Referendum giustizia, il centrosinistra va a rilento. I dem: «Prima le regionali e la Legge di bilancio». Il nodo dei comitati elettorali

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Va a rilento la definizione della campagna referendaria nel centrosinistra. Solo oggi la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha firmato la richiesta di referendum (la raccolta firme è iniziata lunedì). È stata vista sfrecciare tra i corridoi di Montecitorio, incastrando la firma tra il suo intervento al panel de Il Domani e il tavolo sulla contro-manovra con il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. Ha siglato oggi anche Angelo Bonelli, leader di Alleanza Verdi e Sinistra, appena atterrato dalla Puglia. Nicola Fratoianni e Giuseppe Conte, invece, si erano portati avanti già martedì. Le firme del centrosinistra alla Camera Intanto, sul fronte opposto, il centrodestra ha archiviato la pratica da giorni: il numero di firme necessarie è stato raggiunto e il plico è già stato depositato in Corte di Cassazione a inizio settimana per la Camera e ieri per Palazzo Madama. Quanto al centrosinistra, al Senato la consegna è avvenuta questa mattina, mentre alla Camera – dove si sono raccolte circa un centinaio di firme – il deposito è previsto per domani. Insomma, la sensazione è che nel centrosinistra le priorità siano altre. E lo ammettono senza troppi giri di parole i dem: «Prima le regionali e la legge di bilancio», puntualizzano.«Prima le regionali»Del resto, le opposizioni hanno davanti due partite cruciali: quella campana, dove il candidato è Roberto Fico, e quella pugliese, guidata da Antonio Decaro. Entrambi vengono dati per favoriti, ma con sfumature diverse. In Puglia la vittoria di Decaro appare ormai schiacciante, mentre in Campania la distanza tra Fico e Cirielli – candidato del centrodestra – potrebbe essere meno ampia di quanto si prevedesse in un primo momento. Quanto al Veneto, i sondaggi diffusi oggi parlano chiaro: il candidato del centrodestra, Alberto Stefani, stacca di ben 36 punti Giovanni Manildo, in corsa per il centrosinistra. Un epilogo, insomma, che sembra già scritto. Ma le forze anche lì vanno comunque concentrate, e così i vari leader si muovono repentinamente tra una provincia e l’altra, tra le tre regioni, per raccogliere consensi.L’incontro a Montepulciano e la ManovraE poi Schlein – che, tra l’altro, dopo le regionali dovrà “studiare” e capire come muoversi all’incontro che porterà alla creazione del maxi correntone di maggioranza, in programma dal 28 al 30 novembre a Montepulciano – è anche impegnata sul fronte della manovra di bilancio. Sta incontrando imprese e lavoratori, sindacati e associazioni di categoria: l’agenda è piena zeppa di appuntamenti.E i comitati elettorali?C’è un altro quesito ancora aperto: la questione dei comitati elettorali, ovvero come organizzare e organizzarsi negli organismi volti a promuovere, coordinare e sostenere la campagna referendaria? Si va insieme o no? In questi giorni è emerso che il centrosinistra – Pd, M5s e Avs – starebbe valutando la possibilità di crearne uno solo, naturalmente per spingere il “No”. Tuttavia, riferiscono, nel centrosinistra regna ancora una certa confusione su come condurre la campagna e sulle strategie da adottare, motivo per cui una sintesi non è ancora stata trovata. Si ipotizza, ad esempio, che il M5s punti a uno stile più giustizialista, mentre il Pd fatica a conciliare le diverse anime interne, alcune delle quali in contrasto con l’approccio pentastellato.L'articolo Referendum giustizia, il centrosinistra va a rilento. I dem: «Prima le regionali e la Legge di bilancio». Il nodo dei comitati elettorali proviene da Open.