Intelligenza artificiale, Bruxelles cede alle pressioni Usa: slitta l’applicazione delle norme Ue

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Con un cedimento alle pressioni Usa che fa clamore rispetto all’approccio iniziale di dura tutela dei cittadini, nelle ultime ore la Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen ha proposto di sospendere alcune parti della sua storica legislazione sull’intelligenza artificiale (Ai Act), entrata in vigore nell’agosto 2024 ma della quale molte disposizioni scatteranno a scaglioni negli anni a venire. La mossa, secondo il Financial Times, arriva dopo mesi di sollecitazioni dei giganti della tecnologia come Meta e Alphabet e di pressione dell’amministrazione Trump che ha messo in guardia Bruxelles contro misure che potrebbero provocare tensioni commerciali. Secondo il quotidiano finanziario, la Ue avrebbe poi “collaborato” con Washington per apportare modifiche all’Ai Act e ad altre normative digitali nell’ambito di un più ampio processo di “semplificazione” la cui adozione è prevista per il 19 novembre, ha dichiarato all’FT un alto funzionario della Ue.In una bozza di proposta, la Commissione starebbe valutando la possibilità di concedere alle aziende che violano le norme europee sull’uso dell’Ai a “più alto rischio” un “periodo di grazia” di un anno per mettersi in linea con la legislazione Ue. I fornitori di sistemi di intelligenza artificiale generativa che hanno già immesso i loro sistemi sul mercato prima della data di attuazione potrebbero quindi ottenere una sospensione di un anno dall’applicazione delle leggi “per avere tempo sufficiente per adattare le loro pratiche entro un lasso di tempo ragionevole senza perturbare il mercato”. La bozza di proposta è ancora oggetto di discussioni informali all’interno della Commissione e con le capitali europee e potrebbe ancora essere modificata prima della sua adozione il 19 novembre, hanno affermato i funzionari. Una volta presentata la proposta della Commissione, questa dovrà essere approvata dalla maggioranza dei Paesi della Ue e dal Parlamento europeo.Nella sua proposta, Bruxelles suggerisce inoltre di rinviare “l’attuazione di parti mirate della legge sull’intelligenza artificiale” e afferma che “si stanno valutando diverse opzioni”. Un altro possibile effetto è la dilazione delle sanzioni per violazioni delle nuove norme europee sulla trasparenza dell’Ai fino ad agosto 2027, per “fornire tempo sufficiente ai fornitori e agli utilizzatori di sistemi di Ai” per adeguarsi all’attuazione degli obblighi. La bozza mira inoltre a semplificare l’onere di conformità per le aziende e a centralizzare l’applicazione attraverso un proprio ufficio di intelligenza artificiale.Le pressioni da parte di grandi aziende tecnologiche e degli Stati Uniti sulla Commissione Europea riguardo all’Ai Act si sono manifestate in diversi modi. Grandi aziende come Alphabet, Meta e Apple, tramite gruppi di lobbying come Ccia Europe, hanno richiesto di sospendere o rallentare l’attuazione dell’Ai Act, sostenendo che un’applicazione troppo rapida e rigida della normativa potrebbe danneggiare l’innovazione e la competitività europea nel settore dell’intelligenza artificiale. Inoltre, le grandi aziende Usa hanno evitato di firmare il Codice di condotta europeo sull’Ai di uso generale. La pressione è stata tanto strutturale quanto politica, con i giganti tech che hanno goduto di un ruolo privilegiato nella redazione del codice, con tentativi di indebolire alcune regole per sistemi Ai avanzati.La giravolta dell’Esecutivo comunitario stupisce anche perché la posizione di Bruxelles su questo fronte nei mesi scorsi era stata di dura contrapposizione con le pressioni statunitensi. A luglio un portavoce della Commissione europea aveva respinto le richieste di una pausa sulla legislazione europea in materia digitale, presentate da alcune aziende e Paesi, affermando che le norme sull’intelligenza artificiale sarebbero state implementate secondo i tempi previsti dalla legislazione europea già in vigore.Con l’Ai Act, varato ad agosto 2024, la Commissione Europea ha creato il primo quadro giuridico completo a livello globale sull’intelligenza artificiale, adottando un approccio basato sul rischio che distingue tra i diversi sistemi e livelli intermedi di Ai, separando quelli a rischio minimo, a rischi elevati e a rischi inaccettabili. L’obiettivo principale della Commissione è bilanciare la necessità di proteggere i diritti fondamentali degli individui e di prevenire rischi specifici derivanti dall’uso dell’Ai, promuovendo al contempo l’innovazione europea. L’Ai Act vieta pratiche considerate ad alto rischio o inaccettabili, impone obblighi di trasparenza, sorveglianza umana e sicurezza per i sistemi ad alto rischio. Le regole prevedono un’applicazione graduale, con alcune parti entrate in vigore dall’agosto 2024 e altre che erano previste per il 2026 e 2027. Inoltre Bruxelles ha lanciato iniziative come l’Ai Pact, un’iniziativa volontaria per facilitare la transizione normative e coinvolgere i fornitori e utilizzatori di Ai, e un Ai Act Service Desk per supportare l’implementazione uniforme della legge. Inoltre, prevede la creazione di un Comitato europeo sull’intelligenza artificiale per coordinare e assicurare l’applicazione uniforme della normativa a livello nazionale.Nel 2024 il mercato delle applicazioni di intelligenza artificiale negli Usa avrebbe incassato 60 miliardi di dollari. L’Europa vale di più sul fronte dei consumi: nella Ue si stima che l’Ai lo scorso anno abbia generato un giro d’affari di una settantina di dollari, con una crescita a ritmi stimati tra il 36% e il 39% annuo per Germania, Regno Unito e Francia. In Europa stanno emergendo player importanti come Sap, DeepL, Aleph Alpha e Mistral AI, ma la loro quota del mercato globale potrebbe fermarsi tra il 20 e il 30%, lasciando la fetta maggiora nelle mani dei giganti Usa.L'articolo Intelligenza artificiale, Bruxelles cede alle pressioni Usa: slitta l’applicazione delle norme Ue proviene da Il Fatto Quotidiano.