Disuguaglianze, la ricchezza dei primi 10 miliardari Usa su di 698 miliardi nell’ultimo anno. Lo studio di Oxfam

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Solo negli ultimi 12 mesi la ricchezza complessiva dei primi 10 miliardari d’America è aumentata di 698 miliardi di dollari. Il calcolo arriva da Oxfam America, che nel nuovo rapporto sulle disuguaglianze pubblicato lunedì chiama in causa sia i problemi strutturali che la politica non ha mai affrontato seriamente sia le politiche di Donald Trump. Il report, intitolato Unequal: The rise of a new American oligarchy and the agenda we need, mostra come il Big Beautiful Bill Act, la legge di bilancio approvata dalla Camera Usa in estate, attraverso la riduzione delle tasse per i ricchi e per le aziende abbia aumentato la forbice della ricchezza. Causando “uno dei più grandi trasferimenti di ricchezza verso l’alto degli ultimi decenni”. Ad oggi, 3 Novembre 2025, la lista è composta in ordine da Elon Musk, Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Larry Ellison, Warren Buffett, Larry Page, Sergey Brin, Steve Ballmer, Rob Walton e Jim Walton.Utilizzando i dati della Federal Reserve dal 1989 al 2022, i ricercatori hanno calcolato che in quel periodo l’1% delle famiglie più ricche ha accumulato una ricchezza 101 volte superiore a quella delle famiglie del “ceto-medio” e 987 volte superiore a quella di una famiglia di reddito più basso. Ciò si è tradotto in un guadagno di 8,35 milioni di dollari per famiglia per l’1% delle famiglie più ricche, rispetto agli 83.000 dollari della famiglia media durante quel periodo di 33 anni. Redistribuzione capovolta, quindi, che rischia di lasciare segni importanti in uno stato socialmente fragile come gli Stati Uniti. E non solo per colpa dei Repubblicani.Infatti, il rapporto illustra il modo in cui i sistemi di welfare negli Stati Uniti, tra cui le reti di sicurezza sociale e i diritti e le tutele dei lavoratori, sono stati lentamente smantellati. Come afferma Rebecca Riddell, responsabile senior delle politiche per la giustizia economica di Oxfam America, “la disuguaglianza è una scelta politica. […] I decisori politici hanno scelto la disuguaglianza, e queste scelte hanno avuto sostegno bipartisan. Le riforme politiche degli ultimi 40 anni, dai tagli alle tasse e alla rete di sicurezza sociale, alle questioni del lavoro e oltre, hanno davvero avuto il sostegno di entrambi i partiti”. I Democratici, insomma, non sono certo senza colpe.Ma il rapporto non si limita ad evidenziare le storture sistemiche. Dà anche quattro raccomandazioni politiche: riequilibrio del potere attraverso la riforma del finanziamento delle campagne elettorali e la politica antitrust; utilizzo del sistema fiscale per ridurre le disuguaglianze attraverso tasse sui ricchi e sulle aziende; rafforzamento della rete di sicurezza sociale e protezione dei sindacati. Proposte che, nella patria del capitalismo più spinto, suonano quasi come una provocazione anche per motivi storici e culturali. Il rapporto cita tra il resto la popolare locuzione di “Welfare queen“, un dispregiativo reso famoso da Ronald Reagan ed utilizzato negli Stati Uniti nei confronti degli individui sospettati di abusare dei sussidi pubblici. Qualcuno pensa però che le cose stiano cambiando. In un’intervista contenuta nel rapporto i rappresentanti sindacali della United Workers Maryland dicono che il momento attuale sembra ricco di opportunità, perché molti americani stanno iniziando a rendersi conto che l’attuale sistema non funziona per loro, ma solo per chi sta ai vertici. “Penso che sia fantastico che vedano questa come un’opportunità”, ha detto Riddell, “Mi piace pensare a questo momento come a un’opportunità per guardarci intorno e renderci conto del nostro potere più ampio”.L'articolo Disuguaglianze, la ricchezza dei primi 10 miliardari Usa su di 698 miliardi nell’ultimo anno. Lo studio di Oxfam proviene da Il Fatto Quotidiano.