Tregua di Natale. Zelensky tenta la (difficile) sintesi tra Usa e Ue

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Nell’immaginario collettivo il termine “tregua di Natale” si riferisce alla spontanea sospensione delle ostilità da parte dei soldati tedeschi e anglo-francesi in occasione del 25 dicembre del 1914. Ma, almeno nella mente dell’inviato speciale statunitense Steve Witkoff, questa espressione potrebbe presto assumere un altro significato.Washington spinge su Kyiv…L’esponente politico di Washington, assieme al genero del presidente Usa Jared Kushner, avrebbe infatti fatto pressioni sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky per accettare la proposta di pace avanzata dalla Casa Bianca, nella speranza di riuscire ad arrivare ad una svolta prima delle festività natalizie.Il leader ucraino avrebbe però chiesto più tempo, nella speranza di riuscire a coordinarsi meglio con i partner europei, evitando così una possibile frattura del blocco occidentale sulla questione che avrebbe conseguenze tutt’altro che positive sull’esito dei negoziati. La pressione arriva anche da Donald Trump, che in un’intervista a Politico ha mostrato impazienza e irritazione sulla questione ucraina. Alla domanda se avesse imposto una scadenza a Zelensky, il presidente americano avrebbe risposto: “Beh, deve darsi una mossa e iniziare ad accettare certe cose… perché sta perdendo.” Una frase che risuona come un messaggio pubblico ma destinato innanzitutto a Kyiv, e che riflette la narrativa prevalente a Washington secondo cui il tempo gioca a sfavore dell’Ucraina.Trump ha poi rincarato la dose, dichiarando che l’Ucraina dovrebbe tenere presto delle elezioni. Un commento ripreso dallo stesso leader ucraino, che ha risposto a Trump dicendo che una simile eventualità non sia impossibile, se i partner ucraini daranno le dovute garanzie di sicurezza.…che nel frattempo si coordina con l’EuropaNelle ultime ore Zelensky si è mosso con particolare attenzione sul fronte europeo. Lunedì ha incontrato a Londra i leader del cosiddetto E3 (Francia, Germania e Regno Unito) in un vertice a Downing Street, durante la quale il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha definito “i prossimi giorni” come potenzialmente decisivi per tutti. Un modo per ricordare che l’allineamento tra Europa e Stati Uniti sulla partita negoziale non è affatto scontato, soprattutto mentre Washington accelera per chiudere un accordo entro fine anno.Nel frattempo, però, Zelensky mostra di continuare a lavorare “in modo molto attivo” sugli elementi chiave dell’intesa. Martedì sera il leader ucraino ha affermato che le componenti ucraine ed europee della proposta sono ormai definite “in modo più dettagliato” e pronte per essere presentate ai partner americani. “Insieme alla parte statunitense ci aspettiamo di rendere i prossimi passi il più efficaci e rapidi possibile”, sono le parole usate dal politico ucraino. Mettendo assieme l’urgenza del momento alla volontà di mantenere un approccio coordinato.Se davvero ci sarà una “tregua di Natale”, non dipenderà soltanto dalle pressioni di Washington o dalle riflessioni di Kyiv, ma dalla capacità di far convergere interessi profondamente divergenti su un terreno comune. E al momento, questo terreno appare più scivoloso che mai.