Si chiama Celebrity Fake o CFake ed è un sito di guardoni e voyeur fatto con l’intelligenza artificiale. Con la particolarità che le foto sono false. Tra i nomi si trovano Sophia Loren, Federica Pellegrini, Sabrina Ferilli e la premier Giorgia Meloni. Insieme a ex ministre come Mariastella Gelmini o Mara Carfagna, influencer come Chiara Ferragni, comiche come Sabrina Guzzanti. L’uso dei deepfake è punito con una norma introdotta da poco nel codice penale. Intanto la cantante Cristina D’Avena parla con il Corriere della Sera del caso Social Media Girls. Dove si è trovata anche lei nuda.I siti deepfake«Mi ha avvisata un giornalista mio amico. Mi sono andata subito a informare e ho visto questi contenuti hot. Si è parlato di intelligenza artificiale ma a me sembrano fotomontaggi: il mio viso montato su corpi di altre persone», dice D’Avena parlando delle immagini con lei nuda ospitate dal sito. Quando le ha viste, dice, è rimasta «senza parole. Non sono foto vere e quindi quella non sono io, ma sono andati a rubare scatti fatti in momenti belli, importanti e li hanno sporcati in questo modo. C’è una foto che avevo pubblicato perché mi stavo truccando in camerino prima di uno spettacolo: ora è una foto porno. Mi spiace usare questo termine ma mi ha fatto veramente schifo, è una violazione verso di me ma anche verso le donne in generale».Le foto fake di Cristina D’AvenaLa cantante parla delle vittime di chi condivide immagini da questi siti: «Dietro a ogni volto, a ogni persona che hanno preso, ci sono sentimenti, c’è una vita reale e soprattutto una dignità che nessuno ha il diritto di sporcare. È terribile». La ferisce di più, dice, «il fatto che per tutta la mia vita mi sono impegnata per non fare scandali, ho sempre cercato di avere una immagine ultra pulita. Addirittura i paparazzi si arrampicavano sugli alberi sperando mi slacciassi il costume al mare e ci sono sempre stata attenta. Non prendevo il sole in topless nemmeno a casa mia. E ora vedo il mio viso su immagini del genere. Tutto questo lavora a livello psicologico, l’essere ridotti a oggetto ha un significato».La vergogna e la paura«Non ho provato vergogna perché il corpo non è mio. Poi penso che le persone che mi vogliono bene mi conoscono e sanno che non farei mai una cosa del genere. Ma vederti rappresentata così sporca: sia un’immagine che non ho mai voluto sporcare ma anche la mia vita vera, i miei ricordi impressi in quelle foto. Il fatto che il corpo non sia mio non toglie che vedo la mia faccia su delle foto porno. E mi fa schifo, oltre a spaventarmi», dice ancora D’Avena. A spaventarla, dice, è che «ora possono fare qualunque cosa. Ora sono immagini ma un domani potrebbero esserci filmati, potrebbero addirittura farci dire cose che non abbiamo mai detto. È pericoloso. Bisognerebbe regolamentare tutto ed essere più severi».La purezza dell’infanzia di D’AvenaAgli utenti del sito dice che «invece che guardare quelle foto dovrebbero recuperare la purezza della loro infanzia. Ora stiamo andando tutti fuori dalle righe, non ci sono più freni». E conclude: «Vorrei sentire le altre persone coinvolte, alcune delle quali sono anche mie amiche. Mi piacerebbe che facessimo un’azione congiunta, tutte assieme. Ora cercherò di capire come muoverci, ma vorrei davvero che fosse una risposta che ci vede unite».L'articolo Cfake: il sito sessista con le foto (false) della premier. Cristina D’Avena: «L’Ai ha sporcato la mia vita» proviene da Open.