Sono dati terrificanti quelli che Save the Children riporta in vista della Giornata mondiale dell’Alimentazione, che si celebra il 16 ottobre, quando al contempo l’organizzazione umanitaria lancerà la campagna “Emergenza fame” con cui chiederà ai leader mondiali di affrontare le cause dell’insicurezza alimentare acuta e costruire sistemi sanitari, nutrizionali e di protezione sociale più efficaci. La malnutrizione acuta è il killer silenzioso che nel mondo causa la metà dei decessi dei bambini sotto i 5 anni. Lo scorso anno sono nati ben 18,2 milioni di bambini destinati a soffrire la fame. Si tratta, per fare un paragone, di più di un terzo degli abitanti dell’Italia. Le cause principali di questa tragica realtà sono innanzitutto le guerre, gli sfollamenti, gli eventi climatici estremi e in generale la povertà, non solo estrema . Tra i luoghi più colpiti ci sono Gaza, il Sud Sudan, la Somalia, la Siria e l’Afghanistan.Un altro fattore dirimente a livello globale è l’aumento del costo del cibo in seguito alle politiche business oriented dei governi. E a soffrirne di più sono sempre i più piccoli ai quali viene a mancare proprio negli anni più importanti della crescita il giusto equilibrio nutrizionale. In alcune zone del pianeta , la fame è stata deliberatamente utilizzata come arma di guerra. Gaza ne è l’esempio recente più eclatante. Secondo le Nazioni Unite, i bambini e le bambine sotto i 5 anni costituiscono per l’appunto l’80% dei deceduti per fame e 132 mila bambini sotto i cinque anni sono a rischio di morte per malnutrizione acuta. L’assedio totale sul cibo e sui beni di prima necessità ha ridotto le famiglie in condizioni disumane e ha contribuito a creare una catastrofe umanitaria senza precedenti.L’analisi di Save the Children, che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, lascia sgomenti. La malnutrizione non provoca tanto la morte immediata quanto una lenta e dolorosa agonia che arresta la crescita, ostacola lo sviluppo mentale e fisico e aumenta il rischio di contrarre malattie. Analizzando la situazione di 20 Paesi colpiti da conflitti, l’organizzazione ha dedotto che circa 44 milioni di bambine e bambini sotto i cinque anni, più di uno su tre, soffrono di arresto della crescita legato alla malnutrizione (stunting). Su scala mondiale, nel 2024, 150 milioni di bambini erano affetti da stunting: una cifra ben lontana dall’obiettivo globale che si prefiggeva di non superare i 108 milioni entro il 2025. Inoltre, gli ultimi dati hanno evidenziato un aumento della malnutrizione cronica che rischia di interrompere i progressi compiuti negli ultimi due decenni. Oltre la metà dei minori sotto i 5 anni in condizione di malnutrizione acuta vive in Asia (51%) e più di 2 su 5 in Africa (43%).Il dramma nel dramma è che la malnutrizione infantile, dopo decenni di progressi, ha subito una drammatica inversione di tendenza.Nel mondo, sono 131 milioni i bambini che vivono in aree colpite da gravi crisi alimentari aggravate infatti dai recenti tagli statunitensi agli aiuti internazionali. Tagli che hanno colpito in modo particolare i Paesi a basso reddito, e stanno mettendo a rischio il sostegno a programmi fondamentali per la salute, la nutrizione e l’istruzione di milioni di bambini. In Siria, dove i casi sono in costante aumento da anni, oltre il 50% dei bambini sotto i cinque anni affetti da malnutrizione acuta grave non riceve le cure necessarie in quasi metà dei distretti del Paese.“È inaccettabile che, ogni due secondi, nel mondo nasca un bambino destinato a soffrire la fame – ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia -. La malnutrizione acuta è un assassino silenzioso che prosciuga le energie dei più piccoli, ne compromette lo sviluppo e li priva del futuro. I bambini non dovrebbero mai chiedersi se mangeranno, quando o cosa. Dovrebbero essere liberi di giocare, crescere, imparare. Negli ultimi trent’anni abbiamo visto progressi significativi: la malnutrizione può essere sconfitta con l’azione comune della comunità internazionale. Ma oggi il mondo guarda altrove e stiamo assistendo a una grave regressione: tagli agli aiuti, conflitti sempre più letali, ostacoli all’accesso umanitario, rendono la situazione disperata per milioni di bambini e famiglie”.Come si combatte la malnutrizione? “Servono interventi urgenti per garantire cibo, nutrizione, assistenza sanitaria, acqua, servizi igienici, protezione e sostegno ai mezzi di sussistenza – conclude Fatarella -. Ma serve anche agire sulle cause profonde della fame con misure strutturali e durature. È tempo di riportare i bambini al centro dell’agenda globale e rilanciare con forza la lotta contro la malnutrizione”. Il Paese con il più alto numero di bambine e bambini malnutriti è la Nigeria (5,4 milioni), seguita dalla Repubblica Democratica del Congo (4,5 milioni) e dall’Afghanistan (3,5 milioni).È possibile sostenere la campagna di Save the Children con un sms o chiamando da rete fissa il 45583 o chiamando l’800 08 18 18.L'articolo Save The Children: “Nel 2024 sono nati 18,2 milioni di bambini destinati a soffrire la fame”. Solo a Gaza 132mila rischiano la morte proviene da Il Fatto Quotidiano.