«Solo gin e acqua tonica, zero zuccheri». Insomma bere alcolici per dimagrire, soprattutto se si lascia a parte il pasto solido. È questa la pericolosa moda che si sta diffondendo capillarmente tra i più giovani, soprattutto minorenni. E che va di pari passo al ben più radicato “binge drinking”, buttare giù un bicchierino – o bicchiere – dopo l’altro senza sosta per raggiungere il proprio obiettivo: ubriacarsi. L’allarme arriva direttamente dall’Istituto superiore di sanità e dall’Osservatorio nazionale alcol, secondo cui 1,37 milioni di giovani tra gli 11 e i 25 anni sono usi a modalità di consumo alcolico «a rischio». Di questi, 615mila non hanno raggiunto i 18 anni.Il “binge drinking”, una normalità per quasi 5 milioni di italianiBere per moda, bere per gioco, bere fino a star male: la pratica del “binge drinking” è ben radicata nella cultura giovanile, e non a partire da questa generazione. Nel 2023 il 10,2% dei ragazzi e il 6,3% delle ragazze tra 11 e 24 anni almeno una volta lo ha praticato, soprattutto nelle classiche uscite serali del weekend. Per gli adulti, tra i 25 e i 64 anni, il “binge drinking” di certo non svanisce ma rimane una moda soprattutto maschile: 14,3% contro il 5,5% delle donne. In totale, nell’anno 2023, sono 4,13 milioni gli italiani che sono usciti la sera con l’obiettivo di far seguire a un bicchiere un altro bicchiere. «Non sono più serate folli, è uno stile di vita che subisce pressioni sociali e preme su fragilità individuali», è il monito di Federazione italiana medici pediatri. La “drunkoressia”, digiunare per ubriacarsi: i rischi sono elevatissimiAncor più pericoloso, e più diffuso tra i giovani causa social, è la cosiddetta “drunkoressia”. Il significato lo si intende dalla parola stessa, crasi di “drunk” (ubriaco) e “anorexia”. In poche parole, i giovani e le giovani rinunciano ai pasti per permettere all’alcol di avere il massimo effetto. Per tagliare le calorie, da recuperare poi a suon di drink, non c’è solo chi digiuna: si va dall’esercizio fisico estremo al vomito auto-indotto fino all’uso di lassativi. Così basta un bicchiere, anche piccolo, perché l’alcol entri in circolo. Soprattutto se bevuto «a testa bassa», per accelerare ancor di più il processo. Pratiche che non perdonano: malnutrizione, squilibri metabolici, cefalea, gastriti fino a blackout neurologici ne sono la diretta conseguenza. Accompagnati da un peso psicologico da non sottovalutare: ansia, senso di colpa, isolamento e un rischio sempre più elevato che quella “drunkoressia” diventi a tutti gli effetti anoressia o bulimia. L'articolo «Oggi solo alcol, non ha zuccheri». Il digiuno per ubriacarsi e dimagrire: cos’è la “drunkoressia” e quali sono i rischi proviene da Open.