Missili e diplomazia: cosa significa la nuova vendita Usa a Kiev

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        Gli 825 milioni di dollari in armi che gli Stati Uniti hanno appena messo a disposizione dell’Ucraina non sono soltanto un affare commerciale o un’operazione militare. Sono un segnale politico, l’ennesimo, che racconta quanto la guerra tra Kiev e Mosca resti al centro delle strategie di Washington e dei suoi alleati europei.I missili EramNel pacchetto spiccano i 3.350 missili Eram, con una gittata che può arrivare fino a 400 chilometri. Non si tratta di un dettaglio tecnico, ma di un salto di qualità che sposta la percezione del conflitto: da difesa del territorio a capacità di colpire in profondità. Accanto ai missili, ci sono sistemi di navigazione Gps, pezzi di ricambio, accessori, addestramento. In altre parole, un sostegno strutturale destinato a rafforzare la macchina bellica ucraina.ImmobiliIl Dipartimento di Stato parla apertamente di un investimento sulla ‘stabilità politica ed economica in Europa’, mentre Kiev userà fondi messi a disposizione non solo da Washington ma anche da alleati Nato come Danimarca, Olanda e Norvegia. È l’immagine plastica di un Occidente che, nonostante le difficoltà diplomatiche, sceglie ancora una volta la strada dell’armamento come strumento per equilibrare la guerra.Eppure, mentre le forniture militari si intensificano, il fronte diplomatico resta paralizzato. È questo il paradosso che accompagna da mesi la guerra: l’Occidente continua a inviare missili e sistemi d’arma sempre più sofisticati, ma non riesce a far avanzare nemmeno di un passo il dialogo politico. Ogni nuovo pacchetto di aiuti rafforza le capacità di Kiev, ma allo stesso tempo sembra allontanare l’orizzonte di una trattativa credibile. Una dinamica che alimenta l’impressione di un conflitto destinato a protrarsi, sospeso tra diplomazia ferma e arsenali in costante crescita.The post Missili e diplomazia: cosa significa la nuova vendita Usa a Kiev appeared first on Radio Radio.