Negli Usa un milione di licenziamenti da inizio anno: dai tagli di Trump a quelli delle Big Tech, si punta sempre di più sull’IA

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Il 2025 è destinato a passare alla storia come l’anno dei licenziamenti negli Stati Uniti. Da gennaio a ottobre, sono già stati tagliati un milione di posti di lavoro e altri annunci simili seguiranno a breve. Lo scrive Il Sole 24 Ore in un’analisi di di Marco Valsania e Luca Veronese, che passa in rassegna gli sconvolgimenti del mercato del lavoro che hanno fatto seguito al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e al cambio di strategia dei principali colossi a stelle e strisce, che puntano sempre di più sull’efficienza dell’IA.I licenziamenti nel pubblicoUna parte consistente dei licenziamenti avvenuti quest’anno riguarda il settore pubblico. E d’altronde, è proprio quello che ci si aspettava quando Trump ha chiamato il suo — forse ex? — amico Elon Musk a dirigere il Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge). Nella testa del patron di SpaceX, per efficienza si intende soprattutto un taglio dei costi. E a un taglio dei costi ci si arriva soprattutto tagliando personale. Alla raffica di licenziamenti partiti dalla Casa Bianca nella prima metà dell’anno, in parte poi revocati perché giudicati illegittimi dai tribunali, se ne sono sommati altri, più recenti, dovuti allo shutdown del governo federale.I tagli dei colossi UsaI dati riassuntivi dei cosiddetti layoff, ossia i licenziamenti, vengono pubblicati periodicamente dalla Challenger, Gray and Christmas. Da gennaio a fine settembre 2025, sono stati registrati quasi 950mila posti di lavoro tagliati, in rialzo del 55% sull’anno precedente e secondo solo al tracollo del primo anno del Covid. A ottobre, si è superata abbondantemente quota un milione, con Ups che ha reso noto di aver eliminato 48mila posizioni, Paramount Skydance manderà a casa 2mila dipendenti, il grande magazzino Target snellirà la forza lavoro dell’8%. E poi ancora: c’è Amazon che ha deciso di licenziare 14mila dipendenti e vuole ridurre del 10% i colletti bianchi, Meta che ha eliminato 600 posizioni, ma anche Rivian Automotive e General Motors, giusto per citarne alcuni.I settori con più licenziamentiGuardando ai singoli settori, nei primi nove mesi del 2025 il settore tech ha tagliato 107mila lavoratori. I retailer, che pure si avvicinano alla stagione natalizia, ne hanno tagliati 86mila, in aumento del 203% rispetto allo scorso anno. Nei media, ci sono stati 14mila licenziamenti, mentre nella pubblica amministrazione la scure di Trump e Musk si è abbattuta su circa 300mila posti di lavoro.Il nuovo paradigma: no hire, more fireProprio i licenziamenti e l’indebolimento del mercato del lavoro hanno convinto di recente la Federal Reserve ad abbassare i tassi di interesse per la seconda volta consecutiva, ma tra l’opinione pubblica il malcontento cresce. Secondo gli ultimi sondaggi, il 52% degli americani descrive il mercato del lavoro Usa come «pessimo». Questa nuova ondata di licenziamenti, secondo gli esperti, riflette un cambio di paradigma da parte delle aziende. Un tempo la regola era «no hire, no fire», ossia niente assunzioni ma nemmeno licenziamenti. Oggi, invece, si è passati al «no hire, more fire», ossia niente assunzioni ma tagli a più non posso.Foto copertina: EPA/John G. MabangloL'articolo Negli Usa un milione di licenziamenti da inizio anno: dai tagli di Trump a quelli delle Big Tech, si punta sempre di più sull’IA proviene da Open.