Ucraina, Mosca accusa: “Droni di Kiev contro la residenza di Putin. Trump: “Sono molto arrabbiato”

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Sul clima di ottimismo espresso da Stati Uniti e Ucraina a seguito dell’atteso vertice tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky a Mar-a-Lago, irrompe l’accusa da parte di Mosca di un tentato attacco alla residenza di Vladimir Putin. La denuncia arriva dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, secondo cui Kiev avrebbe lanciato nella notte un attacco con 91 droni a lungo raggio contro l’abitazione presidenziale nella regione di Novgorod. Un’azione, ha spiegato, che comporterà una rappresaglia da parte di Mosca, oltre a influire sulla posizione del Cremlino nei colloqui in corso per l’accordo di pace. Zelensky: “Tipiche menzogne russe”Alla luce dell’attacco, ha dichiarato il ministro, “la posizione negoziale della Russia sarà riconsiderata”, ma non si ritirerà dai negoziati in corso con Washington. Dura la replica di Zelensky, che ha parlato di “tipiche menzogne russe”. Mosca, ha aggiunto, usa “dichiarazioni pericolose per minare tutti i traguardi raggiunti dai nostri sforzi diplomatici congiunti con la squadra del presidente Trump”. “Il presunto ‘attacco alla residenza’” di Putin “è una completa invenzione, volta a giustificare ulteriori attacchi contro l’Ucraina”, ha sottolineato. Russia is at it again, using dangerous statements to undermine all achievements of our shared diplomatic efforts with President Trump's team. We keep working together to bring peace closer. This alleged "residence strike" story is a complete fabrication intended to justify…— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) December 29, 2025Trump: “Molto arrabbiato”Se il presunto attacco ucraino alla residenza di Putin fosse confermato, “sarebbe una brutta notizia“, ha dichiarato Trump, parlando con i giornalisti a Mar-a-Lago prima dell’incontro con il premier israeliano Netanyahu. “L’ho saputo da Putin, ero molto arrabbiato. E’ un momento delicato. Una cosa è attaccare, perché loro attaccano. Un’altra cosa è attaccare la sua casa”, ha affermato il tycoon. Il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov ha confermato che l’attacco è stato affrontato nel nuovo colloquio telefonico tra Putin e il presidente Usa. Trump, ha riferito il consigliere di Putin, “è rimasto scioccato dalla notizia, letteralmente indignato”. Durante la conversazione, ha aggiunto, il presidente Usa ha informato il capo del Cremlino dei progressi compiuti dal team di Zelensky per la risoluzione del conflitto. La Casa Bianca si è limitata a definire il colloquio tra i due leader “positivo“, come dichiarato dalla portavoce Karoline Leavitt. Una telefonata “produttiva”, ha confermato Trump, aggiungendo: “Ci sono ancora un paio di questioni che si spera risolveremo e poi avremo la pace“. Le truppe russe in Ucraina continuano ad avanzareSull’evoluzione dei negoziati continuano, infatti, a pesare le richieste di Mosca. Se da un lato il Cremlino, come riferito dal portavoce Dmitry Peskov, si dice d’accordo con Trump sul fatto che le parti siano vicine a un accordo e che i negoziati siano quasi conclusi, dall’altro fa sapere che le truppe russe continuano ad avanzare verso gli obiettivi militari prefissati. Putin ha dichiarato che “la liberazione” del Donbass, di Zaporizhzhia e Kherson sta proseguendo secondo i piani: “Le truppe avanzano con decisione, penetrando le difese del nemico. Le unità delle forze armate ucraine si ritirano lungo tutta la linea di contatto”. A confermarlo è il capo di Stato Maggiore delle Forze armate russe, Valery Gerasimov, secondo cui “le unità e le divisioni militari, sconfiggendo il nemico, stanno avanzando con successo nelle sue difese”. Il piano di pace in 20 puntiZelensky, ammettendo che nel “piano di pace” in 20 punti le questioni relative ai territori e al funzionamento della centrale di Zaporizhzhia non sono ancora risolte, ha ribadito che sull’ipotesi di un ritiro dal Donbass Kiev difenderà i suoi interessi. “Non è una novità che la Russia lo voglia. Ma noi abbiamo la nostra terra, la nostra integrità territoriale, il nostro Stato e i nostri interessi”. Un’altra questione spinosa lungo la strada verso un possibile accordo riguarda le garanzie di sicurezza. Il leader ucraino ha spiegato che la proposta messa sul tavolo dagli Usa riguarda garanzie per un periodo di 15 anni. Kiev, ha chiarito Zelensky, vorrebbe però che queste durassero più a lungo, fino a 50 anni. Secondo il presidente ucraino, Trump ha affermato che prenderà in considerazione l’estensione delle garanzie. Di certo, per Zelensky, la presenza delle forze internazionali in Ucraina è “fondamentale“. Anche il capo negoziatore ucraino, Rustem Umerov, ha ribadito il concetto, sottolineando che “le garanzie di sicurezza rimangono una condizione fondamentale per il raggiungimento di un risultato duraturo”. La questione continuerà ad essere affrontata nei prossimi incontri. Umerov ha confermato che a Mar-a-Lago “è stato concordato di proseguire le consultazioni e di preparare le fasi successive del dialogo, in particolare gli incontri a livello di leader a Washington nel mese di gennaio“. Zelensky ha riferito che Kiev punta a organizzare un incontro con i negoziatori americani e europei in Ucraina e che potrebbe tenersi già nel prossimo mese. Sempre a gennaio si terrà una nuova riunione della Coalizione dei Volenterosi, come annunciato dal presidente francese Emmanuel Macron. Questo articolo Ucraina, Mosca accusa: “Droni di Kiev contro la residenza di Putin. Trump: “Sono molto arrabbiato” proviene da LaPresse