Vincenzo Lanni, 59 anni, di Bergamo, programmatore con casa a Villa di Serio, aveva già colpito. Prima di aggredire Anna Laura Calzecchi con una coltellata in via Gae Aulenti a Milano. Lanni era uno scacchista: militava nel Circolo Excelsior di Bergamo. L’ultimo suo torneo risale al 7 dicembre 2011. Subito dopo perse il lavoro. E finì in una depressione. Nel marzo 2016 la diagnosi: disturbo schizoide della personalità e seminfermità mentale certificata dallo psichiatra Giacomo Filippini. Ma all’epoca Lanni era già a processo. Per aver accoltellato Antonio Castelletti e Luigi Novelli al bar del paese e in un parco di Alzano Lombardo. «Mi sento un fallito, sono insoddisfatto della vita e volevo ammazzarmi: ma sono un vigliacco», disse ai carabinieri. «Gli anziani sono più facili da colpire perché sono i più indifesi».Il disturbo schizoide della personalità di Vincenzo Lanni«Volevo solo colpire, non uccidere», provò a minimizzare l’ex programmatore davanti al gip. Il tratto distintivo del disturbo schizoide della personalità è la mancanza del desiderio di relazioni strette con altri esseri umani, e il “distacco” emotivo del soggetto rispetto alle persone e alla realtà circostante. La personalità schizoide si vede con la chiusura in sé stessi o il senso di lontananza, elusività o freddezza. Il malato tende all’isolamento oppure ha relazioni comunicative formali o superficiali. Non appare di solito interessato a un legame profondo con altre persone. Ed evita il coinvolgimento in relazioni intime con altri individui. Con l’eccezione eventuale di parenti di primo grado. Lanni ha una sorella gemella. È stata lei a riconoscerlo dopo l’accoltellamento di Calzecchi.Il pianoSecondo la ricostruzione dei carabinieri Lanni aveva scaricato trattati di criminologia oltre che libri gialli. Un prestito del 2012 di un romanzo di Jean Failler intitolato “Omicidio a Lorient” aveva svelato il suo prossimo obiettivo: una telecamera inquadrò Lanni aggirarsi per Bergamo Alta e puntare una runner solitaria che si salvò, a sua insaputa, perché raggiunta nella corsa da un amico. Il pm Fabrizio Gaverini chiese nove anni, la sentenza di condanna gliene scontò uno, prescrivendo però ulteriori tre anni di cura in una struttura psichiatrica. La stanza d’albergo nei pressi della Stazione Centrale di Milano Lanni l’ha prenotata sabato.L’allontanamento dalla comunità di recuperoLanni giovedì 30 ottobre era stato allontanato da una comunità di recupero del Varesotto e si nascondeva in un albergo in via Vitruvio. Era nella stanza 106 con gli stessi vestiti indossati durante l’aggressione. Ovvero un giubbotto tecnico blu e azzurro, i pantaloni neri e le scarpe da ginnastica. L’accoltellamento di ieri 3 novembre è stato ripreso dalle telecamere. Il suo coltello è rimasto conficcato nella schiena della vittima. La donna, che lavora da due anni come manager a Finlombarda, la finanziaria di Regione Lombardia che si occupa di fondi alle imprese, non ha mai avuto rapporti con il pubblico e il suo nome non è mai comparso nelle pratiche trattate.«4Exodus» e LanniPer i giudici era parzialmente capace di intendere e volere e socialmente pericoloso. Infine l’ultima tappa, la comunità «4Exodus», dove si trovava per un percorso di reinserimento e da cui era stato allontanato, dopo aver mostrato comportamenti ritenuti pericolosi e non conformi alle regole della struttura. L’avvocato Cinzia Pezzotta, che nel 2015 difese Lanni, ha detto all’AdnKronos che «evidentemente questi 8 anni di carcere più tre in Rems non sono serviti a nulla». Sono state proprio le modalità dell’aggressione a «risvegliare un brutto ricordo» nell’ex legale. «Ho visto il fotogramma e onestamente non l’ho riconosciuto, perché all’epoca aveva pochissimi capelli biondicci. Però quando ho sentito del coltello lasciato nella schiena, mi è immediatamente balzata alla mente la persona», ha detto l’avvocata, che non ha più contatti con Lanni dal 2016, quando il 59enne venne trasferito dal carcere di Bergamo a quello milanese di Opera.Parzialmente capace di intendere e di volerePezzotta ricorda che nel 2015 era stata fatta la perizia psichiatrica e il 59enne «era stato dichiarato parzialmente incapace di intendere di volere, ma non totalmente». Lei lo ricorda come «una persona sicuramente molto depressa, molto chiusa in se stessa. Però il racconto di quello che aveva fatto era molto lucido e molto dettagliato». Le vittime di dieci anni fa, come la dirigente di Finlombarda colpita ieri, non avevano legami con il loro aggressore. «Non le conosceva assolutamente», dice l’avvocato Pezzotta. «Uno era un pensionato che stava andando in biblioteca. E poi si era appostato sulle mura a Bergamo alta con dei fili delle cuffiette del walkman e diceva che avrebbe voluto strangolare una ragazza che avesse incontrato. Ne aveva presa di mira una, solo che nel frattempo è arrivato un altro signore che faceva jogging, per cui aveva dovuto desistere. Però le cuffiette erano state trovate tra i suoi effetti personali».L'articolo Vincenzo Lanni: il disturbo schizoide diagnosticato all’uomo che ha accoltellato Anna Laura Calzecchi a Milano proviene da Open.