Garlasco, la mossa dei carabinieri: «Vogliamo i tabulati degli ultimi 6 anni». Perché si chiede di trattare il delitto come caso di «terrorismo internazionale»

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Il caso di Garlasco, o meglio la presunta corruzione dell’ex sostituto procuratore di Pavia Mario Venditti da parte di Giuseppe Sempio, potrebbe essere trattato come un caso di terrorismo internazionale. È la richiesta che i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano hanno presentato lo scorso luglio alla procura di Brescia, titolare dell’indagine sull’ex magistrato. Secondo questa ipotesi, dunque, il passaggio di denaro avvenuto nel 2017 dalla famiglia di Andrea Sempio, nuovo indagato per la morte di Chiara Poggi, agli inquirenti sarebbe parte di una rete ben più ampia e complessa di reati. L’ipotesi della criminalità organizzata e il ruolo del GicoChe l’ipotesi di una maglia molto più ampia del singolo caso di Garlasco fosse ben presente nella mente degli inquirenti era già evidente da settimane. Le analisi sullo spostamento di 43mila euro all’interno della famiglia Sempio, quelli che avrebbero garantito l’archiviazione della posizione di Andrea nel 2017, erano state infatti condotte dal Gico, il Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di finanza. A certificare ulteriormente questa tesi, appunto, la richiesta datata 16 luglio 2025.I tabulati telefonici e i tre carabinieri nel mirinoA metà luglio era stato il maggiore Federico Smerieri a chiedere al procuratore di Brescia, Francesco Prete, l’acquisizione dei tabulati telefonici relativi a tre persone di interesse. Si tratta degli ex carabinieri pavesi Silvio Sapone, Giuseppe Spoto e Antonio Scoppetta. I primi due nel 2017 avrebbero avuto ripetuti contatti sospetti con l’indagato Sempio prima che venisse interrogato e avrebbero avuto loro il compito di ascoltare le intercettazioni, trascritte – secondo la procura – in maniera lacunosa. L’ultimo, Scoppetta, è già stato condannato a 4 anni e mezzo nell’ambito dell’inchiesta Clean, che mira a scoperchiare una rete di scambi di favori tra forze dell’ordine, procura di Pavia e imprenditori del luogo. La richiesta dei carabinieri sui tabulatiLa possibilità di trattare l’indagine a carico di Venditti alla stregua di un caso di «terrorismo internazionale» consente un maggiore raggio di azione agli investigatori. Secondo i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, che stanno conducendo le indagini, sarebbe necessario attivare quanto previsto in materia di «conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico». Stando alla legge italiana del 2017, a sua volta figlia di una direttiva europea per il contrasto al terrorismo, è possibile «agire in deroga al codice in materia di protezione dei dati personali». In particolare, si tratterebbe di poter acquisire e analizzare non solo tutti i tabulati telefonici degli ultimi due anni, ma «degli ultimi 72 mesi» quindi sei anni. Facendo un rapido conto, si arriverebbe fino al luglio 2019: due anni e tre mesi dopo l’archiviazione del procedimento a carico di Andrea Sempio, avvenuta nella seconda metà di marzo 2017. Ma pienamente in tempo per la seconda archiviazione del 2020, quando il caso venne chiuso in soli 21 giorni. L'articolo Garlasco, la mossa dei carabinieri: «Vogliamo i tabulati degli ultimi 6 anni». Perché si chiede di trattare il delitto come caso di «terrorismo internazionale» proviene da Open.