Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi sono stati arrestati per l’esplosione di Castel D’Azzano in provincia di Verona. Si tratta di allevatori e agricoltori con problemi finanziari. Il vicesindaco della cittadina Antonello Panucci ha detto che i tre sono «agricoltori che coltivavano i campi, che purtroppo sembra siano stati coinvolti in fatti criminosi e hanno dovuto subire l’esecuzione forzata del recupero del credito sulla casa, che era uno dei pochi beni che avevano». Prima in ottobre, e poi il 24 novembre del 2024 si erano opposti all’arrivo dell’ufficiale giudiziario aprendo una bombola di gas. Maria Luisa e Franco erano anche saliti sul tetto.Franco, Dino e Maria Luisa RamponiDino Ramponi è nato il 14/10/1962 a Verona. Franco è nato il 20/03/1960 a Verona . Maria Luisa è nata il 15/07/1966 a Verona. Franco Ramponi è titolare della ditta individuale “Ramponi Franco” con sede in via Ramponi 39. Secondo Ateco è dedita alla coltivazione di cereali, legumi da granella e semi oleosi, escluso il riso. Franco, 64 anni, allevatore e agricoltore e la sorella Maria Luisa, 58, dovevano asciare la loro abitazione di via San Martino, perché era scattato lo sfratto esecutivo, emanato dal tribunale di Verona. «Ci hanno messo alle strette e a breve ci toccherà fare le valigie e sloggiare, probabilmente a dicembre», diceva Ramponi. «Magari riuscissi a trovare una stalla in affitto dove portare mucche e vitelle, così continuerei a lavorare. Ma per la casa? Io e mia sorella siamo sotto un ponte. Mi mancano quattro anni alla pensione e mia sorella non lavora, accudisce me e mi fa da mangiare, dunque con questa azienda spezzettata e all’asta dobbiamo sopravvivere in due».L’esplosione di Castel d’AzzanoSecondo l’Arena di Verona Franco Ramponi era un debitore infedele: «Il tribunale mi contesta di non essere rientrato da un debito fatto con la banca, ma che io non ho firmato. È stato mio fratello Dino ad accedere al prestito che non ha onorato, solo che ha firmato col mio nome, perché sono io il proprietario. Ci sono perizie calligrafiche che parlano chiaro: quella non è la mia firma». Il comune di Castel d’Azzano aveva attivato gli assistenti sociali: «Andremo in municipio a chiedere un alloggio temporaneo nella speranza che il procedimento legale prosegua e che possiamo rientrare dalle varie vendite con un po’ di soldi, anche se la stima della casa e della stalla che è stata fatta dal tribunale è molto al ribasso, secondo me è sottostimata».L’ordine di sgombero«Non volevano abbandonare la casa ma c’era un ordine del giudice di eseguire lo sgombero. Quindi carabinieri e polizia di Stato vi hanno dato esecuzione», ha detto Panuccio. «In comune si conosceva la situazione della famiglia ed eravamo pronti ad accoglierli in qualche sistemazione provvisoria in strutture qui nella zona», ha poi aggiunto. «In realtà non erano soggetti fragili, non c’erano minori e nemmeno anziani». Alcune bombole di gas e quel che resta di molotov sono state rinvenute nella casa colonica. I vigili del fuoco hanno recuperato 5 bombole che erano state collocate in più stanze della casa e ora si trovano accatastate sul cortile.La ricostruzioneLa casa era satura di gas fatto uscire, si presume, da più bombole vista la potente deflagrazione che ha fatto crollare lo stabile. Ad innescare la miccia sarebbe stata la donna, mentre i due fratelli si sarebbero trovati in una sorta di cantina e non in una stalla come si era appreso in un primo momento. Tutti e tre si erano barricati in casa. Alcuni uomini delle forze dell’ordine sono saliti sul tetto per calarsi nello stabile dall’alto, mentre altri si sono diretti all’ingresso per procedere all’irruzione.L’esplosione e i fratelli RamponiGiunti sull’uscio è stato sentito un forte odore di gas provenire dall’interno, quasi sicuramente fatto uscire da una o più bombole, e quando è stata aperta la porta d’ingresso si è sentita una forte esplosione che ha investito carabinieri, poliziotti e vigili del fuoco.Il procuratore capo di Verona Raffaele Tito, giunto sul posto della tragedia, ha detto che dei tre fratelli che hanno causato l’esplosione a Castel D’Azzano (Verona) «uno è scappato, la donna è in ospedale con ustioni, e anche l’altro fratello è ricoverato». L’ultimo fratello, Franco Ramponi, è stato successivamente catturato dai carabinieri. Si trovava in un terreno di sua proprietà. Non ha opposto resistenza all’arresto.L'articolo Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi: chi sono i tre fratelli accusati dell’esplosione di Castel D’Azzano proviene da Open.