Morte improvvisa del medico “che odiava”: occhio a giocare col paradosso di Popper

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Uno stimato medico chirurgo dell’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone, è tragicamente scomparso all’età di 51 anni a causa di un infarto nella sua abitazione di Carfizzi, lasciando la moglie e tre figli, oltre a una comunità profondamente colpita dal lutto. La notizia ha suscitato emozioni forti e, parallelamente, sui social e nei commenti pubblici non sono mancate polarizzazioni e giudizi tranchant rispetto alla sua figura professionale, accentuando una dinamica di odio che però cozza con un aspetto: la fervente attività social nei confronti di chi non si vaccinava da parte del dottore, nasconde la stessa natura dei commenti di chi ora infierisce.In questi contesti, basta un dettaglio, una posizione, una supposizione a trasformare il dibattito in una caccia al colpevole, dove la memoria pubblica si riversa senza remore, spesso anche sulla famiglia e sulla storia personale.Il paradosso elaborato da Karl Popper ci ammonisce: una società che tollera indiscriminatamente l’intolleranza rischia di veder svanire il suo stesso tessuto di civiltà. In nome della libertà si gioca, troppo spesso, la carta dell’insulto, dimenticando che nessuna democrazia può sopravvivere all’odio sistematico, specie se alimentato dai meccanismi virali delle reti sociali. Combattere l’intolleranza non significa censurare il confronto, ma opporsi alla pratica dell’odio come unico linguaggio pubblico. Nonostante la legittima dialettica delle idee, le argomentazioni razionali che dovrebbero guidare ogni discussione si perdono nella recrudescenza dei meme, nelle invettive, nelle accuse gratuite, date e restituite.Siamo giunti al punto in cui il principio dell’intolleranza rischia di essere strumentalizzato proprio per autorizzare l’esclusione di chi si discosta dalla norma socialmente accettata. In questo circolo vizioso, si perde il senso della dignità: mi hai fatto un torto, ti ripago con la stessa moneta.Passare dalla parte dell’odio è fin troppo facile, se si smette di argomentare e si delega all’emotività la funzione di giudice. Ma una società adulta si distingue nella capacità di opporsi all’intolleranza senza cadere nel paradosso opposto: quello della persecuzione arbitraria e del sospetto sistemico. Il tutto deve necessariamente portare a porsi una domanda: a chi interessa questo odio fagocitato e rispedito al mittente?Nel video l’editoriale di Fabio Duranti e Antonio Maria Rinaldi.The post Morte improvvisa del medico “che odiava”: occhio a giocare col paradosso di Popper appeared first on Radio Radio.