Caroline Pagani: "Con la targa Tenco premiate mie radici"

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AGI -  "Ho aspettato di crescere, maturare" e poi "ho dato vita a un'idea che mi portavo dentro, da quando Herbert è mancato. Quando canto sono felice". Musicista, attrice, cantante, attivista, Caroline Pagani, vincitrice della Targa Tenco 2025 come miglior album a progetto con il doppio album "Pagani per Pagani", si racconta all'AGI, sottolineando di "essere felice e che il suo impegno, è stato premiato". Il Tenco "è un ritorno alle radici".Sorella di Herbert Pagani, artista poliedrico, noto per la sua attività come pittore, cantautore, cantante e conduttore radiofonico, scomparso prematuramente, la cantante e attivista riceverà il premio Tenco durante la Rassegna della Canzone d'Autore che si svolge a Sanremo, dal 23 al 25 ottobre."Pagani per Pagani", è un progetto che intreccia musica, poesia e impegno sociale, e ripercorre l'opera di Herbert Pagani, artista totale che ha esplorato molteplici forme espressive tra pittura, musica, teatro e cinema. Il doppio album, nato da un intenso lavoro di ricerca e collaborazioni con artisti di rilievo come Danilo Rea e Shel Shapiro, restituisce un ritratto vivo e attuale della sua arte."È un'idea che ho coltivato molto a lungo - ha detto Caroline - me la sono portata dietro praticamente da quando Herbert è mancato, ma ero molto piccola allora, ho aspettato di crescere, di maturare, creandomi la mia identità di artista, di attrice, autrice e regista, studiando molto e facendo molta gavetta. Il disco, doppio, che raccoglie buona parte della sua discografia italiana e francese, con anche degli inediti, nasce contestualmente e parallelamente alla creazione dello spettacolo concerto che ho realizzato su di lui, 'Per amore dell'Amore', andato in scena a Milano, a Roma e nuovamente in scena a Milano al Teatro Menotti a giugno. Ma la sua produzione non si esaurisce in questo album, spero infatti, prima o poi, di riuscire a realizzare anche il volume 2, sarà anch'esso doppio. Desideravo che queste canzoni venissero re interpretate, perchè conosco a fondo la poetica di Herbert e per mostrare come e quanto questi testi parlino ancora oggi e a tutti. E l'idea di omaggiare Herbert e la sua arte non passa esclusivamente attraverso la musica, che era solo uno dei tanti modi che utilizzava per esprimersi, ma anche dal teatro".Lo spettacolo "Per Amore dell'Amore" e contestualmente l'album "è stato scritto di getto - ha aggiunto l'artista - ho voluto mostrare propria la natura della produzione artistica di Herbert: ricca e proteiforme che passava per disegno, pittura, scultura, canzoni, radio, ecologia, pacifismo. Herbert è stato un artista poliedrico e originale, una sorta di uomo rinascimentale di fine '900".   "Albergo a ore", un testo di Herbert Pagani, lo hanno ricantato in tanti. C'è la collaborazione di Danilo Rea. Cosa ha di cosi' particolare da essersi prestato a tante cover?"'Albergo a orè è un pezzo di teatro, infatti durante gli spettacoli amo particolarmente cantarla a cappella. Questo permette di avere una maggiore libertà interpretativa, libertà che la canzone di per sè, per la sua struttura, possiede. Ma è anche un pezzo cinematografico, sembra di vedere un film. Forse un po' per il tema dell'amore unito a quello della morte. Io non penso affatto che d'amore non si possa morire, d'amore si puo' morire, d'amore si muore, si muore eccome. In questo caso si tratta di una tragedia che rende lo spettatore empatico nei confronti di questi due amanti disperati che si suicidano, che fanno il loro "ultimo viaggio" ("e l'ultimo viaggio l'han fatto da soli") chissà, forse drogandosi, perchè non possono vivere il loro amore e allo stesso tempo non possono fare a meno l'uno dell'altra, su questa terra. Forse si presta anche ad essere coverizzato perchè questa tragedia è espressa in una forma poetica, ricca di immagini cinematografiche, sembra la sequenza di un film, non è quindi difficile anche identificarsi con questa coppia di amanti clandestini. Non è infrequente stare ufficialmente con qualcuno e desiderare e amare qualcun altro. Poi il fatto che ai tempi gli censuravano la canzone, forse, invoglia ancora di più a reinterpretarla, proprio perchè proibita per le tematiche affrontate, adulterio e suicidio "E come San Pietro gli ho dato le chiavi") che nell'Italia democristiana di allora erano difficili da affrontare Si sa, cio' che è proibito diventa ancora più intrigante. Credo che lanci un messaggio di empatia, comprensione e tolleranza e mostra come puo' essere la vita, anche tragica".Attrice e cantante, autrice, drammaturga è un "vizio" di famiglia fra tutte queste arti quale è la tua preferita e se invece non sai scegliere, quale è il filo che le lega?"Una volta amavo di più fare l'attrice, mestiere che amo moltissimo tuttora - dice ancora Pagani - soprattutto quando ho la possibilità di fare solo l'attrice e non di occuparmi di tutti gli aspetti di uno spettacolo, dalla tecnica, alle luci, al trasporto, all'allestimento è fisicamente molto faticoso. Cantare mi rende particolarmente felice, mi dimentico di me, dei problemi, delle brutture del mondo, mi diverto, è come una forma di meditazione, di preghiera, la 'mente scimmià si placa e mi sento connessa, parte di un tutto. La voce è uno strumento magico che ha un grande potere, sul prossimo e anche su di sè, con la voce si possono creare mondi, emozioni, stati d'animo, immagini, anche con la voce si puo' rendere visibile l'invisibile, con in più il potere che hanno le vibrazioni, il suono, su di noi e su cio' che ci circonda, è un'operazione alchemica".Cosa vuol dire aver vinto il Tenco?"Non saprei bene. Mi piacerebbe che volesse dire che gli ascolti, le vendite del disco e le possibilità di fare dei live cresceranno ! So che ne sono felice, soprattutto perchè il mio impegno, i miei sforzi e il mio lavoro sono stati in qualche modo riconosciuti. Sono felice anche e soprattutto perchè è un modo per ricollegarmi alle mie radici, per non sentirmi sempre apolide e orfana, è anche un modo per riconnettermi alla mia famiglia, a quella parte di famiglia bella, sana, che dà un senso alle proprie scelte, di vita, esistenziali e al proprio esistere".E dei giovani artisti di oggi cosa pensi? Chi ti piace di più fra loro? "C'è moltissima, troppa 'musicà mordi e fuggi. Sono espressione, purtroppo, delle derive del nostro tempo - ha sottolineato l'arstista - a volte penso davvero che leggere l'elenco telefonico o un bugiardino sia decisamente più interessante e coinvolgente di tanta musica che va di moda oggi, con testi inesistenti. Tra le proposte contemporanee, penso in primo luogo a Lucio Corsi che mi piace molto, mi è simpatico e al sound di Jimmy Sax che trovo sempre coinvolgente. Amo poi particolarmente una cantautrice francese, Juliette Armanet, che è considerata la nuova Barbarà francese, è 'anticà, moderna e contemporanea e per questo parte della proposta musicale d'oggi, anche se non esattamente quella dei giovani artisti. In generale, mi piacciono molto i testi di Pasquale Panella, sto riscoprendo Luciano Rossi di cui apprezzo l'ironia. Gli Oblivion! Elio e le Storie Tese, gli Extra Liscio. Come interprete mi piace Fiorella Mannoia. Amo poi particolarmente Kate Bush che resta su tutte e tutti la mia artista preferita, in assoluto, sempre e comunque, allora come oggi, inarrivabile, artista vera e completa".Ritieni che ci sia il giusto spazio oggi per il cantautorato?"No, purtroppo, quantomeno in Italia, paradossalmente all'estero c'è più possibilità per il cantautorato. Oggi nel nostro paese funziona per lo più la trap o comunque sonorità fortemente commerciali, anche (o talvolta) kitsch, trash, ordinarie, banali, a volte turpi, che mancano di 'animà, e spesso anche di tecnica e di talento. Probabilmente è un riflesso dei tempi difficili che stiamo vivendo, credo pero' anche di una mancanza di educazione nei confronti della musica e dei testi. Per fortuna pero', esistono ancora delle realtà come quella del Club Tenco che dona spazio e celebra il cantautorato in tutte le sue espressioni".Come si concilia la vita dell'artista con l'impegno sociale e civile? Quanto è importante? "È importante - ha detto Caroline Pagani - molto, gli artisti anche se non vogliono, fanno politica, anche solo con la scelta dei testi. è giusto che anche l'arte possa svolgere un ruolo politico. Per quanto mi riguarda il mio impegno civile lo esprimo ed esercito con gli spettacoli che scrivo e che porto in giro. Fra i temi che tratto ci sono il mobbing, soprattutto alle donne, anche nell'ambiente dello spettacolo, il femminicidio, la disparità di genere, il patriarcato, il maschilismo, gli abusi di potere, il razzismo familiare, l'arte che riflette sull'arte, il metateatro, anche questo è politica. 'Mobbing Dick', lo spettacolo da me scritto, diretto e interpretato, che porto in scena l'8 novembre a Milano al Teatro Gerolamo, è uno spettacolo politico, e lo è anche quello sul femminicidio, 'Luxuriàs', in scena sempre al Teatro Gerolamo il 9 novembre. Mi piacerebbe che gli artisti fossero più considerati e rispettati e che avessero più possibilità e condizioni per poter produrre e distribuire arte. All'estero lo sono di più, c'è un altro modo di concepirli, vederli, trattarli. E sono più amati"   \ Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone