Soldati affamati d’America, l’esercito più potente al mondo in coda per il cibo. E Trump corre ai ripari

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Non è la prima volta, ma non è mai un bel vedere. Il più potente esercito al mondo, quello degli Stati Uniti d’America, torna a guardare i suoi soldati e le loro famiglie fare la fila per il cibo ai banchi alimentari. Perché dal primo ottobre negli Usa è scattato lo shutdown, il blocco parziale delle attività del governo federale con lo stop ai servizi non essenziali, dopo che al Senato repubblicani e democratici non hanno raggiunto l’accordo sulla legge di bilancio per approvare i finanziamenti. L’esercito fa parte dei servizi essenziali, ma lo stipendio arriverà solo alla fine dello shutdown. Che per ora non si vede e così un numero crescente di coniugi e figli dei servitori della patria ingrossano la fila dei banchi alimentari. Tanto che Donald Trump è corso ai ripari pretendendo dal Pentagono di trovare i soldi a tutti i costi e pagare comunque lo stipendio alle forze armate nella data prestabilita del 15 ottobre.La situazione è stata denunciata da diverse organizzazioni di supporto ed è subito rimbalzata sui social network con l’effetto di una doccia fredda in quella che è pur sempre la nazione più ricca del mondo. Dove però tanti militari vivono “di stipendio in stipendio” e l’eventualità di non ricevere il prossimo ha già prodotto i suoi effetti. La testata Military.com, specializzata nei servizi a sostegno di militari e veterani, segnala che in alcune zone del Paese si stanno registrando aumenti di traffico nei food pantry superiori al 30%. La Armed Services YMCA (ASYMCA), un’organizzazione che risale addirittura alla Guerra Civile, assiste circa 500 mila famiglie militari all’anno e si concentra sui membri con gradi di paga più bassi, da E-1 a E-6, sta incoraggiando la comunità militare a ricorrere ai programmi di assistenza alimentare per mitigare la pressione finanziaria dovuta ai ritardi nei pagamenti. “A partire dalla scorsa settimana, nelle nostre normali operazioni alimentari, abbiamo riscontrato un aumento della domanda”, ha spiegato l’ASYMCA, col risultato che l’organizzazione ha esaurire le scorte più in fretta del solito. A Killeen, Texas, l’aumento è stato del 34% subito dopo l’inizio dello shutdown.A preoccupare queste famiglie è il rischio di dover ricorrere a prestiti o carte di credito per coprire le spese essenziali. A Norfolk, Virginia, vicino alla più grande base navale del mondo, la Naval Station Norfolk, la moglie di un militare della Marina e veterana Bashtye Bailey ha parlato con la CNN mentre era in coda per un pacco alimentare. Ha raccontato che lo stipendio del marito “è spesso appena sufficiente per tirare avanti”, e che avevano già dovuto “ridurre le spese”. Kady Frazier, altra coniuge di un tecnico della Marina, ha detto che se il pagamento fosse saltato, la situazione si sarebbe trasformata in una “in una vera lotta”. La Food Bank of Southeast Virginia si sta preparando ad un aumento della domanda, ricordando che durante lo shutdown del 2018, il più lungo nella storia Usa, durato 35 giorni, le code si allungarono significativamente, con molte persone che si rivolgevano all’assistenza per la prima volta.Lo shutdown, il terzo in dodici anni, è legato al rifiuto dei democratici di approvare un finanziamento per il ripristino di spese sanitarie a favore dei ceti più deboli. Trump, che al senato ha la maggioranza ma non i voti sufficienti per approvare il bilancio, li accusa della situazione, minacciando di licenziamenti “i dipendenti democratici”. Ma sui social non manca chi gli rinfaccia un’intervista del 2013 in cui sosteneva che “uno shutdown è dovuto alla mancanza di leadership del presidente, significa è debole: i problemi iniziano dall’alto e devono essere risolti dall’alto”. Debolezza o meno, il sui vicepresidente JD Vance ha assicurato che se lo shutdown dovesse protrarsi “ci sarà caos”. Di fronte alla prospettiva di 1,3 milioni di membri attivi delle forze armate senza stipendio, il Trump ha ordinato al Dipartimento della Difesa di utilizzare “tutti i fondi disponibili” per garantire il pagamento delle truppe.Trump ha dichiarato via social di non voler permettere ai dem di “tenere in OSTAGGIO le nostre forze armate e l’intera sicurezza della nostra nazione con il loro pericoloso blocco del governo”. Al capo del Pentagono, Pete Hegseth, il presidente ha chiesto di reperire 8 miliardi di dollari. Fondi che, secondo i funzionari dell’Ufficio per il Management e il Bilancio della Casa Bianca, sono stati presi dai conti di ricerca e sviluppo del Pentagono. Una mossa che, ragionano alcuni osservatori, ha di fatto rimosso un punto di pressione che avrebbe potuto costringere il Congresso ad superare l’impasse politico, rischiando paradossalmente di prolungare lo shutdown. Militari a parte, poi, nessuna soluzione è offerta alle centinaia di migliaia di lavoratori federali messi in congedo o al lavoro senza paga mentre attendono di sapere se saranno lasciati a casa: “Alcuni burocrati federali dovranno essere licenziati”, ha ribadito Vance.L'articolo Soldati affamati d’America, l’esercito più potente al mondo in coda per il cibo. E Trump corre ai ripari proviene da Il Fatto Quotidiano.