Nel giorno in cui l’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, si vede revocato il mandato come legale, nelle aule del Tribunale del Riesame ha preso la parola Mario Venditti, l’ex procuratore di Pavia, che chiese l’archiviazione dell’indagato poi accolta dal giudice per le indagini preliminari. “Ho la vita rovinata, non ho mai preso un euro a parte quelli del mio stipendio. Mai mi sarei aspettato di dover subire una cosa di questo genere”, ossia di finire indagato per corruzione in atti giudiziari, l’accusa “peggiore” per un magistrato. La procura di Brescia contesta a Venditti di aver ricevuto soldi per scagionare il 37enne in base a un appunto del padre di Sempio in cui si legge 20.30 euro accanto al nome di Venditti e “gip archivia”. Soldi che la famiglia Sempio sostiene aver versato ai legali, conclusioni a cui erano arrivati anche i finanzieri che hanno firmato una informativa sugli accertamenti. Venditti, accompagnato dal suo legale Domenico Aiello, ha chiesto la revoca del provvedimento di perquisizione e sequestro eseguito lo scorso 26 settembre in questa tranche di inchiesta che corre parallela con quella su una presunta “mala gestione” dei fondi dell’ufficio requirente pavese. L’indagato ha reso dichiarazioni spontanee, qualche ora dopo, poi, in una intervista a Sky ha anche commentato quello che è stato definito il “sistema Pavia”. ‘Sistema’ significa associazione a delinquere, – ha affermato- sono proprio curioso che qualcuno mi contesti di essere stato a capo o promotore o partecipe di un’associazione a delinquere finalizzata a che cosa? Dicono a pranzi, cene. E questa è un’associazione a delinquere?”. Parole queste per sottolineare quanto “tutto quello di cui sono accusato è frutto di illazioni, di suggestioni, niente di concreto e di certo. Questa è la tragedia che mi sta colpendo”.Ritornando all’udienza di stamane, il suo avvocato, oltre a depositare una memoria integrativa, ha spiegato al collegio, che si è riservato di decidere, che non solo non sussistono i gravi indizi ma nemmeno i requisiti minimi, i presupposti, per giustificare quella che aveva definito “un’aggressione a un servitore dello stato“. In un caso del genere “almeno il corruttore lo devi trovare” come “anche ora e luogo” in cui sarebbe avvenuta la corruzione. Tra i vari passaggi anche quello sul fatto che gli accertamenti bancari a carico di Venditti hanno dato esito negativo e l’assenza di elementi solidi. E poi dall’atto di incolpazione, firmato dal pm Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete, non emerge alcun riferimento diretto: i “rapporti opachi” con Sempio riguardano i due carabinieri della polizia giudiziaria, da qualche anno in congedo, così come la “strana” telefonata da parte di uno dei due prima della notifica dell’ormai noto invito a comparire oppure altri particolari che hanno portato a supporre che l’amico storico di Marco Poggi avesse saputo in anticipo le domande che gli sarebbero state fatte nell’interrogatorio. Insomma per Aiello, che ha annunciato il ricorso al Riesame anche nell’altro filone di indagine (la stessa mossa forse la farà anche il pm Pietro Paolo Mazza) “ci vuole senso di responsabilità prima di rovinare la vita delle persone”.L'articolo Garlasco, l’x procuratore Venditti si difende davanti al Riesame: “Ho la vita rovinata, non ho mai preso un euro” proviene da Il Fatto Quotidiano.