Castel d’Azzano, le parole di Maria Luisa Ramponi un anno prima dell’esplosione: «Abbiamo riempito la casa di gas» – Il video

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Con il proseguire delle indagini sull’incidente di Castel d’Azzano (Verona), dove una casa è esplosa uccidendo tre carabinieri, emergono dettagli sulle condizioni della famiglia che la abitava e da tempo lottava contro il pignoramento. Nel novembre 2024 i tre fratelli avevano già minacciato di far saltare in aria l’azienda agricola, ma il progetto non si era poi trasformato in realtà. Lo riporta un video del Corriere della Sera girato all’epoca, nel quale si vede la sorella minore, Maria Luisa Ramponi, spiegare le ragioni della loro battaglia. Le sue parole non lasciano adito per altre interpretazioni. «Con mio fratello lottiamo da cinque anni per avere giustizia. Ci hanno portato via tutta l’azienda agricola e adesso la casa. Volevano fare lo sgombero, ci siamo opposti in tutti i modi. Abbiamo riempito la casa di gas per riuscire a lottare», ha dichiarato lei in un video del giornalista Angelo Sartori. La sorella nel 2024: «Non sappiamo più cosa fare, continuiamo a subire e subire»«Mio fratello ha avuto un pignoramento ingiusto, gli hanno portato via la casa e i terreni», riferiva Maria Luisa Ramponi nel novembre 2024. «É da cinque anni che lottiamo con avvocati che si sono venduti, ci hanno rovinato – attaccava la donna -, e il tribunale fa di tutto per tenere segreta questa cosa». La donna aggiungeva: «Ci siamo trovati cinque anni fa una firma falsa in un mutuo e la procedura di questo mutuo non si è più fermata per colpa degli avvocati». Un’affermazione che sarebbe quantomeno da confrontare con quanto dichiarato da Franco Ramponi, secondo il quale il fratello Dino avrebbe firmato a nome suo un debito fatto con la banca e poi non onorato. Quel che invece rimane certo è la situazione di grande disagio dei tre fratelli: «Non sappiamo più che cosa fare, non abbiamo più nulla, continuiamo a subire e subire. Ci è restata solo la casa, anche quella ci vogliono portare via».Isolati e senza una rete sociale al di fuori della famigliaStando a vicini ed esercenti della zona, la famiglia Ramponi viveva isolata. In passato avevano posseduto diversi campi nella zona, ma nel corso degli anni erano stati tutti venduti per fronteggiare i debiti. Ora ai tre fratelli, che a tutti apparivano «strani», rimanevano solo l’abitazione e un appezzamento di terra con una trentina di mucche. I vicini raccontano che lavorassero quasi esclusivamente di notte, che vivessero praticamente solo del latte delle mucche e che fosse difficile vederli in giro. «A volte Dino veniva qui, è capitato che fosse insieme al fratello, ma non lo vedevo da mesi», racconta la barista di un esercizio commerciale nei dintorni. Foto copertina: ANSA / GIORGIO MARCHIORIL'articolo Castel d’Azzano, le parole di Maria Luisa Ramponi un anno prima dell’esplosione: «Abbiamo riempito la casa di gas» – Il video proviene da Open.