Recensione Double Dragon Revive: una timida rinascita

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La "grande" novità di Double Dragon Revive, tra virgolette, l'avrete già intuita voi stessi dalle immagini, cioè lo stile grafico tridimensionale, che inizialmente ha destato qualche perplessità ma che, man mano che si gioca, si rivela meno disastroso di quanto si temesse. Sia chiaro, non è un titolo che colpisce per complessità visiva o per un design particolarmente accattivante, ma a schermo risulta comunque pulito e abbastanza gradevole. Gli scenari sono vari, riescono a catturare un po' l'anima vecchio stampo con i loro poligoni, e nel complesso regalano un respiro diverso alla serie, anche se visivamente non è certo il massimo che ci si potesse aspettare da un ritorno del genere.Detto questo, Revive si configura come il più classico dei picchiaduro a scorrimento. Ci sono otto livelli in totale, completabili in circa tre ore, ed una volta scelto uno dei due fratelli ci si butta dritti nell'azione. Si può giocare sia da soli, sia in cooperativa locale o online, e nel corso della campagna si sbloccano altri due personaggi aggiuntivi, dopo aver assistito a delle sequenze narrative che, ve lo anticipo, ho seguito solo per rispetto di chi le ha create e per voi che state leggendo la recensione, ma potrete tranquillamente saltarle senza perdere alcunché.La struttura dunque è lineare: si colpisce, si avanza, si affrontano ondate di nemici. L'unico vero elemento di spicco, di "nuovo", è rappresentato dall'interattività ambientale, decisamente riuscita. È davvero divertente afferrare un nemico e scaraventarlo dentro un cassonetto aperto, buttarlo giù da un ascensore o spedirlo in acqua con un bel calcio nel sedere. In più, è possibile sfruttare appigli e muri per saltare e sferrare attacchi aerei, cosa che dona varietà e ritmo al combattimento che, senza giri di parole, è abbastanza povero. Pad alla mano, Double Dragon Revive non offre il massimo della responsività. Non restituisce quel feeling deciso e preciso che ci si aspetta da un picchiaduro a scorrimento moderno, soprattutto dopo Streets of Rage 4 o il più recente Absolum, che hanno elevato il genere in termini di impatto e fluidità nelle combo, oltre che, soprattutto, nella pulizia delle animazioni.Le mosse a disposizione non sono molte, come appunto anticipato, ma alcune idee funzionano. In particolare, il sistema di contrattacco è ben riuscito: quando i nemici eseguono specifici attacchi contrassegnati da un'aura luminosa, è possibile contrattaccarli con il tasto dedicato, attivando un breve rallentamento del tempo e ricaricando più velocemente la barra dell'abilità speciale. È una trovata interessante, aggiunge un pizzico di dinamicità ad un combat system altrimenti piuttosto tradizionale e limitato.Le armi si deteriorano in fretta, non ci sono potenziamenti e le super mosse sono pochissime, tutto sommato. Per carità, nel complesso, il sistema di combattimento è "okay" perché c'è comunque una buona vivacità a schermo ed una discreta varietà di nemici, con qualche new entry come gli spadaccini, che vanno contrastati con attenzione perché contrattaccano ferocemente. I fan storici riconosceranno poi molti dei volti classici della serie, boss compresi, ora reinterpretati in chiave tridimensionale, e da questo punto di vista c'è sicuramente un certo fascino nostalgico. Negli otto livelli di Double Dragon Revive, oltre ai classici combattimenti, fanno la loro comparsa anche alcune fasi platform. Sulla carta non sarebbero nemmeno malvagie, perché variano un po' il ritmo e spezzano la ripetitività, ma nella pratica si rivelano tutt'altro che riuscite. Il problema non è tanto la messa in scena, quanto il sistema di controllo, che non è assolutamente adatto a questo tipo di sezioni.La situazione peggiora sensibilmente in cooperativa locale, come abbiamo potuto constatare: affrontare le sezioni platform in due è davvero un inferno. Basta che uno dei due giocatori si muova un po' più velocemente dell'altro perché il compagno finisca giù dal livello, perdendo parte della barra vitale. Bisogna saltare praticamente in sincronia, cosa non semplice, proprio perché i controlli non sono del tutto responsivi.Il gioco offre anche alcune missioni collaterali, affrontabili al di fuori della campagna principale. Si tratta di brevi sfide, come distruggere oggetti o sconfiggere determinati nemici nel minor tempo possibile. Servono ad allungare un po' la longevità, ma in realtà non propongono nulla di particolarmente interessante, anche perché non vi è un sistema di ricompense che possa davvero ingolosire. Double Dragon Revive sarà disponobile a partire dal 23 ottobre al prezzo di 34,99€ su PlayStation 5, Xbox One, PlayStation 4, PC, Nintendo Switch e Xbox Series X/S nella versione digitale. Ci sono anche una versione Limited Edition fisica a 40,99€ ed una Deluxe a 50,99€. In generale il prezzo è fin troppo elevato rispetto a quanto offre. Il codice digitale per questa recensione è stato fornito da Arc System Works, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.L'articolo Recensione Double Dragon Revive: una timida rinascita sembra essere il primo su Smartworld.