Lecornu presenta il "governo di missione": 34 ministri tra conferme e società civile

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AGI - Il neo-nominato premier francese Sébastien Lecornu ha nominato un nuovo governo, che sarà formato da 34 ministri. Secondo l'entourage di Lecornu, il primo ministro "ha proposto un mix di società civile con profili esperti e giovani parlamentari". L'esecutivo comprende diversi membri già presenti nei governi precedenti, provenienti dal campo centrista del presidente Macron e dai conservatori alleati, oltre ad alcune personalità esterne alla sfera politica. Confermato il ministro dell'Economia, Roland Lescure.La lista dei ministri: Laurent Nunez, ministro dell'Interno Catherine Vautrin, ministro delle Forze armate Jean Pierre Farrandou, ministro del Lavoro e della Solidarietà Monique Barbut, ministro della Transizione ecologica Gérald Darmanin, Guardasigilli, ministro della Giustizia Roland Lescure, ministro dell'Economia Serge Papin, ministro delle Piccole e medie imprese, del Commercio, dell'Artigianato, del Turismo e del Potere d'acquisto Annie Genevard, ministro dell'Agricoltura Edouard Geffray, ministro dell'Istruzione nazionale Jean-Noël Barrot, ministro dell'Europa e degli affari esteri Rachida Dati, ministro della Cultura Stéphanie Rist, ministro della Salute, delle Famiglie, dell'Autonomia e delle Persone con disabilità Naïma Moutchou, ministro degli Affari esteri Françoise Gatel, Ministro della Pianificazione Territoriale e del Decentramento Amélie de Montchalin, Ministro dell'Azione e dei Conti Pubblici Philippe Baptiste, ministro dell'Istruzione superiore, della Ricerca e dello Spazio Marina Ferrari, ministro dello Sport, della Gioventù e della Vita associativa Philippe Tabarot, ministro dei Trasporti Vincent Jeanbrun, ministro della Città e dell'Edilizia abitativaSono stati nominati anche 15 ministri delegati.Il primo consiglio dei ministri si riunirà martedì 14 ottobre alle 10:00 come comunicato dall'Eliseo. Un governo nato per dare una legge di bilancio alla Francia"È stato nominato un governo di missione per presentare il bilancio alla Francia entro la fine dell'anno", ha scritto Sébastien Lecronu domenica sera sul suo account X."Ringrazio le donne e gli uomini che si impegnano in questo governo in piena libertà, al di là degli interessi personali e di parte. Una sola cosa conta: l'interesse del Paese", ha aggiunto.   Le novitàTra le novità, la nomina del prefetto della polizia di Parigi Laurent Nunez a ministro degli Interni e del capo della compagnia ferroviaria nazionale SNCF, Jean-Pierre Farandou, a ministro del Lavoro. Nunez succede al conservatore Bruno Retailleau, le cui critiche alla squadra di governo accelerarono la caduta del primo esecutivo Lecornu.I tecniciTra i nuovi ministri con un profilo tecnico figurano anche l'alto funzionario pubblico Edouard Geffray (Istruzione Nazionale) e Monique Barbut, presidente di Wwf Francia, alla Transizione Ecologica. Tra le nomine politiche, vi è la conferma del ministro degli Esteri, Jean-Noel Barrot, e del ministro dell'Economia, Roland Lescure, oltre a personalità di spicco come Gerald Darmanin (Giustizia) e Rachida Dati (Cultura). Catherine Vautrin assume la carica di ministro della Difesa.L'incognita della fiducia Ora la domanda è se il nuovo governo riuscirà a superare la sfiducia del Parlamento, che ha già fatto cadere i predecessori di Lecornu, il conservatore Michel Barnier e il centrista Francois Bayrou, in meno di un anno. La leader del nazionalista Rassemblement National, Marine Le Pen, e la sinistra radicale di La France Insoumise hanno già annunciato mozioni di censura. La missione principale del governo sarà la rapida presentazione di una legge di bilancio in grado di essere approvata dall'Assemblea Nazionale e di contribuire al risanamento del debito pubblico, che a giugno ha raggiunto il 115,6% del Pil.Il ministro dell'Agricoltura espulsa dal partito repubblicano“Rimango pienamente fedele al mio partito e alle mie convinzioni”. Nonostante l'annuncio della sua espulsione dai Républicains, Annie Genevard, riconfermata al ministero dell'Agricoltura, assume la responsabilità della sua decisione: "Ho scelto di accettare in un momento in cui l'agricoltura francese sta attraversando profonde difficoltà e la Francia sta vivendo una grave crisi politica. Ho un dovere nei confronti dei nostri agricoltori che attendono soprattutto risposte immediate, costanza nell'azione pubblica, chiarezza nelle decisioni e coraggio nell'affrontare le sfide. È con questo spirito e con un impegno totale nei confronti degli uomini e delle donne che ci nutrono che desidero portare avanti il lavoro intrapreso".