Zelensky, seconda telefonata a Trump in due giorni. Il Cremlino avverte: “Momento molto drammatico”

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“Ho appena parlato con Potus – per la seconda volta in due giorni – e anche la conversazione di oggi è stata molto produttiva”. Così su X Volodymyr Zelensky ha annunciato la sua seconda telefonata in 48 ore con Donald Trump. Il presidente ucraino ieri aveva gettato l’amo – “Dopo Gaza, ora puoi fermare anche la guerra in Ucraina” – e oggi ha provato a raccogliere i primi risultati. Nella pratica, l’argomento più scottante è la possibilità che gli Stati Uniti acconsentano a rifornire l’Ucraina di missili Tomahawk a lungo raggio. Una prospettiva che ha immediatamente irrigidito Mosca. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha avvertito: “Ora è davvero un momento molto drammatico in termini del fatto che le tensioni si stanno intensificando da tutte le parti”.Zelensky nel suo post su X ha parlato proprio di armi a lungo raggio: “Ieri abbiamo concordato una serie di argomenti da discutere oggi e abbiamo affrontato tutti gli aspetti della situazione: la difesa delle vite umane nel nostro Paese, il rafforzamento delle nostre capacità – nella difesa aerea, nella resilienza e nelle capacità a lungo raggio“. Poi ha aggiunto: “Abbiamo anche discusso molti dettagli relativi al settore energetico. Il Presidente Trump è ben informato su tutto ciò che sta accadendo. Abbiamo concordato di proseguire il dialogo“. La mossa fa parte di un rinnovato attivismo di Zelensky, che oggi ha avuto una conversazione telefonica con Emmanuel Macron, ponendo l’accento nuovamente sulla necessità ucraina di avere più sistemi di difesa aerea e missili. “Gli attacchi russi sono diventati ancora più vili. Abbiamo discusso su come contrastare questa situazione”, ha spiegato Zelensky.Le due telefonate con Trump avvengono in un momento difficile per Kiev. Gli attacchi di Mosca nelle ultime settimane si sono intensificati e hanno mirato, in vista del freddo inverno, alle infrastrutture energetiche. Il doppio colloquio tra Zelensky e Trump, scrive Axios, ha riportato al centro del tavolo però la possibile consegna dei missili a lungo raggio Tomahawk e del rafforzamento della difesa aerea ucraina attraverso l’utilizzo degli F16 statunitensi. L’invio dei Tomahawk americani potrebbe avere un effetto sostanziale sugli equilibri tra Mosca e Kiev. La gittata di queste armi è di circa 2500 chilometri, nel mirino potrebbero finire oltre duemila siti russi. La possibilità che gli Stati Uniti acconsentano a rifornire l’Ucraina di missili Tomahawk a lungo raggio è un tema “di estrema preoccupazione”, ha spiegato appunto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov al giornalista della televisione di stato russa Pavel Zarubin, in dichiarazioni pubblicate oggi e riprese da diversi media internazionali.L'articolo Zelensky, seconda telefonata a Trump in due giorni. Il Cremlino avverte: “Momento molto drammatico” proviene da Il Fatto Quotidiano.