Josip Ilicic torna a parlare della sua esperienza all’Atalanta e lo fa con la sincerità che lo ha sempre contraddistinto. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, lo sloveno ripercorre gli anni con Gian Piero Gasperini, raccontando la vera svolta della sua carriera: il passaggio dal Palermo a Bergamo.«Era fatta con la Sampdoria, ma il giorno prima delle visite mi telefonò Gasperini. “Vieni a giocare per me?”, chiese. “Mister, vado a Genova, non posso”. “Ti chiamerà Sartori, tranquillo”. Quando gli dissi quanto avrei guadagnato lui mi rispose “e quindi? Che problema c’è?”. Lì ho scoperto cos’è il ritiro con Gasperini».Ilicic descrive la preparazione fisica imposta dall’allenatore: «Tra un allenamento e l’altro non riesci a dormire: le gambe pulsano, sei stanco, ti viene da vomitare. Ma ti entra nella testa come nessuno. Quante partite abbiamo ribaltato grazie a quella corsa? Noi duravamo 90’, gli altri al 60’ erano cotti. Ogni tanto con Gasperini c’erano discussioni, ma quando uno si ama litiga».LEGGI ANCHE – SVILAR: “Gasp legge il gioco come pochi. Gli allenamenti? Capisco che non è facile per i miei compagni…”Rivivendo i momenti più intensi con l’Atalanta, Ilicic ricorda: «Due anni fa ho incontrato Paratici a Londra. Mi disse che avevamo l’attacco da scudetto. Lì ho capito tutto. Avremmo potuto giocare a occhi chiusi. Quello che abbiamo fatto noi non l’ha fatto nessuno. Due gol ad Anfield, 5 al Milan, altri 5 al Parma. Abbiamo disputato due finali di Coppa Italia, ma quella del 2019 è come se non l’avessimo giocata. Non ho mai visto Percassi incazzato come per il tocco di mano di Bastos. Era rigore ed espulsione».Un episodio personale mostra il legame tra giocatore e allenatore: «Ti fa capire com’ero e come stavo. E chi eravamo noi due, insieme. Non dimentico ciò che ha fatto per me. Nel 2018 fui ricoverato per un’infezione. Avevo paura di non svegliarmi. Lui dopo una settimana mi disse “Josip, dobbiamo giocare”. “Mister, non sto in piedi”. “Non mi interessa, stai in campo”. Lo fece anche a Valencia. Dopo il terzo gol chiesi il cambio, lui mi ignorò e segnai il quarto. Mi ha spinto oltre i limiti che pensavo di avere».Infine, Ilicic parla del riconoscimento di Gasperini: «Sempre Gasp disse che nel 2020 ero da Pallone d’Oro. Ero in gran forma, sì. Non so se fossi uno da Real, ma a Palermo misi piede in palestra per la prima volta. Se l’avessi fatto già a 17 anni, chissà. Mi hanno cercato in molti: col Napoli era fatta, Percassi bloccò tutto, poi anche Milan e Bologna, con Sinisa. Ma meglio star a Bergamo che uno dei tanti da un’altra parte».Il saluto all’Atalanta arriva con un po’ di rammarico: «Colpa dei tendini. Il saliscendi col peso fu terribile. Non ero più come prima. Nel 2022 bussò il Siviglia, ma non ce la facevo più e sono tornato a Maribor. Nel 2023, quando i bergamaschi sono venuti a trovarmi, mi sono commosso».Fonte: Gazzetta dello SportLEGGI ANCHE – GASPERINI: “Il doping un insulto, detesto il VAR. La Roma non è da Champions, ma…”L'articolo Ilicic racconta Gasperini: “Ti entra nella testa, ma la notte non riesci a dormire…” proviene da Giallorossi.net | Notizie AS Roma, Calciomercato ed Esclusive.