Quando le nonne ci dicono “ti rimbambisci perché sei sempre al cellulare” potrebbe perfino esserci un fondamento scientifico. C’è, anzi.Negli ultimi anni, ricerche confermano un declino del quoziente intellettivo (QI) medio, invertendo l’“effetto Flynn” che aveva visto salire i punteggi di 3 punti per decennio nel XX secolo. Un cambio di passo sempre più evidente su cui si indaga per verificare un possibile invertimento di tendenza. Studi dal 2023 al 2025, tra cui meta-analisi e coorti longitudinali, quantificano cali di 0,2-6 punti per generazione, attribuibili a fattori ambientali come tecnologia e educazione.Analisi di test QI dal 2005-2024 su popolazioni germanofone mostrano un calo nel “positive manifold” cognitivo, con abilità meno correlate e punteggi inferiori in ragionamento strutturato (-5 punti cumulativi post-1970 nel Regno Unito).Secondo la British Cohort Study (2024) c’è un declino di addirittura 5 punti in abilità verbali e ragionamento tra coorti post-1970, legato a educazione digitale e schermi.Uno studio spagnolo su 9000 universitari mostra un QI calato a 102 con -0,2 punti annui dal 1939, ovvero il QI medio della popolazione priva di studi universitari.In Italia il QI degli adolescenti è sceso di 6 punti in 25 anni, per minor lettura e vocabolario striminzito.Il declino non è genetico, ma ambientale: gli schermi riducono attenzione e pensiero critico secondo il sondaggio Microsoft-Carnegie Mellon del 2025. Tra i fattori che partecipano al declino sono inclusi: educazione orientata a memorizzazione, inquinamento, dieta povera e AI che erode la “muscolatura cognitiva”.Bambino davanti allo schermo di un cellulare – radioradio.itA ‘Un Giorno Speciale’ l’endocrinologo Giovanni Frajese ha specificato che la tendenza è autentica:“Alcune ricerche affermano perfino che, a ogni generazione dalla Seconda guerra mondiale in poi, abbiamo perso tra gli 8 e i 10 punti di quoziente intellettivo: cioè i figli sarebbero meno intelligenti dei genitori. Non è una cosa casuale, ma programmata. Stiamo parlando di scuola: avete mai fatto caso che a scuola esiste il “programma scolastico”? La parola programma è particolare, perché di solito si programmano i computer, non gli alunni o le persone. Eppure abbiamo un programma scolastico che, anno dopo anno, ha portato a una semplificazione apparente dei contenuti e, allo stesso tempo, a una perdita di capacità cognitive.La cosiddetta intelligenza artificiale rappresenta l’ennesimo strumento di programmazione della gioventù, soprattutto perché non solo vieni programmato a scuola a recepire certe cose come vere — dato che la scuola dovrebbe essere un luogo in cui viene trasmessa la verità — ma in realtà viene insegnato qualcosa di molto bizzarro e particolare. Ho visto recentemente libri di testo modernissimi parlare, per esempio, della pandemia da Covid, citare i No Vax, la disinformazione e parlare della sicurezza e dell’efficacia dei vaccini mRNA: sono già nei libri di testo. Come mai? È davvero così importante? È importante perché rappresenta il modo attraverso il quale la società, o il potere, programma i nostri figli: li programma a essere meno umani e a credere a una verità che viene ripetuta fino a diventare realtà, esattamente come è avvenuto durante il periodo del Covid.È chiaro che se nei bambini vengono inserite letteralmente determinate idee, pensieri e ideologie, essendo come spugne assorbono tutto. Ciò che viene loro dato, la mente inizia a elaborarlo e diventa parte del loro bagaglio di conoscenze. Anche per questo sarebbe molto opportuno avere uno sguardo realistico e critico su ciò che è diventato il sistema educativo del nostro Paese. Il test della pandemia è stato una vera cartina di tornasole: ha mostrato in modo molto chiaro e semplice come stanno le cose.Il risultato finale è stato completamente disastroso. Abbiamo una classe intellettuale praticamente inesistente, che si crede particolarmente intelligente ma in realtà non fa altro che ripetere, come una scimmietta, l’opinione dominante. Questo vale per il climate change, per la teoria del gender, per la storia delle vaccinazioni: esiste un programma di omologazione che, al momento, è molto efficace.Per fortuna esistono ancora voci libere che invitano le persone a usare la propria mente e il proprio cuore per riprendersi la vita. Siamo gli ultimi testimoni di un mondo fatto di un’umanità completamente diversa, di un contatto umano differente. Conosciamo quella libertà e quel calore che le nuove generazioni non conoscono, perché sono anestetizzate dalla vita digitale, tecnologica e dall’immagine. Sta a noi — forse l’ultima generazione ad aver vissuto in modo completamente diverso — essere in grado di rappresentare tutto questo, diventando esempi viventi di qualcosa di alternativo. Perché, se non lo facciamo noi, non lo farà nessuno”.The post Il nostro QI sta calando di anno in anno in modo pericolosamente veloce appeared first on Radio Radio.