“Da anni non ricordavo un entusiasmo così forte per un mio disco, oggi lavoro con Caterina Caselli. Lucio Dalla avrebbe voluto scrivere Sere Nere”: così Tiziano Ferro

Wait 5 sec.

Tiziano Ferro è intervenuto a “Radio2 alle dieci della sera” per presentare il nuovo disco “Sono un grande”. “Quest’anno ho superato una linea, cioè ho fatto più il cantante che il non cantante nella vita. Sicuramente c’è stanchezza, però c’è anche un grande entusiasmo”, ha detto l’artista.“È un disco intenso e in un certo senso ci sto a prendermi anche il ‘drammatico’, – ha affermato – però il modo in cui io utilizzo il tono drammatico è perentorio perché io cerco la luce, non sono di quelli che celebra il problema. Se parliamo con una persona di morte pensiamo alla morte del corpo, che è una cosa drammatica, però la morte dello spirito è una tortura, vedere una persona che non fa ciò per cui è nato, che fa qualcosa che lo svilisce come uomo”.“Siamo fortunati chiaramente, però abbiamo anche preso quella fortuna e abbiamo capitalizzato. – ha continuato Ferro – Lucio Dalla, che io ho incontrato una volta sola, me l’ha detto facendomi i complimenti per Sere nere: ‘Bravo perché da così giovane hai già capito come capitalizzare sul dolore’. E ha aggiunto anche un’altra cosa molto tenera, che non ho mai detto: ‘Farei di tutto per poter aver firmato anche un millesimo di quella canzone’. Dalla, che non è che avesse proprio esattamente bisogno di me per avere una hit”.E ancora: “Io appartengo ad una generazione nella quale bisognava omologarsi per star bene, non avrei mai scelto questo titolo vent’anni fa. Ora però i tempi sono cambiati. Si accetta l’artista per ciò che fa e non perché magro, muscoloso, bello. Quella di oggi è una società che celebra l’imperfezione, perché quella crepa ti rende unico. Adesso mi prendo il diritto di dirmelo ‘Sono un grande’, ma anche come invito a me stesso, vero o falso che sia”.“Ti sognai è una canzone un po’ tosta – ha proseguito parlando di un’altra traccia dell’album -, io sono veramente convinto che il sogno sia un parametro che i dottori dovrebbero seguire, cioè la capacità di saper sognare ancora, da svegli o no, come parametro per capire se stai bene o male perché, quando smetti di sognare c’è qualcosa che non va. Ricordo che quando ero ragazzino anche se semplicemente simulando il playback con le mie canzoni preferite stavo bene, non avevo bisogno di stare in un teatro. Poi mi son goduto anche quello ma in quel momento il sogno stesso bastava. E aggiungo una cosa, provando a dirla senza commuovermi: quando ho iniziato il percorso per diventare padre – esperienza di cui non racconto mai perché vorrei che i miei figli non lo scoprissero dai giornali ma vorrei essere io a parlargliene quando me lo chiederanno – mi ricordo che la cosa più bella, venendo da un Paese nel quale non era possibile, non fu semplicemente il fatto che sarei diventato papà ma quello che dissi a tutti, e a me stesso, è ‘posso sognare di diventare papà, magari non troveremo questo bambino, però io lo sto sognando come qualcosa di probabile’. Cioè, io non mi ero neanche concesso di poter sognare quella cosa”.Infine: “A Sanremo? Non andrò sicuramente in gara. Io ho cambiato tutto nella mia vita, ma ci tengo a dire che non ho litigato con la mia ex casa discografica o con il mio ex manager, ho litigato con me stesso. Ho cambiato perché mi sono reso conto che stavo iniziando a compiacere loro, a fare cose che li avrebbe portati a dire ‘bravo ragazzo’, e quindi non mi spingevo oltre. Penso che se fai questo mestiere, se ti vuoi mettere su un palco, è perché evidentemente hai la sensazione che non ti stanno ascoltando, poi succede che iniziano ad ascoltare in tantissimi tranne quelli che volevi, per cui è importante rimanere nel sogno. Lavoro da pochi mesi con Caterina Caselli e con il team Sugar ma non ricordavo un entusiasmo così genuino, forte e vero intorno ad una mia nuova uscita da anni. Lei ama la musica, si è presentata la prima volta che sono andato nei loro uffici a parlare di promozione, quindi avevo già firmato, citandomi le frasi delle canzoni, perché le aveva ascoltate e ricordate. Anche la sua etichetta è nata dal sogno e aggiungo, e me la tiro un po’ per questo, che sono il primo artista non esordiente che firmano“.L'articolo “Da anni non ricordavo un entusiasmo così forte per un mio disco, oggi lavoro con Caterina Caselli. Lucio Dalla avrebbe voluto scrivere Sere Nere”: così Tiziano Ferro proviene da Il Fatto Quotidiano.