Dopo “Il mio nome è mai più” Piero Pelù lancia una canzone per la Palestina: «Contro il genocidio e per gli amici della Global Sumud Flotilla»

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Piero Pelù torna a farsi sentire con «SOS», un brano inedito scritto e registrato in appena dieci ore, messo a disposizione gratuitamente sul suo sito ufficiale. Una canzone con cui il rocker fiorentino ha deciso di dimostrare la sua vicinanza al popolo palestinese e alla Global Sumud Flotilla, il gruppo di navi intercettate in acque internazionali da Israele. «Ora basta! Quando i bambini non mangiano, non giocano, non ridono, questa è la fine dell’umanità. La pace è l’unica vittoria sempre», canta Pelù nel testo. SOS è un inno alla pace e alla felicità come diritto universale: «Sos voglio diritto alla felicità / E far esplodere i colori». Il brano, realizzato insieme a Valerio Recenti, non è disponibile sulle piattaforme commerciali, da cui Pelù ha voluto tenersi lontano per coerenza, denunciando che molte sono «coinvolte in armi e propagande di dittatori». Un atto di rottura che l’artista ha potuto compiere, scrive su Instagram, grazie al sostegno del presidente di Sony Music, Andrea Rosi. «Sarete voi a diffonderlo», affida l’artista al suo pubblico.«Uniti contro armi e violenza»«Ho scritto una canzone che mi è venuta dal cuore che parla del nostro fiato sospeso per gli amici della Global Sumud Flotilla e per il genocidio palestinese», spiega l’artista sui suoi social. «È una canzone che parla di come si debba essere uniti contro la logica delle armi, dell’odio e della violenza che oggi sembrano aver preso il sopravvento», aggiunge Piero Pelù. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Piero Pelù (@pieropelufficiale)Le manifestazioni per la PalestinaLa pubblicazione del brano arriva in un momento di grande mobilitazione. Oggi, a Roma, decine di migliaia di persone stanno riempiendo la piazza di Porta San Paolo per il corteo in sostegno alla Palestina. In testa, gli striscioni «Stop al genocidio, stop accordi con Israele, libertà per Anan, Ali e Mansour – Palestina libera». Dal megafono, la richiesta degli organizzatori è chiara: nessuna bandiera di partiti o sindacati, solo quella della Palestina. Il corteo, partito da Porta San Paolo, raggiungerà Porta San Giovanni, mentre ieri manifestazioni simili hanno attraversato le piazze di Milano, Napoli, Firenze e molte altre città italiane.Pelù e il precedente con “Il mio nome è mai più”Sono passati 26 anni dal giorno Pelù con altri due grandi della musica italiana, Ligabue e Jovanotti, pubblicò il singolo Il mio nome è mai più, brano contro la guerra scritto all’epoca del conflitto nel ex Jugoslavia. Nel singolo fu allegata una mappa con le 51 guerre attive nel 1999 e le zone a rischio. I proventi commerciali del disco furono devoluti a Emergency e aiutarono progetti umanitari in Afghanistan, Cambogia, nei paesi della ex Jugoslavia e in Sierra Leone.L'articolo Dopo “Il mio nome è mai più” Piero Pelù lancia una canzone per la Palestina: «Contro il genocidio e per gli amici della Global Sumud Flotilla» proviene da Open.