La Toscana mostra i limiti del campo largo anche dove si vince

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Il principale dato che emerge dal rapporto sui flussi elettorali in Toscana elaborato dall'Istituto Cattaneo riguarda i problemi di tenuta del campo largo. Si legge nel dossier: "In Toscana fenomeni già osservati in modo ricorrente, a danno del Campo Largo, nelle recenti elezioni tenute in altre regioni, dovuti alla comprensibile difficoltà di tenere insieme tutte le componenti. Solo alle regionali umbre del 2024 il campo è addirittura cresciuto". La difficoltà di tenere insieme una coalizione così amplia, spiega l'istituto guidato a Salvatore Vassallo, si è riflettutta a tutte le latitudini del campo largo: tra gli elettori centristi, quelli della sinistra e quelli del M5s. Si legge nel rapporto: "Gli elettori che alle europee avevano votato per uno dei gruppi dell’area lib-dem (Azione, Iv, +Europa) si sono divisi e, in una quota pari a almeno 2 punti percentuali, hanno sostenuto il candidato di centrodestra. Tra gli elettori che alle europee avevano votato per il M5s si registra un tasso di astensione superiore alla media. Tra gli elettori che alle europee avevano votato per Avs, una quota pari a circa 1-2 punti percentuali ha sostenuto il candidato della sinistra radicale". Quello che però è implicito all'intero del rapporto è che, anche in Toscana, si conferma quello che è stato un trend ricorrente in tutte le ultime elezioni regionale: tra i due poli vince quello che ha il centro più forte. In Calabria questa tendenza ha portato, via Forza Italia, al successo del centrodestra. In Toscana, invece, il buon risultato della Casa riformista, migliore di quello di FI, ha contribuito in modo importante al successo del centrosinistra. Per quanto riguarda il Pd, inoltre, l'istituto sottolinea come il risultato toscano sia in realtà in linea con il trend storico del partito: "Il Pd - si legge - ottiene due punti percentuali in più rispetto alle europee ma la stessa percentuale delle regionali 2020, soprattutto in virtù del maggior tasso di partecipazione alle regionali degli elettori dem rispetto agli elettori di altri partiti".   Per quanto riguarda il centrodestra, invece, l'istituto Cattaneo sottolinea come FdI, parallelamente al Pd, abbia tenuto i suoi voti e come invece ci sia stato un travaso di consensi dalla Lega di Vannacci verso l'area moderata. "FdI - riporta il dossier - ottiene percentuali superiori alle regionali del 2020, quando il riequilibrio interno al CD, a danno della Lega, era ancora in corso. Ma ottiene percentuali pressoché identiche alle politiche 2022 e alle europee 2024. Come era già accaduto in quasi tutte le precedenti elezioni regionali, la Lega perde voti a vantaggio dell’area moderata del centrodestra (Forza Italia, liste del Presidente), a dispetto dell’impegno profuso dal generale Vannacci".    Infine, sul dato dell'affluenza - che ieri ha registrato il suo minimo storico, al 47, per cento - l'Istituo Cattaneo tende a ridimensionare. Il dossier spiega che c'è sì stato "un calo di 15 punti percentuali rispetto al 2020". Tuttavia: "tale tasso di partecipazione è identico a quello registrato nella stessa Toscana alle regionali del 2015, così come a quello registrato in altre regioni del centro-nord negli ultimi anni, soprattutto in presenza di un esito scontato".