“Spalletti venne alla Roma per farmi smettere. Calcio a Balotelli? Arrogante e presuntuoso, volevo mandarlo in curva”: parla Totti

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“Secondo me Spalletti venne a Roma per farmi smettere”. Francesco Totti senza filtri. L’ex capitano giallorosso si è raccontato a Fenomeni, nuovo format streaming di PrimeVideo, condotto da Luca Toni. Sarà che tra amici si è subito sentito a proprio agio, ma Totti – ospite della prima puntata – ha fatto alcune rivelazioni su diversi episodi chiave della sua carriera: dall’addio al calcio e il tanto discusso rapporto con Spalletti fino allo sputo a Poulsen e il calcio a Balotelli in un Roma-Inter.Episodi – gli ultimi citati – che hanno macchiato in parte la carriera del capitano giallorosso. “Qualcuno potrà battere i miei record con la Roma, ma quelli in campo. Superare il mio affetto e il legame con la gente è impossibile. Non sono mai stato più grande della Roma: ci siamo portati in alto a vicenda”. Poi il focus si è spostato su episodi più “caldi”, tra cui appunto l’addio al calcio con Luciano Spalletti in panchina.“Spalletti secondo me nel 2016 arrivò alla Roma per farmi smettere, assecondato dalla società. Con lui ogni volta c’erano problemi, nei miei confronti era uno Spalletti opposto rispetto a quello del 2005. Lui forse è convinto che io lo abbia fatto allontanare prendendo al suo posto Ranieri, ma non è vero”, ha spiegato Totti, che ha poi parlato del suo addio. “Fu la società a dirmi che dovevo smettere. Io non sono stupido, sapevo che prima o poi avrei dovuto smettere ma mi sentivo ancora bene di gambe e di testa”.Lo sputo a Poulsen e il calcio a BalotelliNella carriera di Francesco Totti ci sono però stati due episodi che l’hanno macchiata in negativo: lo sputo a Christian Poulsen in Italia-Danimarca a Euro 2004 e il calcio a Balotelli in Roma-Inter, finale di Coppa Italia del 2010. Sul primo episodio Totti si è espresso così: “Ancora oggi non mi rendo conto di aver sputato contro Poulsen. Me ne vergogno, è un gesto brutto che da calciatore non avrei accettato di subire, perché è indegno”.Diverso invece il discorso che riguarda Mario Balotelli, a cui Totti diede un calcio durante la finale del 5 maggio, nell’anno del Triplete: “Il calcio a Balotelli? Era una cosa che covavo da tempo. Era giovane ed era un fenomeno, ma era anche arrogante e presuntuoso. Il mio obiettivo quel giorno non era pareggiare la partita, pensavo solo che se mi fosse capitato avrei colto l’occasione per mandarlo in curva. Poi l’ho sentito e gli ho chiesto scusa e l’abbiamo buttata sul ridere”.L'articolo “Spalletti venne alla Roma per farmi smettere. Calcio a Balotelli? Arrogante e presuntuoso, volevo mandarlo in curva”: parla Totti proviene da Il Fatto Quotidiano.