Dai completi di Elton John al tailleur di Lady D. e gli abiti di Naomi Campbell: in mostra a Londra 450 capi iconici creati da Gianni Versace

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Londra celebra Gianni Versace con una retrospettiva che raccoglie 450 pezzi originali, tra abiti vintage, bozzetti, foto e oggetti che raccontano l’estetica inconfondibile di un personaggio che, in questa città, ha lasciato un segno indelebile contribuendo a costruirne il ritmo iconico degli anni ’90. La mostra “Gianni Versace Retrospettive” è stata inserita in uno scenario molto particolare, The Arches, ovvero un luogo dal sapore underground fatto di volte in mattoncini rossi a pochi passi da London Bridge e da Borough Market.I capi che i curatori della mostra hanno raccolto, coinvolgendo diversi collezionisti privati, accendono la luce oro che ha reso Versace unico e riconoscibile in un set che non ha tempo. Ci sono anche gli abiti di pelle e dettagli più spinti, c’è tutta l’iconografia che ha pennellato gli artisti che hanno scelto ed amato il suo tocco forte e coraggioso. Una sfilata di camice appartenute ad Elton John apre l’ingresso nel mondo di un creativo, un artigiano della bellezza, che ha saputo scrivere l’evoluzione del look da solista di George Michael, così come ha trasformato Naomi Campbell nella sua musa per eccellenza. ‹ › 1 / 6 Arches London BridgeGianni Versace retrospective. Arches London BridgeGianni Versace retrospective. ‹ › 2 / 6 Gianni Versace Retrospective - Arches London Bridge. Photo by Justin Sutcliffe (3) ‹ › 3 / 6 Arches London BridgeGianni Versace retrospective. Arches London BridgeGianni Versace retrospective. ‹ › 4 / 6 Arches London BridgeGianni Versace retrospective. Arches London BridgeGianni Versace retrospective. ‹ › 5 / 6 Gianni Versace Retrospective - Arches London Bridge. Photo by Justin Sutcliffe (7) ‹ › 6 / 6 Arches London BridgeGianni Versace retrospective. Arches London BridgeGianni Versace retrospective. Trattandosi di Londra, la carrellata di personaggi e di immagini corre dritta verso la donna che, grazie al rapporto con Gianni Versace, ha saputo esprimere la sua vera natura, la sua anima più profonda, spogliandosi delle regole del protocollo che imponeva Buckingham Palace e dicendo addio ad un futuro da regina, molto classica e rigorosamente poco sexy. L’incontro tra lo stilista e la principessa del Galles, ormai separata dall’allora erede al trono, ha segnato un passaggio chiave per Lady D. Uno dei pezzi di punta della mostra è senza dubbio il tailleur rosa pallido della collezione autunno/inverno 1994/95 che indossò il 6 marzo del 1996, per andare a far visita ai malati di un ospedale londinese, nella sua prima uscita pubblica dopo la separazione.Ma la liberazione dell’immagine della principessa triste, quanto agguerrita, qui evocato in un video che ne ripercorre la storia, passa anche attraverso la sua Diana Bag, nera. Il 22 luglio del 1997 Lady Diana partecipò al funerale di Gianni Versace a Milano, abbracciava l’amico Elton John che solo un mese dopo le dedicò le note amare di Candle in the Wind, quando fu la principessa a spegnersi nel tragico incidente di Parigi, sotto al tunnel dell’Alma. Naturalmente ci sono anche Kate Moss, Elisabeth Hurley, Yasmine Le Bon, Eric Clapton e tutti gli outfit delle icone della cultura Pop che, a Londra, imperversava dalla metà degli anni ’80 e che Gianni Versace aveva saputo catturare ed esaltare rimodellandone l’evoluzione con un tocco unico ed indelebile. L’era del punk, nato qui, in King’s Road, dalle mani e dalle pulsioni che Vivienne Westwood aveva saputo cogliere, era ormai alle spalle.L’epoca in cui lo stilista italiano approdò a Londra era fatta di una nuova fusione di stili e vibrazioni. La cultura e la musica inglese davano il ritmo al mondo e Gianni Versace contribuì a dare a questo scenario colori e forme. Libertà, ribellione si sposavano con nuove tecnologie al passo con la voglia di un impatto sempre più globale e gli artisti emergevano, non solo sull’onda della loro musica, ma anche grazie ad una immagine più commerciale e sempre più virale e contagiosa. Il racconto della mostra Gianni Versace Retrospettive, che parte nel 2017 a Berlino, è ambizioso negli intenti, ma meno incisivo nel risultato. La famiglia dello stilista, così come la casa di moda, non sono coinvolti nell’iniziativa che è approdata a Londra dopo avere fatto tappa in Olanda, Svezia, Malaga, in Svizzera, ogni volta con un focus diverso.“Noi, da sette anni, lavoriamo sulla sua eredità non sul marchio” ha chiarito a FQMagazine Karl von der Ahè, uno dei curatori della mostra. “Abbiamo collaborato con 12 collezionisti privati, abbiamo fatto ricerche e raccolto materiale, ma la famiglia non è coinvolta”. Il curatore ci spiega che da casa Versace la mostra è stata visionata e fotografata, ma non esiste alcun coinvolgimento. Se gli sia piaciuta non è dato sapere, “non te lo dicono né te lo lasciano mai intendere” ci risponde, continuando a ribadire che il loro intento è quello di “aggiungere valore al brand”, ma rappresentando l’eredità di Gianni Versace, non del suo marchio, attraverso il ricordo di coloro che hanno lavorato con lui, che lo hanno conosciuto ed indossato. Quello che definiscono il “racconto della sua storia artistica” ha l’ambizione di andare presto a Parigi. “E l’Italia?”, chiediamo. Segue una pausa, lo sguardo vola all’insù con un sospiro che apre ad una confessione: “Con gli italiani è sempre difficile. Noi cerchiamo di raccontare una figura che è sì simbolo dell’Italia, ma anche delle sue radici europee, ma raccontarlo agli italiani…….”. ‹ › 1 / 7 Arches London BridgeGianni Versace retrospective. Arches London BridgeGianni Versace retrospective. ‹ › 2 / 7 Gianni Versace Retrospective - Arches London Bridge. Photo by Justin Sutcliffe (11) ‹ › 3 / 7 Arches London BridgeGianni Versace retrospective. Arches London BridgeGianni Versace retrospective. ‹ › 4 / 7 Gianni Versace Retrospective - Arches London Bridge. Photo by Justin Sutcliffe (14) ‹ › 5 / 7 Arches London BridgeGianni Versace retrospective. Arches London BridgeGianni Versace retrospective. ‹ › 6 / 7 Gianni Versace Retrospective - Arches London Bridge. Photo by Justin Sutcliffe (17) ‹ › 7 / 7 Arches London BridgeGianni Versace retrospective. Arches London BridgeGianni Versace retrospective. L'articolo Dai completi di Elton John al tailleur di Lady D. e gli abiti di Naomi Campbell: in mostra a Londra 450 capi iconici creati da Gianni Versace proviene da Il Fatto Quotidiano.