Famiglia nel bosco, Catherine Trevallion vuole una seconda visita pediatrica per la figlia: «Non ha la bronchite». Il no della tutrice e i tempi dubbi

Wait 5 sec.

Una visita negata, una seconda opinione pediatrica sulla bronchite con spasmi della figlioletta di sei anni, con lo scopo di confermare agli occhi dei giudici e dell’opinione pubblica le mancanze di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham. È questo il sospetto che i due difensori della coppia anglo-australiana hanno maturato negli ultimi giorni, in particolare dopo il muro innalzato dalla tutrice Maria Luisa Palladino a un nuovo consulto medico per la minorenne. Secondo Marco Femminella e Daniela Solinas, potrebbe essere stato un «no» strumentale a confermare la misura di allontanamento dei tre minorenni dai genitori e la loro permanenza nella casa famiglia di Vasto.La diagnosi e i dubbi della madreÈ avvenuto tutto poco prima di Natale. Non appena i tre minori sono stati accolti nella struttura abruzzese, sono scattate le visite di rito. Durante una di queste, a una delle due gemelline di 6 anni è stata diagnosticata una «bronchite con spasmi». Una conclusione che però non ha affatto convinto la madre Catherine, convinta che – se davvero fosse stato così – se ne sarebbe accorta anche lei nei giorni precedenti. Da qui la richiesta, affidata alle mani dei due legali, di una seconda visita di controllo. Magari da affidare a un pediatra specialista del vicino ospedale Santissima Annunziata di Chieti.Percé la tutrice ha detto noLa risposta negativa della tutrice è arrivata forte di due motivazioni. In primo luogo, un nuovo parere è stato definito «superfluo» dopo che un pediatra già aveva individuato la condizione precaria della bambina. In secondo luogo, la visita aggiuntiva sarebbe andata di fatto a «sovrapporsi» all’operato del tribunale dell’Aquila, che ha disposto ulteriori accertamenti sulla salute dei piccoli. Nel frattempo, però, il tribunale per i minorenni si era espresso confermando il provvedimento di sospensione della potestà genitoriale. E citando all’interno del documento proprio le resistenze in ambito «sanitario e socio sanitario» della madre, che si sarebbe opposta a cure antibiotiche da somministrare alla figlia. Scelte che, hanno scritto i togati, «parrebbero deporre in favore di una notevole rigidità dipendente dai valori ai quali (i genitori, ndr) conformano le loro scelte di vita».Nuove tensioni all’orizzonteCosì è sorto il dubbio, legittimo o meno, che il diniego della tutrice fosse «strumentale» per dimostrare l’inflessibilità della famiglia. Un tema che, proprio nel momento in cui la coppia si è decisa ad affidarsi al consulente psichiatrico Tonino Cantelmi con l’obiettivo di assumere una posizione più conciliante con le autorità, rischia di inasprire le tensioni. E in questa direzione potrebbero giocare un ruolo chiave anche le ultime foto rilasciate dai difensori, che mirano a dimostrare come i figli non abbiano mai «rifiutato la contemporaneità». Così come il movimento di persone che si è schierato con la famiglia nel bosco e che ha già annunciato una serie di manifestazioni a Palmoli sotto lo slogan: «I figli non sono dello Stato». L'articolo Famiglia nel bosco, Catherine Trevallion vuole una seconda visita pediatrica per la figlia: «Non ha la bronchite». Il no della tutrice e i tempi dubbi proviene da Open.