“Trump narcisista, vuole essere come Cesare”: i media arabi sul presidente Usa dopo il vertice di Sharm

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“È il Ronaldo della scena mondiale, anche se a volte i suoi tiri mancano il bersaglio”. Così Ghassan Charbel, direttore del quotidiano saudita As Sharq Al Awsat, paragona il presidente Donald Trump all’attaccante portoghese dopo il vertice in Egitto, che segna l’avvio della fase 2 per la pace in Medio Oriente. Per l’editorialista, che scrive un commento sul quotidiano saudita, “non si può negare la capacità di Trump di cambiare completamente le situazioni”. Infatti, spiega, “i jet israeliani hanno smesso di bombardare Gaza; i valichi sono stati riaperti e gli aiuti sono passati; gli ostaggi sono stati liberati in cambio di prigionieri”. E’ indubbio, continua, che “l’esercito israeliano si è ritirato sulla linea concordata. Trump è emerso come colui che costruisce soluzioni e garanzie”.Ma quale sarà il risultato finale, conclude, ce lo dirà la storia. Per al Jazeera, emittente panaraba, il risultato delle azioni del presidente Usa sono chiare. Il sito, infatti, apre con un titolo da enfasi al presidente “costruttore” non interessato “alla soluzione dei due stati”. E’ un affondo sul lato commerciale, più interessato agli appalti che ad altro. In pieno accordo è Mouin Rabbani, accademico, che, sulle pagine di New Arab, apostrofa il presidente Usa come “narcisista”. E sottolinea come “gli Stati del Golfo e le loro promesse di massicci investimenti negli Stati Uniti sono vitali per Trump e per la sua agenda: il denaro parla incessantemente nella politica americana, e viene sempre ascoltato con grande attenzione — nella Washington di Trump, ancora di più”.Ciliegina sulla torta, sottolinea l’accademico, era il premio Nobel: “il leader statunitense voleva concludere l’accordo per la pace in tempo per influenzare l’assegnazione del Premio”. A non lasciare il presidente a mani vuote è stato al Sisi, l’autoproclamato presidente egiziano, che gli ha conferito la massima onorificenza, quella “all’ordine del Nilo”, durante una cerimonia a margine dei lavori del summit a Sharm el Sheikh per l’impegno del presidente americano nella ricerca della Pace.Quanto il tema dell’autocelebrazione di Trump sia rilevante lo scrive al Quds al Arabi, quotidiano basato a Londra e vicino alla causa palestinese. “Trump vuole apparire come un Cesare che governa il mondo”. Il giornale si riferisce al discorso del presidente davanti alla Knesset. Sembrava, scrivono, “in visita a una delle sue province per ricevere benedizioni, acclamazioni e applausi dai suoi seguaci — siano essi coloro che gli obbediscono all’interno dello stesso avamposto israeliano, nel governo come nell’opposizione, oppure i membri della sua amministrazione, i suoi inviati, ambasciatori e generali, incluso un ex socio in affari immobiliari e commerciali, o un genero che aveva progettato i piani del “Deal of the Century” e degli accordi di normalizzazione”. La grande domanda per tutti è quanto il narcisismo e il protagonismo di Trump influenzerà il nuovo Medio Oriente che il presidente ha intenzione di creare. Mentre l’accordo di pace sembra più un accordo commerciale, senza prospettiva politica per i palestinesi.L'articolo “Trump narcisista, vuole essere come Cesare”: i media arabi sul presidente Usa dopo il vertice di Sharm proviene da Il Fatto Quotidiano.