Un viaggio in America avrebbe potuto salvare Pier Paolo Pasolini?

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È la vigilia dell’Assunta del 1975, 14 agosto. Lo studioso Mario Verdone, di ritorno da un giro di conferenze in Usa, scrive immediatamente a Pier Paolo Pasolini, prima di partire per le vacanze estive, con tutta la famiglia. «Andavamo in vacanza a Forte dei Marmi», ricorda Carlo Verdone, raggiunto via telefono. «L’anno prima mi ero diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, e avevo girato dei cortometraggi, negli anni precedenti, “corti” di ricerca, diciamo ‘underground’. Con uno di questi, Elegia notturna, del 1973, vinsi a Tokyo, il premio per la regia, al Festival delle Scuole di Cinema».Cosa scrisse in quella lettera urgente indirizzata a Pasolini, il prof. Verdone? «Ricordo – dice Carlo –  che mio padre Mario, tornato da New York, ci raccontò del successo della rassegna del cinema italiano.  Soprattutto era entusiasta per un futuro protetto, quello di una personale dedicata a Pasolini con lezioni dello stesso scrittore e cineasta, da realizzare in Usa, nei tempi brevi. Mio padre e Pasolini si conoscevano già dagli anni Sessanta. e intrattenevano ottimi rapporti di reciproca stima».Nella lettera che pubblichiamo, Verdone racconta a Pasolini di avere inserito nella rassegna del cinema italiano, tenutasi nell’estate del 1975, da lui curata alla New York University, anche il film Accattone (1960) «che ha raccolto particolare interesse tra i giovani americani (…)». Rassegna conclusasi poi con un convegno alla University Center di New York.Cambiando discorso Verdone fa presente a Pasolini che diversi docenti di cinematografia sono interessati al suo cinema e che qualcuno ha proposto l’idea di inviare un invito allo scrittore e regista per un ciclo di conferenze in più città, iniziando con la Harvard University. E che alla domanda dei docenti americani in che lingua Pasolini avrebbe tenuto le sue lezioni, Verdone risponde che le sue lezioni, tenute a New York, erano in italiano, tradotte in consecutiva da un “interprete”, e che la soluzione era risultata più che buona. Aggiunge che lo stesso Pasolini potrebbe ricorrere a un interprete.Ci piace immaginare come Pier Paolo Pasolini, che sicuramente ricevette l’invito già ad agosto o ai primi di settembre, sarebbe potuto andare negli Usa tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre 1975. Qualora ciò si fosse verificato, egli non sarebbe andato incontro a quella terribile notte tra il 1 e il 2 novembre 1975. Il processo stabilì che Pasolini fu ufficialmente ucciso dal diciassettenne Pino Pelosi, versione a cui molti intellettuali, sin da subito, non credettero. Pelosi confesserà, quarant’anni dopo, che gli assassini furono cinque uomini. Secondo nuove ricerche sull’efferato delitto di Ostia, il poeta, scrittore e regista fu massacrato da un “commando” fascista (cfr. Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, Profondo nero – Mattei, De Mauro, Pasolini. Un’unica pista all’origine delle stragi di Stato, Chiarelettere, 2009).Purtroppo la Storia non si fa con i “se” e con i “ma”. Ma lasciateci immaginare un finale diverso per quella vigliacca e atroce notte tra il primo e il 2 novembre 1975.*********Caro Pasolini,ho il piacere di informarla che all’Università di New York ho fatto un corso sul cinema italiano sino all’8 e tra i film presentati ho incluso Accattone, che è stato accolto con particolare interesse tra i giovani americani ed ha suscitato viva discussione, sia relativamente ai problemi linguistici sia musicali, anche in riferimento ad altri suoi film.Durante il convegno all’University Center di New York ho incontrato docenti cinematografici interessati – in Usa vi sono centinaia di cattedre del genere, in Italia sono ancora rarissime –  e v’è stato chi mi ha parlato di un suo possibile invito alla Harvard University per una serie di conferenze. Alla perplessità se lei potesse parlare direttamente in inglese o con un interprete, ho replicato che il mio corso è stato tenuto in italiano, con un interprete, e non ci sono state difficoltà. Altrettanto potrebbe fare Lei, a meno che possa sbrogliarsi in inglese.È probabile dunque che riceva un invito in questo senso.Sperando di vederla in qualche prossima occasione –recentemente non siamo riusciti ad incontrarci nemmeno per telefono- e con tanta stima e cordialità.Sarò assente da Roma tutto agosto.M.V.(da Eusebio Ciccotti [a cura di], Omaggio a Mario Verdone, «Il lettore di provincia», n.131, luglio-dicembre 2008, p. 163, Ravenna, A. Longo editore)