Recensione Ray-Ban Meta Display: vengono dal futuro (ma non per il display)

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Considerando dov'è arrivata la tecnologia oggi è fin da subito stupefacente che Meta sia "già" riuscita a lanciare sul mercato un paio di occhiali veri con all'interno un display, espandendo ancora il concetto di smart che un prodotto simile poteva avere. Non è una novità in assoluto l'idea del display davanti agli occhi: lo avevamo già visto nel 2013 con i Google Glass. Ma da quel giorno non si era più mosso molto, se non alcuni prodotti un po' a metà come gli Even Realities. Questo perché se l'idea del display davanti agli occhi era già sembrata interessante non si era ancora trovato il modo di integrarli all'interno di un paio di occhiali veri. Ci è riuscita Ray-Ban nel 2025 con questi Display, seppur con un lavoro forse ancora un po' a metà e che dimostra che forse Meta ha voluto un po' spingere l'acceleratore per arrivare prima e dimostrare quanto avanti fosse con lo sviluppo di questo prodotto. Partiamo infatti dall'estetica di questo paio di occhiali che da subito risulta un po' eccentrica con la sua montatura più grossa dei concorrenti e soprattutto più spessa. Vanno indubbiamente provati sul volto per capire se potrebbero davvero essere usati nel quotidiano. Non sono un prodotto che sta bene a chiunque. Neanche lontanamente. Gli attuali Ray-Ban Meta sono probabilmente il giusto compromesso per chi pensa di indossarli sempre, magari con le lenti graduate. Anche i Display si possono acquistare con le lenti graduate (da +4 a -4), ma solo in concomitanza con l'acquisto visto che queste lenti non sono per niente canoniche. Gli occhiali sono sorprendentemente leggeri (solo 69 grammi), soprattutto sulle aste, che forse sono anche quasi troppo leggere e non trasmettono una particolare sensazione di solidità. Nelle aste è contenuta la batteria, come anche i 4 dei 5 microfoni e gli speaker posizionati appena sopra le orecchie. Sull'asta destra è presente un tasto di scatto sulla parte alta e un trackpad sul lato destro, che può essere usato per il controllo al posto del bracciale o della voce. Sulla sinistra abbiamo invece il tasto di accensione e il led di stato, posizionati in basso. Ancora una volta frontalmente abbiamo una fotocamera, che può registrare video verticali in 3K e sul lato opposto un led bianco che si accende quando facciamo foto e video per informare eventuali interlocutori. È invece praticamente invisibile il display per le altre persone. Si tratta di uno "schermo" con risoluzione di 600 x 600 pixel proiettato sul nostro occhio rimbalzando su una "griglia" presente nella lente. Questo display ha una luminosità massima di 5.000 nit per renderlo comunque ancora visibile (seppur in modo meno nitido) anche all'esterno in una giornata assolata. Ha anche un refresh rate a 90 Hz. Tutti gli occhiali hanno una protezione IPx4, quindi resistono a sudore e a una leggera pioggia, ma potreste volerli levare in situazioni molto polverose, sulla spiaggia o sotto un'acquazzone. Prima di proseguire a capire le funzionalità del prodotto può aver senso spendere due parole per il case di trasporto. Perde la forma caratteristica delle custodie Ray Ban per assumere una nuova forma a base triangolare con chiusura magnetica. La chiusura non è delle più salde e non ci ha fatto impazzire l'idea di far scivolare nella'aggancio gli occhiali facendoli toccare con la base rigida. Il vantaggio di questa cover, che funge anche da powerbank per la ricarica, è che può esser ripiegata piatta quando è vuota, agevolando indubbiamente il trasporto. Peccato che questa custodia non certo compatta non lasci spazio per ricarica e trasporto della Neural Band, che va invece ricaricata a parte. Se sicuramente tutta l'attenzione iniziale su questo prodotto è rivolto al suo display "invisibile" all'esterno, la vera star è secondo noi proprio il bracciale. Si aggancia saldamente al polso con una chiusura magnetica e poi velo dimenticherete. È leggerissima e anche comoda. Peccato non funga anche da smartwatch o smartband. Quello che fa questo bracciale è intercettare gli impulsi elettrici che dal vostro cervello viaggiano fino alla vostra mano per controllarne i movimenti. Il bracciale traduce questi impulsi in comandi per i vostri occhiali. Per fare un esempio il pollice è come se fosse il vostro puntatore e l'indice la base su cui farlo scorrere per navigare. Un colpetto delle punte vale come una conferma e fare la stessa cosa con il dito medio funziona come "indietro". Ci sono poi altri gesti, come quello per avviare Meta AI o quello molto spettacolare per regolare zoom o volume in cui si pizzica in aria e poi si ruota il polso come a girare una manovella. Spettacolare. E il tutto è estremamente intuitivo e soprattutto se avete qualcuno che vi spiega questi primi comandi basilari sarete capace di padroneggiare il sistema in pochi minuti.Il controllo tramite Neural Band può essere eseguito tenendo la mano in qualsiasi posizione. Non deve quindi essere nel vostro campo visivo (come per esempio su Apple Vision Pro) ma può stare anche in tasca. Funziona un po' peggio se le mani sono umide o bagnate e l'importante è sempre fare dei gesti abbastanza marcati, ma non avrete problemi già dopo pochi minuti di utilizzo. In ogni momento un doppio colpetto fra pollice e medio risveglia il display che si palesa sulla parte destra in basso del vostro campo visivo. La distanza è relativamente ravvicinata e potrebbe essere valutata come circa un metro da noi nello spazio. In questo modo se non spostate gli occhi in quella direzione l'immagine rimarrà sfocata e laterale e non disturberà la vostra visione. Lo svantaggio è che benché le altre persone non vedano lo schermo saranno distratte dal fatto che state guardando in basso a destra in modo prolungato e un po' innaturale.L'interfaccia è divisa in tre sezioni. Quella più a sinistra è quella dei controlli e delle impostazioni. Al centro abbiamo invece il tasto sempre pronto per avviare Meta AI (che può comunque essere richiamato sempre anche a schermo spento con la gesture dedicata) e di eventuali notifiche. Le app che possono generare notifiche sono quelle che troviamo nella terza schermata. Parliamo di WhatsApp, Instagram, Messenger e i messaggi. Di fatto sono praticamente solo le app di Meta. Sono tutte app che possono essere sfruttate quasi solo per la comunicazione, quindi messaggi, invio e ricezione foto e chiamate/videochiamate. Non è possibile per esempio in Instagram navigare nel feed o guardare foto e video degli amici, se non quelli che ritroviamo dentro le chat.Le notifiche risvegliano lo schermo e da lì è possibile rispondere rapidamente con la dettatura vocale, con un messaggio vocale oppure con messaggi predefiniti e emoji. Si possono anche inviare foto e video fra quelli scattati con gli occhiali. A questo riguardo è possibile scattare foto e video fino a 3 minuti anche sfruttando lo schermo interno come mirino, per avere una cognizione più precisa di quello che stiamo fotografando e registrando. Non è una funzione indispensabile, ma è indubbiamente comoda. Le foto possono essere riviste, cancellate o condivise.C'è anche un lettore musicale. È possibile avviare la musica da una delle app compatibili e impostabili come predefinite nell'app, oppure semplicemente avviarla da smartphone e ritrovarsela negli occhiali. Anche questa generazione infatti funziona tranquillamente come se fosse un paio di auricolari, permettendoci di ascoltare audio da qualsiasi fonte del nostro smartphone e anche di fare chiamate audio, senza la necessità di dover sfoderare le cuffie per rispondere. L'audio è buono e al massimo volume si può usare anche il luoghi non troppo silenziosi. Non pensate però di riuscire a chiamare in modo nitido in mezzo ad una folla di persone. Si possono anche fare videochiamate, finalmente vedendo il vostro interlocutore che però ovviamente non vedrà voi ma quello che state osservando. Futuristica la funzionalità di Mappe, con una grafica chiara e nitida e che vi permette in pochi istanti di trovare punti di interesse, anche se solo nelle relative vicinanze. Questo ha senso se consideriamo che la navigazione è pensata solo per l'utilizzo a piedi. Si può poi visualizzare il tracciato, ma al momento in Europa per qualche ragione non si può avviare la navigazione vera e propria.Un altro limite è nei sottotitoli. Potete attivare dei sottotitoli che compaiono sullo schermo quando vi girate verso una persona che parla un'altra lingua. Purtroppo funzionano al momento solo in inglese. Crediamo sia una limitazione regionale visto che invece funziona la traduzione, anche in italiano, sempre attivabile girando la testa verso la persona che sta parlando in un'altra lingua.Ovviamente questo occhiali integrano anche Meta AI. Non è purtroppo l'AI più avanzata in circolazione e la versione europea è ancora un po' castrata, con per esempio l'impossibilità di creare dei promemoria. Potrete però chiedere informazioni più generiche e ricevere aiuti e consigli di vario genere anche e soprattutto in base a quello che state guardando. Tra le funzionalità più smart ce n'è anche una di sicurezza, che (a vostra discrezione) impedirà allo schermo di riaccendersi se dovesse riconoscere che siete alla guida.Purtroppo ancora una volta la batteria è un tallone d'Achille di questo prodotto. Se utilizzati attivamente garantiscono circa 3-4 ore di utilizzo vero, di più se usati sporadicamente, ma dipenderà a quel punto anche molto da quante notifiche alle app Meta ricevete. La custodia garnatisce altre 5 ricariche circa mentre il bracciale ha un'autonomia di circa 18 ore.L'articolo Recensione Ray-Ban Meta Display: vengono dal futuro (ma non per il display) sembra essere il primo su Smartworld.