Addio all’ammiraglio Guido Venturoni, fu presidente del Comitato Militare della NATO

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AGI - "Esprimo, a nome mio personale e di tutta la Difesa, profondo cordoglio per la scomparsa dell'ammiraglio Guido Venturoni". Lo scrive Guido Crosetto sul profilo X del ministero della Difesa. "Ufficiale di altissimo profilo - ricorda Crosetto - ha dedicato l'intera vita al servizio del Paese, distinguendosi per competenza, lealtà e profondo senso delle istituzioni. Nel corso della sua straordinaria carriera è stato capo di Stato maggiore della Marina Militare, capo di Stato maggiore della Difesa e Chairman del Comitato militare della Nato, ruoli nei quali ha contribuito in modo determinante al rafforzamento delle capacità operative delle Forze armate italiane e alla credibilità internazionale dell'Italia in ambito alleato. Alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutti coloro che hanno avuto l'onore di conoscerlo e di lavorare con lui, rivolgo le più sincere condoglianze e la vicinanza mia e di tutta la Difesa". "La sua dedizione, il suo esempio e il suo straordinario servizio al Paese - scrive la Marina Militare sui propri canali social - resteranno un punto di riferimento per tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo e di servirgli accanto. Alla famiglia e a tutti coloro che ne hanno condiviso il cammino professionale e umano, esprimiamo le più sentite condoglianze e la nostra affettuosa vicinanza in questo momento di dolore. Il suo ricordo sarà una solida e imperitura fonte di ispirarazione per le generazioni future della Marina Militare"."Ufficiale di straordinario valore umano e professionale - scrive nel suo cordoglio il generale Luciano Portolano, Capo di Stato Maggiore della Difesa - ha dedicato la sua vita al servizio dello Stato, con competenza, integrità e rispetto per le Istituzioni”.La carriera militareNato a Teramo il 10 aprile 1934, ha intrapreso la carriera militare entrando nell’Accademia Navale nel 1953. Promosso ammiraglio di squadra nel gennaio 1990, Venturoni ha comandato nel corso della sua lunga carriera diverse unità navali, tra cui le corvette Danaide, Albatros e Urania, la fregata Fasan e l’incrociatore Duilio. La sua esperienza operativa si è affiancata a incarichi strategici di altissimo livello: è stato Capo Reparto Piani e Operazioni dello Stato Maggiore Marina, poi dello Stato Maggiore Difesa, Comandante della 1ª Divisione Navale, Capo dell’Ufficio Pianificazione Generale e Finanziaria dello Stato Maggiore Marina, Sottocapo di Stato Maggiore della Marina e infine Comandante in Capo della Squadra Navale e del Mediterraneo Centrale.Dal 17 febbraio 1992 al 31 dicembre 1993 ha ricoperto il ruolo di Capo di Stato Maggiore della Marina, per poi assumere, dal 1° gennaio 1994, l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Difesa, contribuendo in modo decisivo al rafforzamento delle capacità operative delle Forze Armate italiane e alla credibilità dell’Italia in ambito internazionale.