“Forse io e il mio cognome siamo un problema per qualcuno. Vedremo di farlo diventare un problema reale”. Luca Zaia, presidente della regione Veneto, dopo i confronti della coalizione di maggioranza sul suo potenziale successore, ora si ritrova depennato. Anche nel simbolo del partito. Dopo il veto alla lista personale, è arrivato infatti lo stop all’inserimento del suo nome nel simbolo. Una decisione, secondo Zaia, senza precedenti: “Non è mai accaduto in un paese che si vieti ad una persona di utilizzare il proprio nome nella campagna elettorale”.La decisione nazionale è l’esito di accordi tra Lega e Fratelli d’Italia, e in particolare l’effetto di veti di quest’ultimo: da una parte il sostegno all’indicazione di Alberto Stefani come candidato presidente, dall’altra la richiesta di togliere il nome di Zaia. Il Presidente, così, si trova ad ammettere: “Al momento non c’è nulla di deciso circa il mio ruolo alle prossime elezioni”. Interrogato sul suo futuro, ha sottolineato: “Lo comunicherò quando sarà ora di comunicare”.Sulle ragioni dell’assenza del nome, la risposta di Zaia è chiara: “Non lo dovete chiedere a me. Dovrei essere immodesto per dirlo, ma tutti i sondaggi in questi anni lo hanno detto ampiamente. È ovvio che la mia figura rappresenta una garanzia, per questo amore che ho sempre avuto con i veneti, e anche perché sono stato quello che ha saputo dire tanti sì ma anche tanti no. Non è questione di ‘esilio’, penso che l’unica preoccupazione che ho è che questa regione resti la numero uno a livello nazionale”, ha aggiunto. “Cercherò di organizzarmi in maniera tale da rappresentare fino in fondo i veneti” ha comunque ribadito davanti alle telecamere a margine di un evento a Vicenza.“Al momento non c’è nulla di deciso circa il mio ruolo alle prossime elezioni regionali in Veneto” ha specificato a margine della cerimonia per i 35 anni della Commissione di Venezia. “Prima sparisce la lista civica, la lista Zaia, poi scompare anche il mio nome dal simbolo. Non è mai accaduto in un paese che si vieti ad una persona di utilizzare il proprio nome nella campagna elettorale”. “Deciderò cosa fare” ha aggiunto Zaia sottolineando, in ogni caso, il sostegno al candidato: “Sicuramente Stefani ha il mio sostegno. È un ragazzo in gamba”. Zaia ha poi chiarito che con Matteo Salvini “c’è piena sintonia per questa campagna elettorale”.L'articolo Zaia, via il nome dal simbolo: “Sono un problema? Vedremo di farlo diventare reale” proviene da Il Fatto Quotidiano.