Caso Almasri, le repliche del governo Meloni alla Cpi: «Rivedremo le regole sulla cooperazione»

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«L’esperienza maturata con il caso Almasri ha portato l’Italia – in tutte le sue articolazioni (Parlamento, governo e magistratura) – a intraprendere una revisione delle modalità con cui deve operare il sistema di cooperazione delineato dalla legge italiana» che regola la cooperazione giudiziaria tra l’Italia e la Cpi «al fine di ottemperare agli obblighi internazionali nei confronti di questa Corte – che l’Italia conferma di voler rispettare – nel quadro degli interessi di sicurezza nazionale, nonché della posizione geopolitica del nostro Paese e della legislazione costituzionale e interna». Questa la risposta del governo italiano in una lettera ai giudici della camera preliminare I della Corte Penale Internazionale, fornendo gli ulteriori chiarimenti richiesti sulla vicenda Almasri. «Il caso non può che avere un effetto positivo»Per l’Italia «tale consapevolezza non può che avere un impatto positivo sul processo di revisione delle modalità di funzionamento del sistema delineato dalla legge italiana n. 237/2012 e, in ultima analisi, sulle future richieste di cooperazione». La replica è stata inviata via mail, sottoscritta dall’ambasciatore italiano in Olanda, Augusto Massari. Le tre giudici della camera preliminare de L’Aja avevano deciso a maggioranza di rinviare la scelta su un eventuale deferimento dell’Italia all’assemblea degli Stati parte o al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Nelle loro conclusioni avevano però ritenuto «all’unanimità che l’Italia non abbia agito con la dovuta diligenza né utilizzato tutti i mezzi ragionevoli a sua disposizione per ottemperare alla richiesta di cooperazione» della Corte penale internazionale.L'articolo Caso Almasri, le repliche del governo Meloni alla Cpi: «Rivedremo le regole sulla cooperazione» proviene da Open.