porta della bancarotta era la Zecca degli Stati Uniti, con la sua capacità di stampare dollari e stabilirne il valore. Era imperativo che il mondo continuasse ad accettare il dollaro come moneta di scambio. Tratto da pag. 190-191I sicari dell’economia e i magnati dei media eccellevano nel propinare una disinformazione che traduceva avidità e dominio con libertà e democrazia. Servivano egregiamente la corporatocrazia. Tratto da pag. 240Il sesso come strumento di spionaggio non è appannaggio esclusivo di professionisti come le geishe che avevo incontrato a Giacarta. Per quanto ne so, è impiegato con risultati sbalorditivi da una varietà di uomini e donne al servizio dell’edificazione dell’impero. Nell’impeto della passione si fanno confidenze. Tratto da pag. 268. In fondo, la questione non è solo che l’Occidente è apatico o non è motivato a, risolvere i conflitti, è che l’Occidente ha un reale interesse a mantenere povera l’Africa. La gente dei paesi occidentali ha davvero sentimenti caritatevoli, e crede che gli aiuti funzionino, ma i governi e le multinazionali occidentali mietono profitti enormi dal perdurare dell’instabilità e della miseria dei paesi africani. Il basso costo della manodopera e dei prodotti agricoli, la sottrazione di risorse e il traffico di armi fanno parte di una strategia vincente che si fonda su politici corrotti, guerre prolungate e una società civile sottosviluppata, incapace di rivendicare i propri diritti. Se in Congo ci fossero pace trasparenza, per le corporation straniere sarebbe molto più difficile se non impossibile sfruttare le risorse minerarie; se non ci fossero gruppi ribelli o conflitti tribali, non ci sarebbe mercato per le armi leggere. Sono assolutamente convinta che la maggioranza degli operatori sanitari siano persone oneste, che lavorano sodo e desiderano aiutare le persone bisognose ed emarginate dei paesi in via di sviluppo. Ci troviamo di fronte un sistema che è difficile da capire e ancora più difficile da combattere. Eppure Il punto è proprio questo. Dobbiamo cambiare il sistema. Tratto da pag. 284-285https://youtu.be/dX4C9H_9C9U Quarantatré delle cinquantatré nazioni africane soffrono di fame cronica e redditi bassi; carestie e siccità affliggono periodicamente vaste zone; le risorse minerarie sono sfruttate da industrie straniere che approfittano delle legislazioni lassiste e corrompono i funzionari per evitare di investire i loro profitti in loco, perpetuando così la debolezza dell’economia e l’incompetenza dei governi; la gente è spinta alla violenza, ai conflitti etnici e alla guerra civile; 3 milioni di bambini muoiono ogni anno di fame e di malattie legate alla denutrizione; l’aspettativa media di vita del continente è di quarantasei anni, all’incirca pari a quella degli Stati Uniti nel 1900; il 45% della popolazione ha meno di quindici anni, ma non realizzerà mai proprio potenziale produttivo a causa della fame, del colera, della febbre gialla, della malaria, della tubercolosi, della poliomelite, dell’AIDS delle guerre.In molti paesi i padroni coloniali del passato, le élite europee, sono stati semplicemente sostituiti dalle originarie dell’Africa, che seguono i metodi introdotti dai loro predecessori e collaborano apertamente con i dirigenti stranieri che distruggono in maniera incontrollata terre e popolazioni. Tratto da pag. 280-381 Quando il trattato internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo fu approvato dall’Onu nel 1997 per 142 voti a zero, gli Stati Uniti si astennero, mentre si sono rifiutati di ratificare la Convenzione sui Diritti dei Bambini del 1989, la Convenzione Internazionale sulle Armi Biologiche, il Protocollo di Kyoto e il Tribunale Penale Internazionale. Tratto da pag. 328 Articoli correlatiGUAI AI POVERI, LA FACCIA TRISTE DELL’AMERICAAaron Russo- AMERICA Freedom to fascism. (ITA)SANITÀ U.S.A, ABBANDONATA IN STRADA: “NON POTEVA PAGARSI L’OSPEDALE”BORN IN THE USA (Il LIBERISMO sta distruggendo l’America?)COSA VUOL DIRE “ESPORTARE DEMOCRAZIA”USA, OVOCITI E MERCIFICAZIONE DELLA DONNASTATI UNITI: BAMBINI USA E GETTA.Stati Uniti, i poveri sono un terzo della popolazione, ma non si devono vedere