Udine, il calcio sembra un intruso, l’Italia no ▷ Lo Scatto

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È la classica partita per la quale alla fine si dice che – non te la porti da casa -. Già, ma casa dov’è? Viene da chiederselo, in una serata così paradossale, al punto che si ha la sensazione che ciò che conta davvero stia accadendo fuori dallo stadio.Nella serata della preventivata superiorità e del risultato pronosticato come rotondo, alla fine si riflette sul fatto che le cose più significative – leggi salvifiche – le esibisce Donnarumma, per dar senso al rigore procurato e trasformato da Retegui, che dopo aver visto il dito di Turpin puntato verso il dischetto, s’è impadronito della palla custodendola come fosse l’orologio di Bruce Willis in “Pulp fiction”. Segno di personalità, oltre che unico modo per segnare a un avversario che a tratti sembra esibire un giro palla più fluido rispetto a quello degli Azzurri, i quali stentano ad aprire la manovra con regolarità sui lati di Cambiaso e Dimarco. Faticano Barella e Tonali a cucire con efficacia la manovra, mentre dopo il minuto 70 si comincia a buttare un occhio al cronometro, perlomeno fino a quando Retegui decide di (ri)prendersi la scena, aprendo un interno destro verso il palo più lontano.Avvicendamenti per attenuare la marea dell’acido lattico, da parte di Gattuso, in un finale di partita in cui l’Italia tenta di congelare la palla e gli israeliani la giocano ormai di malavoglia.Ce l’aspettavamo un po’ meno faticosa, questa paradossale serata friulana utile a puntellare il cammino verso ciò che ci manca da quando parecchi bambini non erano ancora nati. Mancini di testa nel recupero: alla fine il divario è decoroso; il lavoro di “Ringhio” profuma di consapevole artigianato; allo spareggio bisognerà arrivare con una consolidata identità: prima di sapere contro chi ce la giocheremo, è importante capire chi siamo.Paolo MarcacciThe post Udine, il calcio sembra un intruso, l’Italia no ▷ Lo Scatto appeared first on Radio Radio.