Zelensky, ‘Gli Stati Uniti offrono garanzie di sicurezza per 15 anni. E’ poco…’

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Dire * – L’ottimismo ad oltranza varia di percentuali: ora Ucraina e Stati Uniti sono d’accordo al 95%, con la Russia che resta lì nell’ombra, in silenzio o quasi, e osserva l’ennesimo incontro Trump-Zelensky. La novità, forse davvero l’unica, è la sede: Mar-a-Lago. La pace in Ucraina resta “forse molto vicina”, ma sempre terribilmente lontana.Dopo il tanto atteso incontro (ormai la “grande attesa” è diventata una quinta, uno sfondo) il presidente degli Stati Uniti ha detto in una conferenza stampa congiunta di credere che Russia e Ucraina siano “forse molto vicine” e che serviranno ulteriori “settimane”. Un cauto ottimismo, mentre Mosca continua a respingere parti chiave del piano negoziale ucraino.Al centro dell’incontro, il “piano di pace in 20 punti”, definito da Zelensky “quasi completato”. I colloqui, assicurano entrambi, continueranno. Il vero nodo resta ovviamente Vladimir Putin: la sua disponibilità a firmare il quadro promosso da Kiev e sostenuto dai negoziatori di Trump è eufemisticamente tutt’altro che scontata.Trump dice di crederci, però: “Vuole vederlo accadere, vuole vederlo”, ha spiegato, riferendo di una telefonata di oltre due ore con il leader russo. “Me l’ha detto con molta fermezza. Gli credo”. Ma “è possibile che non accada. Tra qualche settimana, lo sapremo in un modo o nell’altro”. Tutto e il contrario di tutto.Zelensky parla invece di “un grande incontro” e di “un’ottima discussione su tutti gli argomenti”, insistendo sulle garanzie di sicurezza per Kiev. Trump resta prudente e rimanda l’iniziativa all’Europa. Poche, per ora, le indicazioni di una svolta concreta. I collaboratori di Putin hanno bocciato diverse proposte occidentali, a partire dall’invio di forze di pace europee. E il territorio di Donetsk resta il grande tabù: se Zelensky ha ipotizzato il ritiro ucraino per creare una zona demilitarizzata, Mosca non ha mai segnalato aperture.Altro dossier sensibile: la centrale nucleare di Zaporizhzhia, sotto controllo russo e strategica anche per l’accesso ai minerali rari. Trump parla di cooperazione possibile: “Il presidente Putin sta effettivamente collaborando con l’Ucraina per ottenerne l’apertura”, dice. “È un grande passo avanti, se non sta bombardando quell’impianto”. Dettaglio non secondario: l’impianto è occupato dalle forze russe.Il clima tra Trump e Zelensky è apparso disteso, lontano dalle tensioni dei primi incontri alla Casa Bianca e senza l’eco del vertice Trump-Putin in Alaska. Ma mentre si parla di pace, la guerra continua: poche ore dopo l’annuncio dell’incontro, la Russia ha colpito Kiev con missili e droni, causando due morti e decine di feriti.Al-Jazeera ha riportato alcune dichiarazioni rilasciate da Zelensky ai giornalisti in merito alle garanzie di sicurezza statunitensi concordate con Trump durante l’incontro: “Nei documenti, la durata è di 15 anni, con la possibilità di estendere queste garanzie di sicurezza. Ho sollevato la questione con il presidente, gli ho detto che siamo in guerra, e che dura da quasi 15 anni, quindi avrei davvero voluto che le garanzie fossero più lunghe… Gli ho detto che volevamo seriamente considerare la possibilità di 30, 40, 50 anni, e che questa sarebbe stata una decisione storica da parte del presidente Trump. Il presidente ha detto che ci avrebbe pensato”.Da Bruxelles arriva un segnale di sostegno. Ursula von der Leyen ha riferito di una call di un’ora tra leader europei, Trump e Zelensky. “Ci sono stati progressi significativi, che abbiamo accolto con favore”, ha scritto. “L’Europa è pronta a continuare a collaborare con l’Ucraina e i nostri partner statunitensi per consolidare questi progressi”. Punto fermo: “Fondamentale per questo sforzo è avere garanzie di sicurezza ferree fin dal primo giorno”.Giorgia Meloni insieme ad altri Leader europei, dopo l’incontro ha parlato al telefono con Trump e il Zelensky, che, spiega una nota di palazzo Chigi, hanno illustrato i risultati raggiunti nel negoziato in corso, con particolare riferimento al tema delle garanzie di sicurezza, e indicato le questioni ancora aperte. “Il Presidente Meloni ha nuovamente ricordato l’importanza della coesione tra partner in un momento in cui il processo negoziale segna passi in avanti. È stata inoltre ribadita l’esigenza di mantenere la massima convergenza sui temi che toccano gli interessi vitali dell’Ucraina e dei suoi partner europei. Si è infine convenuto che spetti alla Russia dare prova di senso di responsabilità e apertura al negoziato, mostrando una reale volontà di giungere alla cessazione delle ostilità”.* Fonte: agenzia Dire.