AGI - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accolto nella sua residenza a Mar-à-Lago, in Florida, il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Tra i temi in discussione, ha spiegato Trump, ci sarà il "disarmo di Hamas", auspicando che la "fase due a Gaza possa cominciare molto presto" e "persino prima che Hamas si disarmi". Il riferimento - durante un beve punto stampa - è al piano di riorganizzazione, messa in sicurezza e ricostruzione della Striscia.Il Tycoon, prima dell'incontro, ha inoltre dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti a colpire di nuovo l'Iran. "Sento dire che l'Iran sta cercando di rimettersi in piedi. Se lo sta facendo, dovremo abbatterli di nuovo. Li abbatteremo. Li colpiremo duramente, senza pietà, ma si spera che questo non accada", ha detto il presidente degli Stati Uniti, rispondendo alle domande dei giornalisti a fianco di Benjamin Netanyahu.Prima di arrivare a Mar-à-Lago, il primo ministro israeliano, ha incontrato, sempre in Florida, al Four Seasons Hotel di Palm Beach, il capo del Pentagono, Pete Hegseth - alla presenza del Capo dello Stato maggiore, il generale Dan Caine - e in precedenza il segretario di Stato Usa, Marco Rubio. Hamas, no al disarmo finché Israele occupaLe brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno ribadito che non consegneranno le armi, poche ore prima dell'incontro in Florida del premier israeliano Benjamin Netanyahu con il presidente Usa, Donald Trump. "Il nostro popolo si sta difendendo e non rinuncerà alle armi finché persisterà l'occupazione", ha dichiarato il nuovo portavoce della formazione, che ha adottato il nome del suo predecessore Abu Obeida, ucciso ad agosto dall'Idf a Gaza. Il disarmo di Hamas è uno dei punti del piano di pace per Gaza promosso da Trump e rientra nella fase due dell'accordo, insieme a un ulteriore ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia, l'istituzione di un autorita' locale ad interim per gestire i servizi essenziali nell'enclave palestinese e il dispiegamento di una Forza internazionale di stabilizzazione. Proprio su questa seconda fase sta lavorando la Casa Bianca e i Paesi mediatori per cercare di attuarla, a fronte delle resistenze sia di Israele che di Hamas. A Trump il Premio Israele, prima volta per uno stranieroIl Ministro dell'Istruzione israeliano, Yoav Kisch, ha informato telefonicamente il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che riceverà il Premio Israele. "Kisch gli ha annunciato che riceverà il Premio Israele, che non è mai stato assegnato a uno straniero, per l'aiuto dato agli ebrei in tutto il mondo. Trump lo ha ringraziato e ha detto che avrebbe preso in considerazione l'idea di venire a ritirare il premio il giorno dell'Indipendenza", è stato riportato dai media israeliani.Trump annuncia grazia a Netanyahu, Herzog smentisceLe dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, hanno generato un giallo riguardo alla possibile grazia del premier israeliano Benjamin Netanyhau. Rispondendo alle domande dei giornalisti, dopo aver accolto a Mar-a-Lago, in Florida, il leader israeliano, Trump ha detto che il Presidente israeliano, Isaac Herzog, gli ha detto che la grazia "era in arrivo". "È un primo ministro in tempo di guerra - ha aggiunto - è un eroe. Come si fa a non concedere una grazia? Ho parlato con il Presidente, mi ha detto che è in arrivo". Interpellato sulle dichiarazioni di Trump, l'ufficio di Herzog ha affermato che il Presidente israeliano non ha avuto alcuna conversazione con Trump da quando la richiesta di grazia è stata presentata alcune settimane fa. Netanyahu, primo premier in Israele a essere incriminato, ha respinto le accuse di corruzione, frode e abuso di ufficio. La sua richiesta di grazia, presentata il 30 novembre, sostiene che le frequenti convocazioni in tribunale ostacolano il suo lavoro al servizio del Paese. Secondo la legge israeliana, il Presidente puo' graziare un condannato, ma non è mai successo con una persona che è attualmente imputata in un processo.L'ufficio del Presidente Herzog ha inoltre dichiarato che "qualche settimana fa, c'è stata una conversazione con un rappresentante di Trump che ha chiesto informazioni sulla richiesta di grazia per Netanyahu, durante la quale ha ricevuto una spiegazione sulla procedura in corso per la richiesta e che una decisione in merito sarebbe stata presa secondo le procedure, come spiegato al rappresentante di Trump".