Potrebbe essere stata provocata da quattro freerider – sciatori fuori pista – la valanga di domenica 28 dicembre nell’Alta Valle di Susa. Le impronte di quattro sciatori sono state infatti trovate all’entrata e all’uscita della slavina che si è staccata dal versante di Claviere, a poca distanza dalle piste. L’incidente non ha provocato vittime, ma ha sollevato un dibattito sull’effetto dei freerider sulla sicurezza in montagna. Intervistato da il Dolomiti, il presidente del Soccorso alpino e speleologico piemontese, Luca Giaj Arcota, spiega: “È evidente che il distacco sia stato provocato […] Di questi freerider, però, non vi era nemmeno l’ombra: invece di fermarsi, scusarsi e spiegare come erano andate esattamente le cose, hanno preferito scappare“.Poi l’affondo: “A loro non possiamo che fare tanti complimenti: prima hanno causato una valanga e poi si sono dileguati. Domenica è stata una giornata infernale: gli elicotteri toccavano terra solamente per effettuare rifornimento, il tecnico di elisoccorso non ha potuto alzarsi nemmeno per andare in bagno durante tutta la giornata, tante sono state le chiamate”. Secondo Arcota, il numero di sciatori freerider è aumentato quest’anno, così come gli interventi di soccorso. Si tratta di una pratica pericolosa che infrange le regole degli impianti. Allora coma mai sta acquisendo popolarità? Arcota spiega così questo fenomeno: “Sui social un tizio pubblica un video nel quale mostra la sua discesa fuoripista, dicendo che è stato bellissimo, che tutto sommato non è così difficile e, allora, scatta la corsa all’emulazione”.L'articolo Valanga in Alta Valle di Susa, il presidente del Soccorso alpino: “Causata da quattro freerider” proviene da Il Fatto Quotidiano.