Dopo aver acceso per tre anni Scampia, la quarta edizione dell’evento Red Bull 64 Bars Live si è spostata a Roma e precisamente ai piedi del “Serpentone” di Corviale. Sul palco Fabri Fibra, Lazza (alla sua seconda partecipazione e tra i più applauditi della serata), Noyz Narcos, il francese Lacrim, Tony Boy e Ele A. Il producer dell’evento è Sick Luke. Special Guest: Danno, Side Baby (tra i fondatori della Dark Polo Gang), Ketama126 (cantante e produttore romano membro della crew protagonista della nuova scena rap romana, la Love Gang), Uzi Lvke e Franco 126.La struttura di cemento armato, denominata appunto “Serpentone”, è stata progettata 50 anni fa da Mario Fiorentino, poi è diventata simbolo di degrado e illegalità. Una scelta non casuale per gli organizzatori che hanno come missione quella di offrire nei quartieri più difficili della città, una notte di pura musica rap.Ieri sera, sabato 4 ottobre, al campo di rugby di via Degli Alagno, alla periferia sudovest della Capitale, sono arrivati da tutte le parti d’Italia 10mila fan per ascoltare le 64 barre, senza ritornello, dei loro idoli.Ad anticipare i Big, Red Bull 64 Bars Live ha aperto con i dj set del collettivo romano Touch The Wood e di Wad, voce di Radio Deejay ed M2o, in console con il dj Val S. Poi Kira, promessa della nuova scena rap capitolina, Gemello, Mezzosangue e Uzi Lvke, simbolo di Corviale e “voce” delle periferie romane.Padrone di casa è stato Sick Luke che ha fatto da collante ai vari momenti dello show: “Sono molto felice che si sia fatto questo evento a Corviale – ha detto – perché rivaluta un quartiere difficile della mia città. E ne so qualcosa perché vengo da Centocelle, che oggi è migliorata molto. Ma quando ho iniziato io col rap c’era una situazione molto diversa con tanti esponenti dei centri sociali. Non mi rivedevo in loro, ma quello c’era in quel momento. Sanremo? Mi piacerebbe andare. Se Conti mi chiama ci sono, dopo Shablo potrebbe essere una bella idea, no?”.Non poteva che essere Fabri Fibra ad aprire le danze con “Che fine ha fatto Fabri Fibra” e “Zelensky”, dove rappa “Sanremo tratta i rapper come Trump Zelensky” (“Penso che il Festival ha iniziato ad accettare i rapper quando si è capito che portava il pubblico dei giovani. Ma non è interessato alla natura del rap è interessato ai numeri e ai fan che portano il rap”).Noyz Narcos che, come al solito, non ha peli sulla lingua che se la prende “i ritornelli cantati fanno rate al cazzo, mai contemplati” (“Da dieci anni si sente spesso la presenza nelle canzoni rap (anche belle) il ritornello pop, adatto per la radio. Ma risultato devastate alla fine. Quando mi metti il rapper fortissimo con la cantante pop presi dalla radio per avere il pezzo in classifica, non mi piace”).Ele A con “Dopamina” ha fatto un ritratto della sua generazione: “È vero che siamo poche donne in questo mondo, ma non ho mai diviso la musica in base al genere. Sono però contenta che anche grazie ad Anna si siano aperte molte porte per noi ragazze. Viviamo in una epidemia della solitudine, nonostante siamo molto connessi. La solitudine porta a fare cazzate e anche a cose negative, come la droga”.E una curiosità. Sia Tony Boy che Ele A citano Lucio Corsi (“ma è normale, anche perché è il trend del momento. Quando dico rappo e ‘la gente che mi odia sta sempre a casa’ mi riferisco alle persone che magari mi hanno sottovalutato e ora si ritrovano in posizioni scomode”).Il veterano Danno si scatena “tutti muti mo che il mondo è dato in pasto ai lupi” (“i lupi sono chi comanda oggi. Gente spietata che porta avanti il loro interessi. Sta venendo giù una maschera che abbiamo indossato per anni nell’Occidente fatta di legalità, diritti e democrazia. Trump, secondo me, ha un disturbo psichiatrico. Pericoloso che le sorti di metà mondo siano in mano sua. Non che la Cina sia meglio, perché c’è la dittatura. Insomma sta tornando una fame di nazismo abbastanza preoccupante con i discorsi reazionari che si sentono ogni giorno. Ho paura”).Unico artista internazionale è stato il franco-algerino Lacrim che di certo non le ha mandate a dire: “Sono importante e protetto come Silvio Berlusconi o come la burrata”. Applausi e sorrisi tra il pubblico con l’appuntamento che si rinnoverà per la quinta edizione il prossimo anno.Il live è disponibile su Red Bull Droppa, il canale YouTube di Red Bull totalmente dedicato alla nuova musica, da dove è possibile rivivere le live degli anni precedenti.L'articolo Red Bull 64 Bars Live graffia Roma: Fabri Fibra (“Sanremo tratta i rapper come Trump Zelensky”), Danno (“C’è fame di nazismo”) e Lazza infiamma – Il racconto proviene da Il Fatto Quotidiano.