Ucraina. Zelensky sceglie la via diplomatica, ‘impossibile riconquistare i territori’

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di Silvano Danesi * – Come riferisce Ucrainska Pravda, Volodymyr Zelenskyy ha affermato che porre fine alla guerra è possibile sia militarmente, sia diplomaticamente, ma è la diplomazia che offre maggiori possibilità di raggiungere un risultato più rapidamente e con meno perdite.“La cessazione della guerra – ha detto Zelensky – può avvenire in due modi: militare o diplomatico. Sappiamo tutti che la Russia non sarà in grado di occuparci in questo momento. Sappiamo tutti che l’Ucraina non sarà in grado di riconquistare tutti i suoi territori con le armi in questo momento. Loro non hanno abbastanza forza, noi non abbiamo abbastanza forza. Quindi, quando parliamo di ciò che credono la società e le persone, credo che la via diplomatica sia più veloce e con meno perdite rispetto alla via della guerra”.L’ammissione riguardante l’impossibilità di riconquistare è, a quanto pare, il primo passo verso un congelamento del conflitto e la fine delle smargiassate europee macroniane all’insegna delle controffensive, della guerra fino alla vittoria e di tutte le roboanti dichiarazioni che abbiamo sentito suonare dai pifferai della propaganda. Finalmente si ammette che la Russia non ha intenzione di invadere l’Europa e di arrivare in Portogallo.Avere a che fare con i leader europei ormai è impresa davvero improba, perché la ciarlataneria ha raggiunto vette himalayane. Il presidente portoghese socialdemocratico Marcelo Rebelo de Sousa, in un discorso del 27 agosto, è riuscito ad affermare che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è “oggettivamente una risorsa sovietica o russa”.Come riporta il Kyiv Indipendent, intervenendo in un dibattito rivolto agli studenti universitari Rebelo de Sousa ha discusso di come Trump rappresenti una nuova generazione di leader mondiali su uno scenario mondiale caratterizzato da dinamiche di potere in rapida evoluzione. “Con una cosa peculiare e complessa – ha affermato de Sousa in commenti riportati dalla CNN -: il leader supremo della più grande superpotenza mondiale è, oggettivamente, una risorsa sovietica o russa. Funziona come una risorsa”.Nonostante il Russiagate stia emergendo come una grande costruzione attuata da Obama e dalla Clinton, motivo per il quale Tulsi Gabbart ne ha chiesto l’incriminazione, personaggi europei continuano a propagandare l’idea di Trump uomo della Russia.Rebelo de Sousa non è il primo politico europeo ad accusare Trump: a marzo il parlamentare britannico Graham Stuart ha sollevato la possibilità che Trump fosse stato addestrato dai servizi di sicurezza del Cremlino per decenni.Queste affermazioni mettono in evidenza la perfetta mala fede di alcuni ambienti europei. Mala fede che non favorisce sicuramente i colloqui di pace e nasconde la postura da guerrafondai di alcuni del Vecchio Continente.Comunque sia, la via della pace, per quanto erta, continua ad essere percorsa. Dopo le ammissioni di Zelensky, la Tass fa sapere che Vladimir Putin non esclude la possibilità di un incontro con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky, ma il colloquio deve essere ben preparato.A renderlo noto è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, a quanto riporta la Tass: “Vi ricorderò la posizione del presidente Putin: non esclude la possibilità di tenere un incontro del genere, ma ritiene che qualsiasi incontro al più alto livello debba essere ben preparato in modo da poter finalizzare quegli sviluppi che devono essere prima effettuati a livello di esperti”.I leader europei starebbero valutando la creazione di una zona cuscinetto di 40 chilometri tra le linee del fronte russo e ucraino come parte di un possibile accordo di pace.L’idea, attribuita a Mosca, è una delle diverse opzioni considerate da diplomatici e funzionari europei per un cessate-il-fuoco o una soluzione a lungo termine nel conflitto ucraino, giunto al suo quarto anno. Tuttavia non c’è consenso sulla profondità della zona. Inoltre gli Stati Uniti non sembrano coinvolti in queste discussioni.La proposta riflette la disperazione degli alleati Nato per trovare una risoluzione, mentre la Russia continua i suoi attacchi, come quello missilistico su Kiev del 28 agosto, che ha causato danni significativi.I diplomatici europei paragonano la zona cuscinetto alla divisione della Germania durante la Guerra Fredda, evitando confronti con la zona demilitarizzata tra le Coree. La presenza di truppe di pace, potenzialmente da Francia e Regno Unito, potrebbe essere necessaria, ma le risorse militari europee sono limitate e, inoltre, Mosca ha sempre detto che non vuole militari Nato nel ruolo di peacekeeping.Il balletto della pre-trattativa continua. Alcuni leader europei, come Kaja Kallas, sostengono che la Russia non abbia mostrato concessioni significative, rendendo difficile il progresso nei negoziati. Volodymyr Zelensky ha chiesto garanzie di sicurezza concrete, mentre la Russia insiste su condizioni inaccettabili per Kiev, come il controllo su territori occupati.Nel dibattito è intervenuta la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, la quale ha affermato che le future garanzie di sicurezza per l’Ucraina non dovrebbero essere una condizione per i negoziati, ma il risultato di una soluzione pacifica. Secondo la Zakharova Vladimir Zelensky continua a sabotare i negoziati sull’Ucraina e a perpetuare il conflitto, mentre le parole da lui scelte rispecchiano quelle usate dai leader delle cellule terroristiche del passato.Secondo la Zakharova, “Zelensky ha continuato a compiere passi che hanno portato al sabotaggio del processo di negoziazione della pace e all’escalation del conflitto. Il 21 agosto ha riferito ai giornalisti stranieri del rifiuto di Kiev di riconoscere legalmente i territori irrimediabilmente persi, ripetendo le sue massime deliranti sulla loro occupazione. Ha annunciato alcune sorprese per i russi e ha espresso la speranza nella presenza di forze canadesi in Ucraina. Il sostenitore dell’intervento militare ha appoggiato questa idea, l’ha portata avanti e ha promesso di stanziare 500 milioni di dollari per i droni nell’ambito del programma americano di acquisto di armi. Questo si riferisce all’elenco delle esigenze prioritarie per l’Ucraina.“È necessario – ha aggiunto la Zakharova – comprendere che la fornitura di garanzie di sicurezza non è una condizione, ma il risultato di una soluzione pacifica basata sull’eliminazione delle cause profonde della crisi in Ucraina. Ciò, a sua volta, garantirà la sicurezza del nostro Paese”.“Per loro stessa natura – ha aggiunto la Zakharova -, basate sui rudimenti del pensiero coloniale, le garanzie della cosiddetta sicurezza di cui si discute in Europa, ovviamente, non sono tali, poiché portano al degrado della stabilità strategica a livello regionale e globale”.Per ora la strada della pace rimane in salita, anche se continua il balletto delle proposte e delle contro proposte che sembrano più cha altro mosse per studiarsi da parte dei vari attori sulla scena.Una cosa è certa. Di guerrafondai che si intromettono non c’è bisogno, ed è ora che chi è dotato di cervello li mandi al diavolo. Tanto, meno contano, e più sbraitano. Nel pollaio europei, i capponi sono quelli che fanno più chiasso.* Articolo in mediapartnership con Nuovo Giornale Nazionale.