Gaza, Sàar: “Hamas ci ridia i 19 ostaggi morti o viola l’accordo”. La Turchia: “Aiuteremo nelle ricerche”. Ankara, la carta di Trump per arginare Netanyahu

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L’appello, che ha il sapore dell’avvertimento, arriva dai Med Dialogues di Napoli. “Hamas deve rilasciare gli ultimi 19 ostaggi morti. Deve farlo ora. Non entro settimane o mesi, ma immediatamente”, ha detto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sàar parlando ai giornalisti a margine dell’evento partenopeo, sottolineando che la mancata restituzione “è una violazione fondamentale dell’accordo” di cessate il fuoco che prevedeva la restituzione di tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, entro 72 ore.Oggi l’esercito israeliano ha ricevuto dalla Croce Rossa i corpi di due di loro. Si tratta di Inbar Haiman e Muhammad el-Atrash, i cui resti sono stati recuperati a Gaza City e trasferiti fuori dalla Striscia per essere identificati. Dopo un primo esame da parte dei militari, le bare, avvolte nella bandiera israeliana, sono state portate all’istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv, dove gli esperti hanno confermato l’identità delle vittime.L’intesa firmata il 9 ottobre prevedeva che Hamas avrebbe restituito le salme di tutti i 28 ostaggi deceduti entro le 72 ore successive alla firma, ma finora ha restituito solo 9 salme. L’ala militare dell’organizzazione ha affermato di aver rispettato i propri obblighi previsti dall’accordo di cessate il fuoco del 9 ottobre, restituendo a Israele tutti gli ostaggi ancora in vita e i corpi di tutti i prigionieri morti “che era riuscita a recuperare“. “Ciò che resta dei corpi degli ostaggi richiede grandi sforzi e attrezzature speciali per essere ricercato, e stiamo cercando risolvere questo problema”, ha detto una fonte dell’organizzazione al Times of Israel.L’accordo, ricorda il quotidiano, prevede che Hamas rilasci “tutti gli ostaggi israeliani, vivi e deceduti” entro 72 ore dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, termine scaduto il 13 ottobre. Tuttavia, alcune sottoclausole della stessa intesa stabiliscono anche: “Entro le 72 ore, Hamas rilascerà i resti degli ostaggi deceduti in suo possesso e quelli in possesso delle fazioni palestinesi a Gaza”. E “Hamas condividerà, entro le 72 ore, tutte le informazioni ottenute relative agli ostaggi deceduti rimanenti” attraverso un “meccanismo di condivisione delle informazioni”.Le difficoltà insite nelle operazioni di restituzione sono evidenti. Gershon Baskin, negoziatore israeliano per i prigionieri di guerra, ha spiegato a CBS News che uno dei problemi consiste nel fatto che diversi comandanti di Hamas che hanno seppellito i corpi non sono più in vita. “Ho portato la questione all’attenzione dell’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff e gli ho detto che sarebbe stato un problema. Gli israeliani stanno già urlando che Hamas sta violando l’accordo. Witkoff mi ha detto: ‘Non permetteremo che ciò accada’”.Nei giorni scorsi il ministro della Difesa israeliano Israel Katz aveva avvertito Hamas che la mancata restituzione degli ostaggi avrebbe potuto essere essere una delle cause del fallimento dell’accordo. Ora anche l’Hostage and Missing Families Forum pone un caveat sulla questione, chiedendo al governo israeliano di cessare l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco che pone fine alla guerra a Gaza finché non saranno restituiti i corpi di tutti gli ostaggi. “In un momento in cui Hamas viola gli accordi e tiene ancora 19 ostaggi, non c’è spazio per Israele per adottare misure unilaterali”, afferma il forum delle famiglie in una nota. “Qualsiasi azione diplomatica o militare che non garantisca il loro ritorno è un abbandono dei civili israeliani”. “Non ci sarà alcuna vittoria né alcuna rinascita – ha concluso il gruppo – finché non saranno tutti qui”.La Turchia si è detta disponibile a fornire aiuto. Fonti del ministero della Difesa fanno sapere che Ankara parteciperà alla ricerca dei 19 corpi. Lo stesso ministro della Difesa turco Yasar Güler, riporta il quotidiano Hurriyet, ha affermato che le forze armate turche sono pronte a partecipare alla task force multinazionale che secondo l’accordo di cessate il fuoco si occuperà della sicurezza a Gaza. L’eventualità che soldati turchi mettano i loro “boots non the ground” nella Striscia sarebbe un grande risultato per gli Stati Uniti. Sempre più intenzionata a gestire il confronto che più le interessa ovvero quello nell’area dell’Indo-pacifico con la Cina, l’amministrazione Trump considera l’iperattivismo di Benjamin Netanyahu in Medio Oriente un problema da gestire e al quale ha dedicato già abbastanza risorse ed energie: fare in modo che alle porte di Israele arrivi un contingente di soldati della Turchia, l’altra potenza regionale in Medio Oriente insieme all’Iran, ovvero far sì che Tel Aviv abbia ai propri confini il secondo esercito della Nato, secondo i calcoli di Washington è un modo per limitare il raggio di azione israeliano e arginarne l’esuberanza bellica.L'articolo Gaza, Sàar: “Hamas ci ridia i 19 ostaggi morti o viola l’accordo”. La Turchia: “Aiuteremo nelle ricerche”. Ankara, la carta di Trump per arginare Netanyahu proviene da Il Fatto Quotidiano.