I migliori dischi, ascolti e temi del 2025 musicale. Joyello svela la sua classifica

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A Natale, su queste pagine, torna puntuale l’appuntamento con Joyello, e i dischi che hanno segnato l’anno. Luciano Triolo, in arte Joyello, giornalista, musicista, ascoltatore instancabile: uno che la passione per la musica la coltiva da anni attraverso FardRock, un blog diventato col tempo un luogo riconoscibile e necessario. Una piccola roccaforte indipendente, tenuta in piedi con cura artigianale e ostinazione, dove dischi, idee e riflessioni convivono senza inseguire mode né algoritmi. L’ho incontrato per la prima volta nel 2013 e, da allora, non l’ho più perso di vista.Nei consueti nove punti di questo blog, scopriamo ancora una volta il suo mondo e cosa il 2025 — in ambito musicale – ci ha riservato.Cominciamo!1. Blog oppure Podcast? Tutti e due Più che parlare di evoluzione del blog, Joyello preferisce una parola meno spettacolare ma più onesta: stabilità. “Più che evoluto, FardRock si è stabilizzato. Ho i miei fedeli lettori ai quali offro un format consolidato fatto di recensioni di dischi e qualche curiosità”. Nato nel 2004, il blog ha trovato nel tempo una forma riconoscibile, fatta di regole chiare e continuità. E la stabilità non è immobilità: da oltre un anno esiste anche FardRock Webcast, un podcast settimanale in cui Joyello racconta storie, aneddoti e biografie musicali. Stessa attitudine, altro mezzo.2. La musica va dove le pare“Leggo molti commenti di miei coetanei convinti che il passato fosse migliore del presente ma secondo me è solo una questione di attitudine”. Joy tiene a ricordare che il Pop resta un linguaggio generazionale, con codici e urgenze che cambiano insieme a chi li vive. “Se a 60 anni ti piacciono Olly o Sayf hai la sindrome di Peter Pan. Ma se continui a sostenere che quelli dei nostri tempi — Lu Colombo o Pino D’Angiò — fossero migliori, allora non stai difendendo nulla: stai solo rifiutando il presente”. Il problema non è ciò che si ascolta, ma da dove lo si guarda.3. Le novità che contanoJoyello continua a guardare soprattutto alle piccole produzioni, “le uniche che seguono una filiera e una distribuzione artigianale”. Anche il pop da classifica, ammette, può essere interessante oggi, ma il cambiamento più evidente riguarda lo star-system più che i linguaggi. “Un disco entra in classifica, magari al primo posto, e sparisce la settimana dopo”. Eppure, nella musica dei giovani artisti, Joyello riconosce elementi autentici: “Rabbia, tensione e malesseri sono gli stessi che avevamo noi a quell’età, anche se espressi con parole diversissime”. Segno che i contenuti resistono, anche quando i meccanismi li consumano in fretta.4. Le tendenze attualiSi intravede una tendenza incoraggiante: una rinnovata voglia di sperimentare. “Quarant’anni fa i pionieri osavano attraverso l’uso dell’elettronica”. Oggi, sostiene che, quando l’elettronica diviene la base da cui partire, cresce il desiderio di tornare all’analogico. Al punto che sarebbero diverse le produzioni costruite attorno a strumenti arcaici e arrangiamenti arditi, in grado di recuperare metodologie del passato senza nostalgia. “Non significa guardare indietro per mancanza di idee – chiarisce – ma usare ciò che è già stato per dire qualcosa di nuovo”.5. alcune sorpresePer gli approfondimenti completi rimando al suo blog. Qui segnaliamo alcune band che più lo hanno colpito: dai Maruja ai Geese, “dischi molto interessanti”, capaci di tenere insieme tensione e identità. Anche l’Italia, aggiunge, non è stata da meno: Venerus, “che seguo fin dagli esordi”, Joan Thiele, Antonio Di Bella, “un autore che meriterebbe più visibilità”, fino ai Not Moving, che hanno chiuso il percorso con “un album d’addio perfetto”. Sul fronte mainstream, Joyello ammette di essersi lasciato stregare da David Byrne, Neffa, Little Simz e Carmen Consoli. Ascolti diversi, stessa attenzione.6. Aspettative sul nuovo annoJoyello si definisce “un bulimico che non vede l’ora di ascoltare nuovi dischi” e non ama fare previsioni: “Prendo quel che viene”. Se però deve esprimere un desiderio, ammette di aspettare da tempo un nuovo lavoro dei Cake, storica band di Sacramento, inattiva da quattro anni nonostante annunci e promesse. E poi c’è una certezza, detta senza esitazioni: “Se i Kraftwerk facessero un disco nuovo, credo che lo comprerei a scatola chiusa”. Alla faccia delle aspettative.7. SanremoImpossibile non chiedergli della prossima edizione del Festival di Sanremo. Joyello lo segue da anni con attenzione critica e gli ha dedicato anche un libro, Intrusi a Sanremo: Il rock e le innovazioni nella storia del Festival (CRAC Edizioni). Il giudizio, questa volta, è piuttosto netto: “Un cast davvero deboluccio, quest’anno”. La speranza è riposta nei nomi più giovani, “gli unici che potranno sorprendermi”. Per il resto, ammette, “da Paradiso a Pravo, passando da Fedez, Levante, Malika e Renga, temo di sapere già cosa aspettarmi”.8. ProgettiJoyello continua a lavorare anche sulla propria produzione artistica. All’inizio del 2026 uscirà un nuovo libro per Arcana, di cui per ora preferisce non anticipare troppo. Parallelamente, ha pronto anche un nuovo disco, già missato e masterizzato, che attende le condizioni giuste per essere pubblicato. Un’attesa che non spegne l’entusiasmo e che fa sorridere se messa in prospettiva: l’album della sua band giovanile, gli EvaBraun, registrato nel 1981, vedrà finalmente la luce proprio in questi giorni, in vinile, grazie a WarAde Records. A dimostrazione che, a volte, la musica arriva quando è pronta. Anche se ci mette decenni.9. I nove dischi dell’anno secondo Joyello Eccoveli! Nove recensioni affilatissime sui suoi nove dischi del 2025.01 – Maruja – Pain to Power02 – Geese – Getting Killed03 – Kae Tempest – Self Titled04 – Venerus – Speriamo05 – David Byrne – Who is The Sky?06 – Joan Thiele – Joanita07 – Carmen Consoli – Amuri luci08 – Lambrini Girls – Who Lets The Dogs Out09 – Neffa – CanerandagioCon questo articolo si chiude anche l’anno del mio blog: quarantaquattro articoli, tutti strutturati nei consueti nove punti. Un record personale in quasi quindici anni di scrittura per Il Fatto. Un grazie alla redazione, e soprattutto a chi continua a leggere, seguire, discutere. Come sempre, a ogni articolo è collegata una playlist dedicata, disponibile gratuitamente sul mio canale Spotify: il link è qui sotto. Se vuoi entrare nel dibattito, puoi farlo nei commenti qui sotto, oppure sulla mia pagina pubblica Facebook, collegata a questo blog. È lì che la conversazione continua, tra post, repliche e inevitabili deviazioni. Buona lettura, buon ascolto e soprattutto… Buon Anno!9 Canzoni 9 del 2025 (by Joyello Triolo)L'articolo I migliori dischi, ascolti e temi del 2025 musicale. Joyello svela la sua classifica proviene da Il Fatto Quotidiano.