di Gian Domenico MalpeliEbbene sì, lo confesso: sono un “pacifinto”. Uno di quelli fermamente convinto che la guerra in Ucraina poteva e doveva essere evitata, anzitutto ascoltando le ragioni della Russia, che più volte aveva avvisato che non avrebbe tollerato l’ingresso di quella nazione nella Nato. Certo, si può obiettare che anche l’Ucraina dovrebbe poter scegliere liberamente con chi allearsi, ma a chi sostiene questa tesi io domando se gli americani potrebbero accettare un’eventuale alleanza tra Messico e Cina, con le basi militari di quest’ultima ai loro confini.Se si vuole essere coerenti la risposta è ovvia: no. Le grandi potenze considerano i paesi limitrofi come il giardino di casa, e non gradiscono intrusioni, questa è la situazione.Che poi la Russia si appresti ad invadere l’Europa è una baggianata colossale. In primo luogo non ne ha alcun interesse; siamo un miscuglio di nazioni rissose, popolate da vecchi, senza risorse naturali, con un’industria in declino ormai superata anche dalla Cina, cosa abbiamo che li attiri? I debiti? Ma poi fatemi capire: al mattino ci viene detto che l’esercito di Putin è talmente inefficiente che in quattro anni non ha conquistato neppure il Donbass, come si fa al pomeriggio a giurare che non si fermerà che a Lisbona? Nel ragionamento c’è qualcosa che “strusa”.Siamo onesti: la Russia non ha assolutamente le forze per conquistare il vecchio continente; al limite lo può trasformare in poche ore in un deserto radioattivo, quello sì, e se accadesse potremmo metterci il cuore in pace, gli americani non muoverebbero un dito per difenderci, di fronte all’istinto di sopravvivenza non c’è articolo 5 che tenga. Ma il martellamento mediatico è ossessivo, “armiamoci e partite” è il nuovo mantra dei nostri politici.Quindi il debito pubblico non è più un problema, può essere tranquillamente elevato, ma solo per le armi, non per sanità, ricerca e istruzione. Per risparmiare i lavoratori andranno in pensione a settant’anni, ma volete mettere quanti bei missili potremmo acquistare?Ma poi fatemi capire, chi vorremmo mandare in guerra? I nostri preziosi e viziatissimi figli unici? Ma per favore!! Ma lo immaginate il povero reclutatore che tenta di sottrarre il pupo all’ala protettiva dell’italica mamma? Non lo invidio, dopo le prime esperienze preferirà affrontare a mani nude un carrarmato.Fermiamo questa follia; la storia ci dovrebbe insegnare che le corse al riarmo non hanno mai portato nulla di buono, mettiamo a tacere i commandos da divano e riapriamo il dialogo con la Russia, smettiamo di considerare mezzo mondo come nemico e la guerra come una soluzione alle divergenze internazionali. Le risorse vanno destinate alla lotta alla povertà, che in Europa aumenta, al lavoro dei giovani, che fuggono dall’Italia per mancanza di prospettive, alle università, agli ospedali, agli anziani che tra pochi anni rappresenteranno la maggior parte della popolazione, a migliorare la condizioni di vita delle persone, non ad ucciderle.Io lancio una modesta idea per favorire velocemente la cessazione del conflitto: obblighiamo tutti i politici nazionali ed europei che sostengono il riarmo a versare almeno il 50% del loro stipendio a favore dello sforzo bellico, e mandiamo i loro figli a fare uno stage di due settimane in trincea… vogliamo scommettere che di fronte a questa prospettiva nel giro di pochi giorni verrebbe siglata la pace?Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!L'articolo Ebbene sì, sono un ‘pacifinto’: perché la guerra in Ucraina doveva (e deve) essere fermata proviene da Il Fatto Quotidiano.